Fitto, boicottato a Napoli #TotoFitto

 

Riuscirà l’ex delfino di Berlusconi a conquistare la leadership di Forza Italia? Inauguriamo la nuova rubrica #TotoFitto: telenovela tutta interna al partito del Caimano

di Salvatore Ventruto Il 13 giugno a Napoli avrebbe almeno voluto ringraziare una parte di quei 283.053 elettori che il 25 maggio gli hanno nuovamente rinnovato la fiducia, alla faccia dei continui buoni propositi di rottamazione della classe politica, ma il senatore e coordinatore campano di Forza Italia Domenico De Siano ha pensato bene di “sovrapporgli” lo stesso giorno una manifestazione che vedrà tra gli altri la partecipazione del coordinatore nazionale Giovanni Toti. Se non si conoscesse bene il grado di “agibilità politica” presente in Forza Italia sarebbe impensabile ritenere che non si possano nemmeno ringraziare i propri affezionatissimi (è proprio il caso di dirlo) elettori, arrivando addirittura a rinunciarci. Invece è proprio quello che è accaduto. “Ancora una volta lavoro per unire e ano la mia manifestazione” ha fatto sapere Fitto ieri in un lancio d’agenzia. Ma cosa passa per la testa dell’ex figliol pro prodigo berlusconiano, recentemente paragonato dal Caimano ad Angelino Alfano? I suoi richiami ad una maggiore democrazia all’interno del partito si susseguono, un giorno sì e l’altro pure. Spinge per le primarie, quelle stesse primarie che, durante lo pseudo congresso del defunto Pdl leccese nel febbraio 2012, da lui vinto in modo schiacciante, rappresentarono l’inizio della fine per il suo storico nemico politico Alfredo Mantovano. Forse vuole anche lui ferire di primarie per perire di primarie? Intanto, il buon Raffaele si prepara per l’Ufficio di Presidenza del partito in programma oggi a Roma, dove si discuterà ufficialmente del bilancio 2013 e, analizzando i risultati dei ballottaggi, avrà tirato forse un sospiro di sollievo quando ha saputo della sconfitta del centrodestra a Bergamo, città indicata in campagna elettorale dall’ex premier Berlusconi, come “possibile laboratorio del centrodestra che vorremmo costruire”. Ve la immaginate una convention del centrodestra a Bergamo in cui sarebbe stato vietato l’ingresso agli “sprovvisti di quid” e “ai possessori di “accento troppo marcato”? LEGGI ANCHE Mussolini: ‘Al-Fitto? Uniti, o non lo seguirà nessuno’

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