Cassa integrazione, impennata ad aprile

Lecce. Sempre più aziende rischiano di cessare l’attività produttiva; molti licenziamenti sono dietro l’angolo

LECCE – La cassa integrazione registra l’ennesimo aumento in provincia di Lecce. Le ore complessivamente autorizzate dall’Inps in favore delle aziende salentine nel mese di aprile sono ben 921.411, aumentate del 31,3% sul precedente dato di marzo (701.895 ore), nonché del 105% rispetto allo stesso mese dello scorso anno (449.438). Nel dettaglio, registrano una diminuzione del 63,2% sul precedente mese gli interventi ordinari (Cigo) passati dalle 339.957 ore di marzo alle 124.990 ore di aprile. Decisamente di segno opposto è l’andamento della cassa straordinaria (Cigs), le cui ore autorizzate in aprile (748.452) segnano una pericolosa impennata del 568,1% sul precedente dato di marzo (112.031) e del 923,4% rispetto al dato registrato in aprile 2013 (73.134 ore). Riguardo alla cassa in deroga, invece, si passa dalle 249.871 ore autorizzate a marzo alle 47.969 di aprile, con un calo dell’80,8%; percentuale che scende al 46,5% se si considera il dato della cigd di aprile 2013 (142.868). “Sono da bollino rosso gli indici di aumento della Cig e della Cigs in particolare – commenta il segretario generale della Uil di Lecce Salvatore Giannetto – perché viene accordata nell’ipotesi di crisi aziendale. Quindi, non si tratta di una difficoltà temporanea. Con l’aumento della Cigs ne consegue che sempre più aziende della Puglia rischiano di cessare l’attività produttiva e pertanto molti licenziamenti sono dietro l’angolo. Inoltre, la flessione della cassa integrazione in deroga che tra marzo ed aprile non rappresenta il quadro reale delle necessità delle nostre imprese, perché è fortemente condizionata dal ritardo nell’erogazione delle risorse, peraltro ‘già disponibili’ (anche se insufficienti per il 2014) che le Regioni, le imprese e, soprattutto, i lavoratori attendono ormai da molti mesi. Tali ritardi stanno determinando un’insostenibile situazione di disagio sociale, la cui unica risposta non può che essere l’immediata emanazione dei decreti ministerali di riparto dei fondi. Risorse, queste, che paradossalmente, serviranno prioritariamente a coprire i sussidi relativi all’anno 2013 e, probabilmente, solo i primissimi mesi del 2014. Anche la Uil – conclude Giannetto – è convinta che il sistema della ‘protezione sociale per il lavoro’ vada rafforzato ed esteso, mantenendone il carattere mutualistico, assicurativo ed in prospettiva universale ma, nello stesso tempo, si deve prendere atto che ancora oggi la crisi colpisce duro e, quindi, l'innovazione va perseguita con saggezza”.

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