Una lettera da un ‘grumo’ di cellule

 

//LECCE, CIMITERO PER EMBRIONI// Da un lettore antiabortista: ‘Quegli embrioni sono angeli, l’aborto una tragedia’

Gent. Maria Luisa Mastrogiovanni. sono un grumo di cellule caratterizzate da cromosomi sessuali xy, e scrivo a un grumo di cellule caratterizzate da cromosomi sessuali xx, entrambi nati e cresciuti grazie alle nostre mamme, papà e persone che ci hanno voluto bene, ma a parte un po’ di cellule in più (disposte non “a grumi”, a quanto pare), siamo ancora quella morula, con quello stesso irripetibile patrimonio genetico e non un altro, che l’incontro di un uomo e di una donna ci hanno procurato in un preciso momento, che spesso i nostri genitori ricordano. Le scrivo solo per invitarla a usare più rispetto verso gli angeli non nati: può non credere nell’origine della vita umana, ma il nostro destino è invece, ahimè, non fede ma esperienza, per quanto possiamo augurarci di arrivare il più tardi possibile e il più ben disposti possibile a quella sponda. Comunque vada, di fronte all’immane tragedia di milioni di angeli causati dal falso dogma dell'”autodeterminazione” (non abbiamo neanche il potere di trattenerci in testa un capello), sappia che quegli angeli saranno nostri accusatori o difensori al cospetto di Dio, meglio trattarli con rispetto. Le auguro ogni bene Marco Crevani Gentile Marco, la differenza tra un grumo di cellule e un essere umano l’ha espressa benissimo lei: “Nati e cresciuti grazie alle nostre mamme, papà e persone che ci hanno voluto bene”. E’ la stessa differenza che intercorre tra un aborto e un omicidio: infinita. E’ la differenza tra un diritto e un reato. Anch’io le auguro ogni bene. MLM L’EDITORIALE CONTRO IL CIMITERO DEGLI EMBRIONI QUI LA REPLICA ALLA MILLE POLEMICHE, ACCUSE E PERFINO MINACCE DI MORTE

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