Brindisi. Operazioni mirate contro la mafia salentina, la SCU; in aumento arresti in flagranza, per ricettazione e droga. Un segnale positivo: aumentano le denunce
Oggi i carabinieri festeggiano i 200 anni di storia con una sobria cerimonia militare che, in armonia con le disposizioni governative, sarà celebrata all’interno del Comando Provinciale per i soli militari. Nel corso della celebrazione saranno premiati 20 militari in forza al Comando che si sono distinti per meriti speciali in operazioni di servizio di particolare pregio. L’attività operativa del Comando Provinciale, infatti, ha manifestato, nell’ultimo anno, un notevole incremento qualitativo e quantitativo e una sensibile miglioramento nella prontezza della risposta di contrasto ai reati. Nel settore della polizia giudiziaria oltre al sensibile aumento di arresti sono state concluse numerose, importanti, operazioni di servizio, tra cui: l’8 agosto 2013, nottetempo, in Monteiasi (TA), a conclusione di prolungato servizio di polizia giudiziaria, il Nucleo Investigativo di Brindisi, unitamente al personale dei paritetici di Taranto e Bari e della Compagnie Carabinieri di Francavilla Fontana e Fasano, hanno arrestato, in flagranza di reato, LEONE Pietro (cl. 1973) di Villa castelli (BR); D’URSO Oronzo (cl.1980) da Ceglie Messapica; BARNABA Francesco (cl.1976) da Francavilla Fontana; GIOSA Gianluca (cl.1979) da Brindisi e DE RINALDIS Cosimo (cl.1983) da Ceglie Messapica. Questi, tutti censurati, sono stati bloccati mentre erano intenti a far esplodere il bancomat della filiale del MPS, sita in via Maggiore Lotta di Monteiasi (TA), mediante l’insufflazione di una miscela di gas esplosiva. Sul posto sono stati rinvenuti mezzi rubati, utensili vari e apparati radio per il rilevamento di microspie, utilizzati dalla banda per l’attività criminosa posta in essere; il 10 agosto 2013, la Compagnia di Brindisi ha eseguito un fermo del P.M. nei confronti di BELLO Giuseppe (cl. 1979), poiché ritenuto responsabile della rapina alla gioielleria “GOLD GIOVI” di Brindisi, del 6 agosto 2013, commessa in concorso con ANDRIULO Roberto (cl. 1972), tratto in arresto il successivo 23 agosto a Falconara Marittima (AN), dalla stessa Compagnia Carabinieri; il 14 ottobre 2013, il dipendente Nucleo Investigativo, la Sezione Anticrimine di Lecce e la Squadra Mobile di Brindisi ha dato esecuzione, in questa provincia e sul territorio nazionale, a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP di Lecce su richiesta della locale DDA, a carico di 18 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio e altro, reati aggravati dall’art. 7 della l.203/91 per avere commesso i fatti contestati al fine di agevolare la SCU. L’indagine, convenzionalmente denominata “Zero”, scaturisce dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Ercole Penna, corroborate da quelle di altri 7 collaboratori e 2 dichiaranti e riscontrate dalle indagini condotte dagli organi di polizia giudiziaria operanti, nel periodo aprile – settembre 2012. L’ordinanza colpisce il clan “dei mesagnesi”, con epicentro nel comune di Mesagne (BR) ma operante in vasta parte di questa provincia, di cui Penna è stato elemento di vertice sino all’arresto eseguito il 20 settembre 2010. il 18 novembre 2013, il Comando Provinciale di Brindisi ha dato esecuzione, in questa provincia e sul territorio nazionale, a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP di Lecce su richiesta della locale DDA, nei confronti di 45 indagati, responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata alla cessione di stupefacenti, reati in materia di armi, estorsione e altro, reati tutti aggravati dal metodo mafioso. Nello stesso contesto operativo, è stata eseguita un’ulteriore ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP dei minori di Lecce nei confronti di 1 fiancheggiatore del sodalizio mafioso, per il reato di omicidio[1]. Contestualmente, è stata data esecuzione al provvedimento di sequestro d’urgenza emesso dal PM nei confronti di alcuni degli indagati di beni mobili e immobili, comprese 2 attività commerciali, e libretti postali per un valore economico complessivo di circa 1M€ circa. L’indagine, convenzionalmente denominata “Game over”, colpisce il clan “Rogoli-Buccarella-Campana” (c.d. “Tuturanesi”). Il sodalizio perseguito aveva nel traffico al dettaglio di stupefacenti la propria principale fonte di arricchimento e di assistenza ai detenuti e alle rispettive famiglie, integrata da estorsioni a danno di operatori economici locali e, per un episodio, anche di un trafficante di stupefacenti operante nella zona d’influenza del gruppo criminale senza esservi affiliato, spesso, sfociati in intimidazioni, danneggiamenti o aggressioni. il 16 ottobre 2013, a Francavilla Fontana, la locale Compagnia Carabinieri e la D.I.A. di Lecce e hanno dato esecuzione al “decreto di sequestro anticipato ai fini della confisca”, emesso dall’Ufficio Misure di Prevenzione della Procura di Brindisi, nei confronti di CAPOBIANCO Giancarlo (cl. 1963), detenuto, attiguo ai c.d. “mesagnesi”. Nell’occasione sono stati sequestrati beni mobili e immobili, a lui riconducibili ma intestati a congiunti o prestanome, per un valore di circa 1.200.000 €; il 2 gennaio 2014, in Brindisi, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale e del N.O.RM. della Compagnia di Brindisi, hanno tratto arresto flagranza di reato Livera Dionisio, classe 1984, censurato, poiché ha esploso, verosimilmente per cause accidentali, un colpo d’arma da fuoco all’indirizzo di Fiume Giuseppe, classe 1982. Le indagini hanno consentito di sequestrare a suo carico: o n. 1 doppietta cal. 16 con canne e calcio mozzati, matricola abrasa, utilizzata per ferimento; o n. 3 cartucce cal. 16; o n. 1 revolver cal. 38 special, matricola abrasa; o n. 9 cartucce cal. 38 special; o n. 1 passamontagna; o n. 6 vasi contenenti piante di marijuana, Il 24 gennaio 2014, in Karlsrue (germania), la Polizia Federale Tedesca, grazie alle indicazioni investigative fornite dal dipendente Nucleo Investigativo, ha tratto in arresto Solito Gennaro, nato Martina Franca (Ta), il 20 gennaio 1954, affiliato alla “sacra corona unita” frangia c.d. “mesagnesi”, latitante dal 23 maggio 2013. Solito era destinatario dei seguenti provvedimenti: o “ordinanza di ripristino della custodia cautelare in carcere” del Tribunale Di Brindisi condannato alla pena di anni 14 di reclusione per i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e tentata estorsione; o “mandato di arresto europeo”, relativo al provvedimento di cui sopra. Solito, localizzato in un appartamento della città di Karlsrue in compagnia di una donna di origine rumena, è stato trovato in possesso di documenti di identità falsi con cui ha cercato di trarre in inganno la polizia tedesca. L’8 aprile 2014, in Brindisi e provincia, i militari dipendente nucleo investigativo hanno dato esecuzione a provvedimento confisca definitiva, emesso da locale Tribunale – Sezione Penale Ufficio Misure Di Prevenzione a seguito di conferma pronunciata, in data 19.02.2014, dalla Corte Suprema di Cassazione, dei beni mobili e immobili nella disponibilità del gruppo criminale facente capo alla famiglia “Bruno”, operante in Torre Santa Susanna (Br), gravitante nell’ambito clan della sacra corona unita “Rogoli–Buccarella-Campana”. I beni, per un valore complessivo di 5 m€, sono già stati oggetto sequestro e successiva confisca in primo grado, come indicato nelle segnalazioni richiamate. autorità giudiziaria mandante informata da dipendente nucleo investigativo che procede. Nel settore del servizio di polizia stradale, nel quale il Comando Provinciale impegna considerevoli risorse, sono state effettuati costanti servizi focalizzati sul contrasto ai comportamenti pericolosi per l’incolumità degli utenti della strada e dei contravventori stessi, con l’elevazione di numerose contravvenzioni. L’attenzione del Comando Provinciale, in particolare, si è focalizzata sul contrasto all’omesso uso del casco protettivo e delle cinture, sulla circolazione senza assicurazione obbligatoria o senza patente e, in generale, su tutti i comportamenti di guida pericolosa, nello sforzo di abbattere l’incidentalità stradale e il numero delle persone che muoiono o riportano lesioni a causa di comportamenti stradali scorretti. Altro settore di impegno per le Stazioni Carabinieri è stato il settore dell’abbandono incontrollato dei rifiuti nelle campagne e lungo le strade, comportamento che avvelena il territorio, mina la salute delle persone e rende indecoroso il nostro territorio. Le Stazioni sono fortemente orientate contrastare, non solo i reati ambientali, ma anche gli illeciti amministrativi in materia, come appunto l’abbandono dei rifiuti ordinari o speciali o lo scarico degli ingombranti sul territorio, la cui presenza è segnalata ai Sindaci per il ripristino dei luoghi. Nel periodo 1° giugno 2013 – 31 maggio 2014, le segnalazioni effettuate sono state 279, molte delle quali già risolte e altre in via di bonifica.
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