//LE INCHIESTE// Dal 2011 gli sviluppi delle inchieste sulle armi all’uranio impoverito e sui vaccini tossici. Tanti militari salentini e pugliesi morti di tumore
Abbiamo sentito i militari salentini e pugliesi che usavano a mani nude armi all’uranio impoverito e che poi si sono ammalati di tumore. Abbiamo sentito i loro genitori: mamme e papà che dopo la morte dei figli hanno intrapreso la loro battaglia perché venisse riconosciuta ai figli la morte per causa di servizio, la morte “per” lo Stato e non “a causa” dello Stato, anche se di fatto così è stato. Abbiamo seguito le tracce tossiche dell’uranio impoverito fino al poligono di Torre Veneri, denunciando lo smaltimento illecito di munizioni all’uranio impoverito. Un lavoro d’indagine difficile e puntiglioso, che da anni portiamo avanti senza mai spegnere l’attenzione sugli aspetti più spigolosi. Il papà di Francesco Rinaldelli, come i genitori degli altri militari morti di tumore provocato dall’uranio o dai vaccini tossici somministrati quando erano arruolati, chiedono alla stampa di non abbandonarli, di non abbassare il livello di attenzione, si continuare a pressare i politici e stimolare l’opinione pubblica sull’argomento. Eccoci, ci siamo. Articoli correlati: Dall’uranio ai vaccini: 2.800 militari ammalati Uranio e vaccini. Risposte entro il 15 gennaio Morto per linfoma. Il tribunale: ‘Colpa del vaccino militare’ Uranio impoverito: a Campi la banca dati nazionale Costa: ‘Al Poligono, traffico clandestino di metalli pericolosi’ Torre Veneri, si indaga sul traffico illecito di rifiuti Sfoglia l’inchiesta del Tacco d’Italia “Il metallo del disonore”, uscita nel novembre 2011
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