Tap, nuovi sondaggi a terra. La società: ‘Opposizioni strumentali’

Melendugno. Tap rassicura sulle modalità di esecuzione delle nuove prospezioni e sui ristori economici per i proprietari dei terreni

MELENDUGNO – Nuovi sondaggi in vista, nell’area interessata dal progetto del gasdotto Tap. La società lo ha annunciato nei giorni scorsi, scatenando subito le opposizioni di chi è contrario all’infrastruttura, il Comitato No Tap ed anche il sindaco di Melendugno, Marco Potì, che si è detto pronto a fare ricorso alla polizia municipale per sospendere le operazioni, se queste non dovessero svolgersi secondo le regole. Stavolta le prospezioni verranno effettuate a terra, in terreni privati. In quattro casi, però, la Prefettura ha imposto di attendere una specifica autorizzazione paesaggistica. Dettaglio che ha allarmato non poco i diretti interessati. Una preoccupazione che Tap ha definito ingiusta, denunciando in una nota il tentativo di veicolare “interpretazioni forzate ed ambigue”. “In relazione alle prospezioni geologiche a terra che Tap effettuerà nelle prossime settimane in agro di Melendugno lungo il tratto terminale del gasdotto trans adriatico – scrive la società -, spiace constatare che ancora una volta si tenti di veicolare interpretazioni forzate ed ambigue di un atto amministrativo di chiarezza cristallina”. Così Tap chiarisce che i sondaggi che verranno effettuati interessano dei fondi privati, “i cui proprietari – assicura – verranno dovutamente coinvolti e che daranno loro diritto ad un ristoro economico”. “Il recente decreto prefettizio – aggiunge – non si applica solo ed esclusivamente a quattro punti di indagine situati in aree per le quali è necessaria specifica autorizzazione paesaggistica. Ovviamente su questi, Tap non porrà in essere alcuna attività nell'attesa che l'iter autorizzativo si perfezioni”. Infine un passaggio sulla “incomprensibile posizione di chiusura aprioristica e ideologica” nei confronti del progetto. “E‘ invece aperta la strada di un dialogo – dice Tap – capace, cogliendo la disponibilità espressa in tutte le sedi da Tap, di massimizzare gli interessi della comunità locale e nazionale. 6 giugno 2014 Tap: Total esce dal consorzio Shah Deniz È ufficiale, la società francese Total, che meno di un anno fa aveva rilevato il 10% di Tap, ha abbandonato anche il consorzio Shah Deniz. Un anno fa al momento della decisione sul finanziamento del “corridoio sud” da parte di Shah Deniz era sembrata strana la posizione di Total e Statoil che non avevano rilevato,come da precedenti accordi, quote del Tanap che è un braccio importante del progetto”corridoio sud”. Il progetto era stato considerato troppo indietro,ancora in una fase di pre-fattibilità,con costi preventivati che da 8 miliardi di euro erano lievitati a 17 miliardi. A quel punto Statoil e Total avevano preferito puntare su Tap, considerandolo un progetto pù sostenibile dal punto di vista economico e sperando che avanzasse in maniera più veloce rispetto al Tanap. Ma così non è stato, Tap sembra arenato, esattamente come Tanap. In nessuno dei paesi attraversati Tap ha conquistato la documentazione prevista. A questo va aggiunto il latente sospetto che l'Azerbaijan in realtà non abbia più a disposizione le quantità di gas promesse; Total, del resto, conosce quel territorio dal momento che è proprietaria dei più grossi pozzi della regione dell'Absheron. Ecco la decisione di abbandonare non solo il progetto Tap ma anche il consorzio Shah Deniz e di conseguenza il “corridoio Sud”. 3 giugno 2014 Tap perde pezzi Due azionisti sono fuori dal progetto Tap. Si tratta della tedesca E-on e della francese Total, che detenevano rispettivamente il 9% ed il 10% del progetto, ed ora hanno preparato un piano di uscita. E-on aveva già in passato palesato l'intenzione di dismettere gli asset del gas sul mercato energetico italiano; la grossa novità, che desta sorpresa, riguarda l’uscita di Total, che fa parte del consorzio Shah Deniz e che, al momento della decisione sull'investimento, era entrata con il 10% nel progetto. E’ questo l’epilogo, probabilmente anche prevedibile, di una storia lunga dieci anni, dal momento che il progetto, elaborato in tutt’altro scenario economico ed energetico, era stato pensato con altre portate, altre fonti, e prospettive di guadagni molto più alti. Il mercato del gas europeo invece subisce da anni forti pressioni legate in parte alla crisi, ma soprattutto alla forte concorrenza di altre fonti energetiche. La perdita di una quota del 19% da parte del progetto Tap avviene in un momento molto critico e lo stesso consorzio Shah Deniz, che aveva finanziato i pozzi nel mar Caspio e il Trans Caspian Pipeline, non si era però fatto carico dei tratti per portare i gas in Europa (Tap e Tanap). Venendo meno E-on e Total, gli azionisti del progetto restano la norvegese Statoil (20%), l'inglese BP (20%) l'azera Socar (20%), la belga Fluxus (16%), la tedesca Eon-Ruhrgas (9%) e la svizzera Axpo Holding (5%). 11 maggio 2014 ‘No al gasdotto Tap’. Agorà pubblica con 14 parlamentari 5 Stelle MELENDUGNO – Ribadire il ‘no’ al progetto Tap, il gasdotto che approderà in Puglia dall'Azerbaijan. A questo serviranno l’agorà pubblica con 14 deputati e senatori 5 Stelle domani sera ed il sopralluogo di martedì a San Foca L’opposizione dei 5 Stelle si staglia contro “gli inesistenti benefici, i tanti rischi ed enormi danni ambientali” che il progetto comporterebbe. All’agorà cittadina parteciperanno ben 14 parlamentari del MoVimento 5 Stelle. Oltre ai salentini Buccarella, De Lorenzis, Donno e Lezzi, saranno in piazza Sandro Pertini a Melendugno, infatti, i deputati espulsi dai lavori della Camera per aver difeso i cittadini da un’opera ritenuta “monumentalmente inutile e che, alla stregua di altri megaprogetti sparsi sul territorio italiano, risponde solamente alla logica della intercettazione dei finanziamenti europei e agli interessi delle lobbies”. Tra i sospesi che prenderanno parte ci saranno, dunque, i due deputati pugliesi L’Abbate e Scagliusi nonché i colleghi Alessandro Di Battista, Giulia Sarti, Silvia Benedetti, Michele Dell’Orco, Chiara Di Benedetto, Manlio Di Stefano e Dalila Nesci. “In piazza Pertini – dichiarano i parlamentari M5S – continueremo la battaglia portata avanti dalla popolazione. Da un lato ci sono quelle forze politiche coinvolte nella gestione degli enormi capitali necessari per la TAP, dall’altro i cittadini che, non avendo interessi lobbistici da promuovere o difendere, si pongono quale unico obiettivo il bene comune delle generazioni presenti e future”. E se deputati e senatori 5 Stelle saranno in piazza a Melendugno lunedì sera, la mattina successiva, alle ore 10.00, effettueranno un sopralluogo a San Foca, il punto di approdo della TAP come previsto dal trattato approvato in Parlamento. Sempre nella mattina di martedì, alle 11.30, è invece prevista la conferenza stampa nella sala consiliare del Comune di Melendugno, insieme al sindaco Marco Potì ed al comitato No Tap. 7 maggio 2014 Tap, nuovo stop: Via da rifare Tap, si ricomincia. Dalla valutazione di impatto ambientale. Sono state nuovamente giudicate carenti le documentazioni presentate da Tap e relative all’impatto del gasdotto sul territorio salentino. Così, ritenendo le integrazioni richieste importanti per la corretta valutazione dell'opera, la Commissione nazionale Via ha deciso di ripubblicare il progetto. Ora l'iter prevede una nuova valutazione da parte dei portatori d'interesse (che hanno 60 giorni di tempo con scadenza il 17 giugno 2014), ed una nuova valutazione da parte di Enti locali e Commissione regionale Via.

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Ecco la schermata della ripubblicazione del progetto dal sito del Ministero Si tratta di una battuta d’arresto che Tap non aveva messo in conto, considerando che i vertici avevano apertamente dichiarato di puntare ad ottenere parere positivo al gasdotto prima dell’estate. Secondo il Comitato No Tap questa nuova “bocciatura” da parte della Commissione Via è un segnale di “quanto il progetto presentato sia carente sotto molti punti di vista, tanto da richiedere una nuova pubblicazione, la terza”. 7 maggio 2014 Tap in Croazia? Confindustria e Ance: 'Occasione persa per il Salento' LECCE – Preoccupati per l'ipotesi del trasferimento del gasdotto Tap dal Salento in Croazia. La notizia circola da alcuni giorni e Confindustria Lecce ed Ance Lecce non la accolgono di buon grado, considerando il “cambiamento di rotta” deleterio per il territorio italiano. “Purtroppo ancora una volta – commenta il presidente di Confindustria Lecce Piernicola Leone de Castris – il nostro Paese riesce a distinguersi per la ‘celerità’ con cui prende le decisioni e per il ‘sostegno' alle imprese. La possibilità che la Croazia diventi l'approdo definitivo del progetto Tap, se non è una ipotesi di scuola, comporterebbe per l'Italia la perdita di una infrastruttura strategica per lo sviluppo”. “Nonostante le rassicurazioni del viceministro De Vincenti – afferma il presidente di Ance Lecce Giampiero Rizzo – l'idea che dopo tanto lavoro, incontri, analisi del progetto, il gasdotto venga realizzato altrove rappresenterebbe una grande sconfitta per il sistema economico e, soprattutto, chi è intenzionato ad investire nel nostro territorio potrebbe esserne scoraggiato”. Il gasdotto trans-adriatico Tap che dovrebbe portare in Europa, con approdo sulle spiagge di San Foca, marina di Melendugno, il gas proveniente dalla Regione del Mar Caspio, secondo gli industriali salentini è dunque un investimento fondamentale, in grado di calmierare il costo dell'energia e a rendere più indipendente l’Italia dalle fonti energetiche provenienti dalla Russia. Certo, Confindustria e Ance precisano la necessità che il progetto venga realizzato nel massimo rispetto dell'ambiente e con la condivisione del territorio, ma invitano a non alzare steccati “puramente ideologici o alimentati da preconcetti”. “Su opere di tale portata – continuano i vertici di Ance e Confindustria – occorre ragionare con serenità, poiché si corre davvero il rischio di perdere occasioni di crescita che porterebbero lavoro e contribuirebbero ad allineare i costi energetici italiani (oggi +30%) a quelli europei, con evidenti vantaggi per la competitività delle imprese ma anche per cittadini ed istituzioni. Pertanto, è necessario che la politica ed i governi ad i vari livelli prendano le decisioni richieste, istituendo finalmente un tavolo nazionale che chiuda in tempi rapidi e certi la fase istruttoria e di ricognizione”. 6 maggio 2014 Gasdotto Tap, le osservazioni di Legambiente Sono state pubblicate sul sito del Ministero dell'ambiente le osservazioni al progetto del gasdotto Tap da parte dei portatori di interesse. Tra queste, anche quelle di Legambiente. Due le questioni sollevate dall’associazione ambientalista. Una più generale, di metodo, che riguarda i diversi progetti di gasdotto, e l’altra che entra nel merito degli aspetti più rilevanti di impatto del progetto. La prima riguarda la realizzazione e la localizzazione delle infrastrutture come i gasdotti, che oggi in Italia sono decise più dalle aziende che non da una progettazione più “alta”, che tenga conto della delicatezza dei territori e guardi l’impatto di tali insediamenti attraverso uno sguardo più ampio rivolto all’intero contesto dove l’impianto sorge. Su questo punto, Legambiente parla della distanza culturale che separa l’Europa e l’Italia; nel nostro Paese infatti mancherebbe quel dibattito pubblico da realizzarsi “a monte” per ogni progetto, che coinvolga nelle decisioni anche i territori direttamente interessati e renda l’iter di ogni nuova infrastruttura trasparente e partecipato in ogni sua fase. La seconda questione sollevata da Legambiente riguarda più specificatamente l’impatto del progetto sul territorio. E la documentazione presentata da Tap sarebbe superficiale e poco approfondita soprattutto riguardo alcuni elementi: il raccordo con la rete nazionale del gas previsto a Mesagne; l’impatto sul delicato equilibrio di tutta la fascia costiera e non solo sulla porzione relativa a San Foca; la presenza della Posidonia oceanica; la delicatezza geologica del tratto di costa interessato dal progetto con i conseguenti rischi di crollo della falesia. La richiesta di Legambiente è dunque di integrare la valutazione dell’impatto del gasdotto allargandola all’intera fascia costiera e non limitarla solo al corridoio di San Foca. Ecco le osservazioni di Legambiente 5 maggio 2014 Gasdotto a San Foca. No Tap contro Maniglio MELENDUGNO – La posizione del Pd sul gasdotto Tap – perlomeno quella esternata nei giorni scorsi dal vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Maniglio – non sta bene al Comitato che si oppone all’infrastruttura. Ed ecco che ritorna d’attualità il parere dei singoli gruppi politici e delle istituzioni nei confronti del progetto. In particolare lo scorso sabato Maniglio si era dichiarato favorevole concettualmente all’infrastruttura, ma contrario al suo approdo a San Foca. Un “ni” che proprio non è andato già al Comitato, che ha accusato il Partito democratico di “fare caos intotrno alla vicenda Tap”. “Ora è il vicepresidente del consiglio regionale, Maniglio – si legge in una nota diffusa dal Comitato – a parlare di questa opera inutile, e di cosa parla? Mette in discussione un progetto inutile ovunque venga fatto? Mette in evidenza il fatto che il Tap lo pagheremo noi senza avere nessun tornaconto? Mette in dubbio la buona fede di questa multinazionale che per tre volte ha presentato un progetto carente e se fosse approvato così come è altamente pericoloso? O forse leggendo le stime dei consumi si è reso conto di quanto sia contraddittoria tutta l’intera vicenda e che Tap serve solo ai soliti noti? No, se ne guarda bene”. Poi facendo riferimento all’espressione utilizzata dallo stesso Maniglio che aveva definito la Regione “Ponzio Pilato”, rilancia: “Per noi l’intero Pd invece è Giuda e si badi bene, non solo perché stanno tradendo e svendendo questo territorio, ma perché stanno svendendo alle logiche del profitto, e non del bene comune, la dignità delle popolazioni nella scelta del proprio sistema di sviluppo collegato all’ambiente circostante. Vedi anche Tav”. Intanto il Comitato ribadisce la propria lotta ad un’opera che giudica inutile. “Dopo gli studi sul progetto, quelli su richiesta e consumo di gas, dopo un ulteriore studio sull’aspetto geopolitico, e dopo aver visto asset societario e sede societaria in Svizzera, dopo tutto questo si è arrivati a dire né qui né altrove, perché non siamo vittime di Nimby (no in my back yard – non nel mio giardino) o meglio, consideriamo il pianeta terra il nostro giardino e quest’opera è dannosa e inutile”. Ma Maniglio non è l’unico bersaglio degli attacchi del Comitato. “A contendersi la palma del miglior organizzatore di caos è in gara con Blasi, Bellanova, Piconese e Capone vari, ma anche in Forza Italia e nel NcD non se la passano male Palese, Fitto, tutti favorevoli a detta di Tap, tutti verdi, ma il silenzio in quei partiti domina: silenzio-assenso per Tap, silenzio-tradimento per noi altri”. 30 aprile 2014 Autorizzazioni gasdotto. Scontro Tap-no Tap a colpi di documenti MELENDUGNO – Da una parte c’è chi – Tap – sostiene di aver compiuto le proprie attività sempre nel rispetto delle regole e mettendo a disposizione di tutti le relative documentazioni ed aggiunge che, pur essendo a disposizione, quelle documentazioni non sono state mai richieste da nessuno. Dall’altra parte c’è chi – il Comitato No Tap – proprio non riesce a passare per disinteressato e chiarisce che i documenti sono stati richiesti eccome, ma agli organi istituzionali preposti a rilasciarli e non alla società che li ha prodotti. Il tempo passa ed il clima a Melendugno si fa sempre più rovente. Così in una nota ufficiale la Trans Adriatic Pipeline dichiara il pieno rispetto delle autorizzazioni soffermandosi, in particolare, sull’attività dei sondaggi sottomarini condotti dalla piattaforma Skate III, “autorizzati secondo legge – si legge nel comunicato – ed effettuati attenendosi scrupolosamente alle autorizzazioni”. “Tutta la documentazione era ed è a disposizione di chiunque ne faccia richiesta – aggiunge la società -. La conclusione anticipata dei sondaggi è testimonianza della promessa mantenuta da Tap e della serietà e dell’impegno con cui l’azienda opera sul territorio. A Tap – continua – non è pervenuta alcuna richiesta di tale documentazione da parte del sindaco di Melendugno. Se tale richiesta fosse arrivata, Tap avrebbe fornito in breve i materiali utili a verificare la completezza e l’accuratezza dell’iter amministrativo, per altro riassunto in premessa nell’ordinanza 28/2014 dell’Ufficio circondariale Marittimo di Otranto. E’ buona prassi di Tap, con spirito di dialogo e trasparenza, rispondere a tutte le richieste che riceve, sia dei singoli cittadini che delle amministrazioni e associazioni. Ci rammarichiamo di non aver riscontrato la stessa attenzione quando siamo stati noi ad inviare comunicazioni ufficiali, con importanti proposte per interventi a beneficio del territorio e dei suoi cittadini, alle quali non abbiamo ricevuto risposta”. E Tap allega: la richiesta di autorizzazione ai sondaggi l’autorizzazione ministeriale i Nulla osta delle altre autorità (Nulla osta I e Nulla Osta II) l’Odinanza dell’Ufficio circondariale marittimo di Otranto A colpi di documenti risponde il Comitato No Tap. Che respinge l’accusa secondo la quale il fronte No Tap non avrebbe mai fatto richiesta degli atti ed allega le richieste redatte a Arpa Puglia, Ministeri vari e capitaneria di porto di Otranto dal Comune di Melendugno, dalla Cooperativa Il Delfino e da Ecodem Salento. “Come prevede la legge – si legge nella nota dei No Tap – gli accessi a gli atti sono stati inviati a gli enti pubblici preposti ai controlli e non alla società privata Tap; le richieste sono partite dopo la campagna di prospezioni del gennaio 2013 e hanno portato Arpa a ritenere ‘irregolari le prospezioni’”. Accesso agli atti Ministero Ambiente Allegato 17_elenco autorizzazioni Tap Risposta Arpa Richiesta atti autorizzazione indagini Richiesta controlli per indagini in mare Richiesta anamento ordinanza 28_2014 inmviato all'Ufficio circondariale marittimo di Otranto 14 aprile 2014 Tap, nuove indagini sottocosta MELENDUGNO – Una nuova fase di sondaggi nelle acque al largo di San Foca sta per prendere il via. Tap le eseguirà, a partire dal 22 aprile, con l'ausilio della piattaforma Skate III ad una distanza, secondo quanto riferito dal Comitato No Tap, a 100 metri dalla costa. Il comitato ricorda anche che la zona che sarà interessata dalle nuove ispezioni, oltre ad essere meta turistica – proprio nei giorni a ridosso di Pasqua – è anche soggetta a un forte fenomeno di erosione costiera che in questi mesi a costretto la Capitaneria di porto di Otranto a emettere un ordinanza d'interdizione. “Ci preme rimarcare – si legge in una nota del Comitato – quanto Tap sia assolutamente inaffidabile ed entri più volte in contraddizione; ricordiamo,che nella stessa documentazione presentata al ministero, Tap afferma che i lavori non interferiranno assolutamente con il turismo della zona, mentre ora veniamo a sapere che il nuovo paesaggio di San Basilio per il ponte Pasqua/primo Maggio sarà una piattaforma”. Il Comitato coglie anche l’occasione per chiedere ai politici di smentire o confermare i proprio interessi nell’infrastruttura. 8 aprile 2014 Archiviazione inchiesta Tap. Le precisazioni del Comitato MELENDUGNO – “Non è assolutamente vero che i pescatori non hanno denunciato i danni subiti alle loro attrezzature e non è stata alcuna denuncia del comitato a far partire l'indagine bensì un’informativa di Arpa Puglia (lettera del 05/04/2013 alla Coop “il Delfino”)”. Il comitato No Tap interviene per chiarire alcuni dettagli relativi all’inchiesta sui danni procurati dai sondaggi effettuati dalla multinazionale Tap. Nelle scorse ore infatti la gip del tribunale di Lecce Simona Panzera ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dal sostituto procuratore Antonio Negro, titolare del fascicolo a carico di ignoti, ma la notizia è stata diffusa dai media locali con non poche imprecisioni, ed anche di rilievo. Oltre alle due precisazioni su chi abbia sporto denuncia e chi abbia dato il “la” all’inchiesta, il comitato ha altro da precisare: “In relazione alla validità delle suddette prospezioni – si legge in una nota – Arpa Puglia ha confermato il suo giudizio negativo; tale giudizio è stato allegato alle osservazioni presentate dalla Commissione Comunale Tap nel “contro rapporto Via” (lettera Arpa del 15/10/2013 alla cooperativa “Il delfino”). Per tutelare la cooperativa “Il delfino“, facente parte del comitato, vi segnaliamo che attualmente la suddetta cooperativa,che rappresenta la stragrande maggioranza della marineria di San Foca,non ha ricevuto alcun risarcimento per i danni verificatesi a causa dei mancati guadagni durante le fasi di prospezione. Risultano irrisolti tutti i cicli di prospezioni effettuate da Tap dal 2012 a oggi. La suddetta cooperativa ha già provveduto a presentare accurati conteggi effettuati secondo parametri che seguono normative europee anche tramite enti terzi e ancora non ha avuto alcun riscontro, risulta risarcito il danno alle reti del solo pescatore che ha effettuato la denuncia”. 31 marzo 2014 Tap, il Comitato Via chiede altri documenti MELENDUGNO – Così come sono stati presentati, i documenti relativi al gasdotto Tap non sono esaustivi. Non solo: in alcuni punti sarebbero anche contraddittori. Il Comitato Via (Valutazione di impatto ambientale) nazionale ha bocciato il gasdotto Tap ed elencato le criticità in 48 punti. Si va dalla richiesta di valutare impatti cumulativi fino all'attacco della rete nazionale alla valutazione di nuove alternative d'approdo. Il Comitato evidenzia numerose incongruenze nella documentazione presentata accusando spesso Tap di contraddirsi all’interno nella stessa documentazione. Particolarmente critiche le mancanze ambientali nella fase di costruzione e di cantierizzazione con dubbi sui reali volumi calcolati sui materiali usati e spostati e le aree da utilizzare. Nel documento del Comitato viene chiesta una riduzione e un ottimizzazione dell'area Prt per ridurre gli attuali 12 ettari. Dubbi anche su smaltimenti e scavi. Molte delle criticità evidenziate erano già state indicate dai portatori d'interesse. Ecco la risposta del Comitato Via Tap ha così annunciato una nuova fase di studi. E quanto alla richiesta di una “valutazione preliminare sugli impatti cumulativi” derivanti dalle opere che Snam Rete Gas dovrà realizzare per collegare il terminale di ricezione di Melendugno alla rete di trasporto nazionale, ha fatto sapere di essere già al lavoro con Srg per fornirla. Ha comunque 45 giorni di tempo per fornire tutte le integrazioni richieste. 17 marzo 2014 Tap. Il sindaco: 'Verificare i permessi archeologici' MELENDUGNO – Già a fine febbraio il sindaco di Melendugno Marco Potì aveva chiesto di poter prendere visione di tutti gli atti che autorizzano Tap all’attività di ispezione sottomarina. Ed oggi, dopo varie riunioni e consulenze, la Commissione comunale sul progetto TAP ha deciso di vederci chiaro sui permessi in possesso della Trans Adriatic Pipeline. Così, una seconda richiesta è stata redatta e inoltrata, stavolta in relazione ai permessi archeologici e al rispetto delle normative vigenti. Attualmente la documentazione in possesso, resa pubblica dal ministero e dalla stessa società sembrerebbe non rispettare le normative vigenti in tutte le fasi di prospezione, sia a mare che a terra. Il Comune chiede quindi di “conoscere gli atti amministrativi di rispettiva competenza che autorizzano la società Trans Adriatic Pipeline allo svolgimento delle campagne di sondaggi, di cui ai punti nn. 1 e 4 dei ‘Considerata’, finalizzate ad analizzare dal punto di vista geognostico, geofisico, ambientale e geotecnico le aree terrestri e marine che saranno interessate dal passaggio del gasdotto e ad integrare lo Studio di Impatto Ambientale e Sociale del progetto TAP consegnato lo scorso 10 settembre al Ministero dell’Ambiente, compresi gli atti amministrativi relativi alle disposizioni di sorveglianza archeologica durante le operazioni di sondaggio dei fondali marini e di carotaggio e/o scavo già previste nel tratto a terra dell’opera; di conoscere le prescrizioni emesse dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia a garanzia della tutela del patrimonio archeologico già noto e di quello potenziale nell’area di incidenza dell’opera, sia nel tratto onshore che in quello delle acque prospicienti la costa; di conoscere lo stato della procedura di verifica preventiva dell’interesse archeologico ex artt. 95 e 96 del D. Lgs. n. 163/2006 relativamente all’opera in oggetto, di cui ai punti nn. 7 e 8 dei ‘Considerata’. In particolare, se la società TAP ha reso la prescritta dichiarazione in merito alla sottoposizione o meno dell’intervento presentato alla procedura di verifica preventiva nonché la tipologia e la natura dei provvedimenti della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia di verifica della sussistenza dei presupposti di legge in merito all’applicazione delle procedure in oggetto”. Il Comune infine torna nuovamente a chiedere di “prendere visione e di estrarre copia di tutti gli atti in oggetto, precisamente delle autorizzazioni di cui al punto n. 1, delle prescrizioni di cui al punto n. 2 e degli atti relativi alla procedura di verifica preventiva dell’interesse archeologico di cui al punto n. 3. In caso di diniego della richiesta autorizzazione e, comunque, di inerzia dell’Amministrazione decorsi 30 giorni dalla presentazione della presente istanza, il sottoscritto si riserva di adire l’Autorità giudiziaria competente”. Qui la richiesta integrale firmata dal sindaco Marco Potì 11 marzo 2014 Ecodem: ‘Tap, sciacallaggio informativo ridicolo’ LECCE – “Sciacallaggio informativo ridicolo ed inattendibile. Se TAP, per mezzo del suo amministratore delegato Giampaolo Russo, pensa di fuorviare l’attenzione dalle innumerevoli criticità tecniche che il progetto di gasdotto denuncia, con seri rischi sotto il profilo ambientale, economico e paesaggistico, credo che non abbia capito a della coscienza ambientale e territoriale matura ed informata dimostrata dal territorio salentino. Tutto ciò nonostante lo stesso Russo sia stato protagonista della procedura di ascolto OST di Regione Puglia, dove si è potuto confrontare direttamente con le istanze tecniche di territorio ed istituzioni locali”. Con queste parole il coordinatore provinciale di Ecodem Salento, Mario Tagliaferro, sintetizza il pensiero dell’intera associazione suscitato dalle dichiarazioni di Giampaolo Russo agli organi di informazione, a commento dell’ordinanza 22/14 con cui la Capitaneria di Porto di Otranto vieta larga parte della costa di Melendugno alla balneazione ed alla pesca professionale. Nei commenti rilasciati alla stampa, infatti, l’amministratore delegato di TAP aveva sottolineato il netto rifiuto del sindaco di Melendugno, Marco Potì, alle offerte economiche avanzate da TAP nell’ordine di 5 milioni di euro per combattere l’erosione costiera, come misura di compensazione che il consorzio offriva in cambio del sospirato via libera dell’ente locale al gasdotto. Il tutto, accusa Russo, nonostante lo stesso comune guidato da Potì, senza tenere in considerazione le preoccupazioni degli operatori turistici del territorio per la fruibilità delle coste (che TAP avrebbe invece attentamente ascoltato e raccolto) non si sia ancora dotato di un Piano Comunale delle coste. Nelle parole di Russo, dunque, gli stessi soggetti istituzionali che nella vicenda TAP difendono la vocazione turistica del territorio, su altri versanti ne ignorerebbero invece le urgenze. “È inutile sottolineare – continua Mario Tagliaferro – l’assoluta mancanza di nesso tra la vicenda gasdotto ed i provvedimenti assunti dalla Capitaneria di Porto di Otranto per i fenomeni erosivi della falesia. Anzi, se proprio un collegamento può essere fatto è esattamente nella direzione opposta rispetto a quanto prospettato da Russo: l’erosione della falesia, infatti, ci dimostra ancora di più quanto sia fragile il territorio di Melendugno su cui TAP intende installare la sua opera e quanto sia prevalente l’esigenza della tutela ambientale e paesaggistica in funzione dei comparti del turismo e della pesca”. “Perciò, se questo è il livello della campagna informativa che TAP sa mettere in campo, non si dovrebbe stupire allora lo stesso Russo se la sua azienda non riesce a far breccia sul territorio. Al contrario, restano ben fermi nella mente di quanti hanno preso parte alla procedura OST della Regione i silenzi, i balbettii e le incertezze dimostrate dai tecnici, che in quell’occasione rappresentavano TAP, di fronte agli interrogativi posti dagli esperti del Comune di Melendugno”. “Dunque – conclude Tagliaferro – senza con questo volerci allineare al livello dell’informazione licenziata da TAP, per fare una battuta vorrei dire che se Russo pensa di concentrare l’attenzione sui provvedimenti della Capitaneria di Porto di Otranto per sviarla dalle lacune tecniche che lo stesso Comitato VIA Regionale ha denunciato, è come se tentasse di coprire le tante falle della sua barca con uno scolapasta”. Allo stesso tempo, Ecodem Salento invita il Partito Democratico regionale e provinciale a prendere decisa posizione sulla vicenda, difendendo la serietà del lavoro fatto dalle istituzioni regionali nella redazione del parere sul gasdotto e le istanze che provengono dai tanti militanti che da tempo chiedono al partito maggiore centralità alle tematiche ambientali ed una posizione chiara e definitiva su TAP. “Messaggio questo – sottolinea il coordinatore di Ecodem Salento – rivolto soprattutto al neo segretario regionale Michele Emiliano che dopo aver mancato di affidare, in spregio agli impegni assunti, ad Ecodem Puglia il ruolo di guida delle politiche ambientali nella nuova segreteria regionale del PD, non si è ancora preoccupato di dare il suo sostegno a chi lotta ogni giorno su un territorio così delicato come il Salento, neanche con una telefonata di buon lavoro”. Un ultimo pensiero va infine a quanto dichiarato in merito alla vicenda dal presidente della Rete civica nazionale Angelo Todaro il quale, preoccupato dalla crisi geopolitica tra Russia ed Ucraina, teme pesanti ripercussioni economiche e lancia un appello a favore del gasdotto TAP. “Non possiamo mancare di ricordare a Todaro – dice il coordinatore di Ecodem Salento – non solo che il gasdotto TAP, per come oggi progettato, è lacunoso sul piano tecnico, ma anche che le sue preoccupazioni in merito alla sicurezza degli approvvigionamenti non troverebbero comunque conforto nella costruzione di TAP. Se solo Todaro si fosse premurato di prendere parte ad uno dei tanti incontri pubblici sulla vicenda TAP, avrebbe appreso che anche il paese fornitore del gas di TAP, l’Azerbaigian, ufficialmente una Repubblica, è retto dal presidente – dittatore Ilham Aliyev che insieme alla sua dinastia incentra il suo potere proprio sulle esportazioni del gas all’estero. Tuttavia, Todaro fa ancora in tempo a prendere notizie da Wikipedia”. 7 marzo 2014 La Tap cambia punto d’approdo MELENDUGNO – La Tap cerca punti di approdo del gasdotto alternativi a San Foca. E’ confermato l’allarme lanciato nei giorni scorsi dal comitato No Tap, che aveva notato e segnalato la presenza di navi di ispezione sempre nel Salento, ma lontane dallo specchio d’acqua relativo alla marina di Melendugno, esprimendo i propri dubbi sulla correttezza dell'operazione visto che l'ordinanza 17/14 della Capitaneria di Porto di Otranto autorizzava le navi Tap ad operare in uno specchio di mare di fronte a “San Basilio”.

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Ecco l'autorizzazione della Capitaneria di Porto di Otranto alle ispezioni della nave Odin Finder solo a San Foca

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Ecco i dati AIS della Odin Finder sull'effettiva posizione della nave nei giorni scorsi Il Comitato in una nota ribadisce la propria contrarietà all'opera e definisce inutile lo studio di siti alternativi a San Foca, spiegando che la battaglia condotta contro il gasdotto non è relativa solo all’impatto dell’infrastruttura sul territorio di Melendugno, ma in generale all’intera politica energetica di tal fatta. “Il consumo – si legge – è un costo per la collettività e quindi un debito che pagheranno le generazioni attuali e quelle future e, di contro, un credito per le multinazionali che speculano sulla creazione delle infrastrutture”. Poi il riferimento al rigassificatore di Livorno. “E’ stato completato e non è mai entrato in funzione ma costituisce un costo per la collettività di 900 milioni di euro all'anno”. “I consumi di gas continuano a diminuire – continua la nota – e le infrastrutture per trasportarlo aumentano ingrossando i guadagni degli speculatori. Il comitato No Tap è contro la speculazione, contro la creazione di false emergenze che riducono gli spazi di discussione sui modelli di sviluppo energetici e quindi socio-economici. A San Foca come a Otranto, a Brindisi come a Casalabate”. Articolo correlato: No Tap, nuovo progetto o cambio d'approdo? 27 febbraio 2014 Tap, sondaggi conclusi in anticipo MELENDUGNO – I sondaggi geotecnici da parte di Tap nelle acque di San Foca sono conclusi. Concluse anche le operazioni di recupero delle boe di misurazione. E’ stata la stessa società a renderlo noto, aggiungendo che le due motonavi impegnate nelle indagini, Nautical Tide e Odin Finder, hanno già lasciato l’area di lavoro dirette ai loro porti di armamento. Tap ha così comunicato la conclusione anticipata dei sondaggi alla Capitaneria di Porto di Otranto, che ha già provveduto a revocare l’ordinanza 17/2014, che avrebbe avuto altrimenti validità fino al 2 marzo. La campagna di sondaggi in mare si concluderà con le ultime indagini geotecniche, che verranno effettuate da fine marzo nel tratto più vicino alla costa del tracciato di progetto. La Trans Adriatic Pipeline ha assicurato che provvederà ad avvisare cittadini e pescatori con congruo anticipo. 25 febbraio 2014 Tap: 'Tutto secondo le autorizzazioni' MELENDUGNO – Sono quasi ultimati i rilievi geotecnici condotti dalla nave Nautical Tide nelle acque di San Foca dove è previsto il punto d’approdo del gasdotto Tap. E Tap interviene nel dibattito acceso che si è scatenato nelle scorse ore a proposito del mancato rispetto delle imposizioni della Capitaneria di porto, sostenendo invece che ogni operazione è stata condotta in conformità a quanto previsto dai permessi. “Nel pieno rispetto delle prescrizioni dell’ordinanza 17/2014 della Capitaneria di Otranto – si legge in una nota emanata dalla società -, a partire da venerdì scorso sono stati estratti campioni (“carote”) del sottosuolo in sette punti lungo il tracciato di progetto. I risultati dello studio dei campioni andranno a integrare lo Studio di Impatto Ambientale presentato a settembre scorso da Tap, come richiesto dal Ministero dell’Ambiente nel suo parere di scoping”. “Tutte le attività – continua Tap – sono state condotte rispettando le autorizzazioni ottenute e in costante comunicazione con le autorità portuali; Tap continua ad essere trasparente e a comunicare tulle le sue attività così che le comunità interessate al progetto possano essere pienamente informate”. Resterebbe, secondo quanto riferito dalla società, da raccogliere un ultimo campione, quello da prelevare a 400 metri dalla costa a una profondità di circa 11 metri, “un punto nel quale – precisa la nota – per operare in sicurezza la Nautical Tide ha bisogno di condizioni del mare particolarmente favorevoli, con limitatissima altezza o assenza d’onda. Per gli stessi motivi la Nautical Tide, per pescaggio (circa sette metri) e conformazione dello scafo, non può in alcun modo avvicinarsi in quella zona meno di 400 metri dalla costa”. 24 febbraio 2014 Tap. Il sindaco: 'Si vigili sui permessi' MELENDUGNO – L’attività delle navi inviate da Tap per effettuare sondaggi al largo di San Foca è nel mirino di cittadini e sindaco di Melendugno. Nei giorni scorsi esponenti del comitato No Tap e lo stesso primo cittadino Marco Potì hanno notato un’eccessiva vicinanza alla costa da parte di due navi in particolare, la Nautical Tide e la Odin Finder, le quali avrebbero anche disattivato i dispositivi per il rilevamento della posizione in mare. Così dopo aver denunciato il mancatpo rispetto delle norme imposte dalla Capitaneria di porto al delegato di spiaggia di San Foca, alla Capitaneria di porto e ai carabinieri della stazione di Melendugno, Potì ha inviato una lettera a Ministero delle Infrastrutture (Ufficio di Otranto), Noe, Arpa Puglia e Procura della Repubblica. Nella missiva chiede di far luce sull’attività ispettiva di Tap nel mare di San Foca. In particolare, il sindaco chiede di accertare che la Tap abbia tutte le autorizzazioni all’attività in corso, con particolare riferimento alla tutela di ambiente ed ecosistema; di conoscere e di prendere visione di tutti gli atti amministrativi che autorizzano la società allo svolgimento della campagna di sondaggi per analizzare le aree marine dal punto di vista geofisico, ambientale e geotecnico. Infine chiede, in caso di accertata mancanza di autorizzazioni, di assumere ogni necessario provvedimento per bloccare le prospezioni. Ecco la lettera inviata dal sindaco Marco Potì 24 febbraio 2014 Navi Tap sotto costa. Il sindaco denuncia MELENDUGNO – Davvero troppo vicine alla costa. Le navi inviate dalla società Tap per effettuare le prospezioni nel mare di San Foca non starebbero rispettando le distanze imposte dalla Capitaneria di porto. La Nautical Tide e la Odin Finder avrebbero inoltre spento il sistema di identificazione e posizionamento AIS che permette di verificare la corretta esecuzione dell'ordinanza 17/2014 che impone una distanza minima dalla costa di 400 metri.

Tap trivelle
Tap trivelle

Dopo numerose segnalazioni il sindaco di Melendugno Marco Potì ha dunque denunciato il mancato rispetto delle norme al delegato di spiaggia di San Foca, alla Capitaneria di porto e ai carabinieri della stazione di Melendugno. 21 febbraio 2014 Tap, trivelle al lavoro

Tap

(ph: Alessandro Manuelli) MELENDUGNO – All’appuntamento Tap si è presentata puntuale. Da stamattina, infatti, come annunciato e secondo l’autorizzazione della Capitaneria di porto, sono in corso le nuove operazioni di indagine dei fondali marini al largo di San Foca da parte della società Trans Adriatic Pipeline.

Tap rilievi
Tap rilievi

I nuovi studi saranno condotti fino al 2 marzo prossimo e serviranno ad integrare lo studio di impatto ambientale presentato al Ministero lo scorso 10 settembre.

Tap rilievi
Tap rilievi
Tap rilievi

Attualmente due grosse navi e due piccole imbarcazioni lavorano davanti a San Basilio. Una di queste, la Nautica Tide sta trivellando il fondale.

Tap rilievi

20 febbraio 2014 Tap, da domani nuove indagini nel mare di San Foca MELENDUGNO – Partirà domani nel mare di San Foca una nuova fase di sondaggi geotecnici ad opera di Tap. Le nuove prospezioni serviranno ad integrare lo studio di impatto ambientale presentato dalla società il 10 settembre 2013 e rispondono a una delle richieste del Ministero dell’Ambiente nel suo parere di scoping del novembre 2011. Questa attività (e quella parallela di recupero delle boe per misurazione già in corso dal 15 febbraio scorso) è stata autorizzata con l’ordinanza n. 17/2014 della Capitaneria di Porto di Otranto che disciplina il comportamento delle imbarcazioni in transito, sosta e pesca nella zona, e proseguirà, salvo slittamenti dovuti ad avverse condizioni meteo, fino al prossimo 2 marzo 2014. Tap ha fatto sapere che nei prossimi giorni la motonave Nautical Tide estrarrà lungo il tracciato del gasdotto, a partire da 400 metri dalla linea di costa e fino a circa 900 metri, una decina di campioni (le cosiddette carote) del sottosuolo marino a una profondità variabile dai 15 ai 30 metri; in una seconda fase dei sondaggi, nella seconda metà del mese di marzo, le stesse indagini verranno compiute anche nel tratto più prossimo alla costa per mezzo di una piattaforma mobile. La società assicura alle cooperative di pescatori della zona che eventuali riduzioni di introiti determinate dall’attività ispettiva dei fondali marini saranno compensate. 14 febbraio 2014 Tap, ok a nuove indagini in mare MELENDUGNO – Via a nuove prospezioni nel mare di San Foca. La Capitaneria di porto ha dato l’ok alle operazioni in ambito di sondaggi geofisici, ambientali, geotecnici da parte di Tap, Trans Adriatic Pipeline. Le operazione sono state autorizzate per il periodo dal 15 al 25 febbraio. Nello specifico, le indagini si articoleranno su due attività: la prima, dedicata al recupero delle boe per misurazione “Metocean”, che nei mesi precedenti hanno raccolto dati ambientali, sarà svolta dalla motonave Odin Finder, a partire dal 15 febbraio; la seconda sarà realizzata con l’impiego di una motonave di 75 metri, la Nautical Tide, nell’area di mare territoriale italiano, prospiciente la marina di San Foca, a partire da 400 metri dalla linea di costa. Le attività avranno inizio il 19 febbraio.

Tap
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I risultati della campagna di sondaggi serviranno ad integrare lo Studio di Impatto Ambientale consegnato da TAP il 10 settembre 2013 e rispondono a una delle richieste del Ministero dell’Ambiente nel suo parere di scoping del novembre 2013 8 febbraio Tap, altro tempo per indagini in mare MELENDUGNO – La Tap ha tempo fino al prossimo 15 febbraio per completare le analisi geofisiche e geotecniche in mare, attualmente in corso. A seguito della richiesta della Trans Adriatic Pipeline, la Capitaneria di Porto di Otranto ha infatti concesso una proroga dell’ordinanza n. 10/2014. Le avverse condizioni meteomarine avrebbero infatti impedito il completamento della fase finale delle analisi geofisiche e della prima fase dei sondaggi geotecnici. Con l’ordinanza n. 14/2014 pubblicata ieri, al fine di permettere un sereno ed efficace svolgimento delle attività di sondaggio, la Capitaneria di Porto ha dunque disposto fino al 15 febbraio 2014, dalle ore 07.30 alle ore 16.30, una distanza di sicurezza di 250 metri dalle imbarcazioni impegnate nei sondaggi a tutte le unità in transito, sosta, intente in pesca o in qualsivoglia altra attività connessa all’uso del mare in prossimità della costa di San Foca. I risultati della campagna di sondaggi serviranno ad integrare lo Studio di Impatto Ambientale consegnato da TAP il 10 settembre 2013 e rispondono ad una delle richieste del Ministero dell’Ambiente. 29 gennaio 2014 Tap, oggi le ultime analisi geofisiche Lecce. A seguito della pubblicazione dell’ordinanza n. 10/2014 da parte della Capitaneria di Porto di Otranto, TAP fa sapere che oggi avrà inizio una nuova fase di sondaggi di tipo geofisico e geotecnico, già previsti dalla società, effettuati nelle aree marine che saranno interessate dal passaggio del gasdotto. Nello specifico, le indagini che inizieranno oggi riguardano la conclusione dei sondaggi geofisici (la prima fase è iniziata nella seconda metà di dicembre) e l’inizio della prima fase dei sondaggi geotecnici. TAP coglie l’occasione per segnalare che, riguardo alla precedente fase di sondaggi geofisici ed ambientali conclusi la scorsa settimana, l’abrogazione della precedente ordinanza 7/14 da parte della Capitaneria ha fatto seguito alla comunicazione da parte dell’azienda della conclusione anticipata dei sondaggi. Le indagini geofisiche consistono nell’utilizzo della tecnica di Sismica a Rifrazione (un cavo sarà steso sul fondale lungo la rotta da investigare) per avere dati più completi sulla conformazione geologica del sottosuolo marino e identificare la presenza di eventuali cavità naturali. Le indagini, che saranno condotte a partire da 1 metro dalla linea di costa, non interferiranno con l’ambiente marino. I sondaggi geotecnici consistono in operazioni di prelevamento di campioni dal sottosuolo a partire da circa 50 metri dalla linea di costa, ognuno dei prelievi sarà profondo 30 metri nel sottosuolo. Per effettuare il campionamento in questa fase di sondaggi, TAP si avvarrà dell’utilizzo di imbarcazioni. L’interferenza con il fondale marino sarà quindi limitata ai punti di campionamento e qualsiasi modifica del fondale sarà temporanea perché naturalmente mitigata in breve tempo dall’azione delle correnti marine che ripristineranno le condizioni iniziali del fondale. I risultati della campagna di sondaggi serviranno ad integrare lo Studio di Impatto Ambientale consegnato da TAP il 10 settembre 2013 e rispondono ad una delle richieste del Ministero dell’Ambiente nel suo parere di scoping del novembre 2011 (il parere di scoping è riportato nell’allegato 1 dello Studio di Impatto Ambientale consegnato da TAP a settembre 2013). “I sondaggi – fanno sapere – che saranno svolti nel pieno rispetto della flora e della fauna marina, verranno effettuati con l’ausilio delle imbarcazioni Gelmar e Vector. Al fine di permettere un sereno ed efficace svolgimento delle attività di sondaggio, la Capitaneria di Porto di Otranto ha emesso un’ordinanza che dispone, dalle ore 07.30 alle ore 16.30, una distanza di sicurezza di 250 metri dalle imbarcazioni impegnate nei sondaggi a tutte le unità in transito, sosta, intente in pesca o in qualsivoglia altra attività connessa all’uso del mare in prossimità della costa di San Foca. L’ordinanza sarà attiva dal giorno 29 gennaio fino al 7 febbraio 2014. Sarà emessa successivamente apposita ordinanza che regolerà lo svolgimento dei sondaggi geotecnici effettuati con l’utilizzo dell’imbarcazione Nautical Tide. Il calendario potrebbe subire variazioni a causa di condizioni meteorologiche avverse che impediscano il corretto svolgimento delle operazioni. In tal caso, TAP provvederà a fornire ulteriori comunicazioni”.

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