Blasi: ‘Sì a Tap, se si converte Cerano’

Bari. L’esponente del Pd torna a riformulare la proposta della trasformazione della centrale Enel di Brindisi. Si facciano gli interessi del Salento”

BARI – E’ un’infrastruttura importante, ma ancor più importanti sono gli interessi del Salento, per il quale deve diventare una opportunità. E’ il punto di vista del consigliere regionale del Pd Sergio Blasi sul gasdotto Tap. Secondo Blasi compito della classe politica e istituzionale della Puglia è “fare gli interessi del Salento, trasformando l’opera da sventura in opportunità”. Così il consigliere ritorna sull’argomento gasdotto ed avanza, nuovamente, la proposta della conversione della centrale termoelettrica di Cerano che potrebbe funzionare grazie al gas trasportato nel Salento dal gasdotto Tap. “È importante – dice Blasi – che questa infrastruttura venga realizzata, come dice il commissario europeo per l'Energia Gunther Oettinger e come gli fa eco il governo italiano. Ma è altrettanto importante, anche per la buona riuscita dell’opera e per evitare di militarizzare un territorio che giustamente dissente dall’approdo a San Foca, che quest’opera sia ben accolta, sia percepita davvero come utile da tutti i cittadini e non solo dai governi o di chi rappresenta gli affari privati, come il country manager di Tap Giampaolo Russo”. “La Lega Italia per la Lotta ai Tumori ha argomentato nella sua rivista come in poco più di vent’anni il Salento sia passato dagli ultimi ai primissimi posti per il numero di tumori alle vie respiratorie e alla vescica tra la sua popolazione – continua Blasi -. Queste non sono statistiche, sono persone. Allora, siccome nessuno pensa di vivere senza energia elettrica, è necessario trovare un modo meno inquinante e meno potenzialmente dannoso per la salute per produrla”. Il gasdotto potrebbe fornire, secondo il consigliere, l’opportunità che si attende, “solo che il governo – aggiunge – dovrebbe mettere attorno a un tavolo, insieme alla Regione Puglia, i potenziali protagonisti di questa riconversione: l’Enel e il consorzio Tap. In questo modo potremmo fare in modo di ricavare un qualche vantaggio per il Salento e soprattutto per la martoriata città di Brindisi. Perché deve essere chiaro che con l’approdo a San Foca ci guadagnano tutti: la Tap per la quale approdare a San Foca significa innanzitutto costruire tra le alternative possibili il tratto più breve in mare, il consorzio che venderà il gas e le multinazionali che lo rivenderanno. A noi resterà un ulteriore sfregio ambientale e paesaggistico con la centrale di depressurizzazione del gas e, come contribuenti, ci toccherà pagare in bolletta anche la costruzione del tratto su terra del gasdotto dal quale, non a caso, Tap si è disimpegnata per lasciarlo a Snam. E qui possiamo aggiungere: altro che risparmio in bolletta”. Qui la ricostruzione della vicenda Tap Articoli correlati: Blasi, Cerano si può riconvertire La UE: l'Italia accelleri su TAP

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