Processo d'appello: Vantaggiato capace di intendere

Lecce. I giudici della Corte d’assise d’appello rigettano la richiesta di una perizia psichiatrica sull’attentatore di Copertino. Udienza aggiornata al 23 giugno

LECCE – Secondo i giudici della Corte d’assise d’appello di Lecce sarebbe stato perfettamente in grado di intendere e di volere. Giovanni Vantaggiato avrebbe posizionato e poi fatto esplodere consapevolmente le bombe davanti alla scuola Morvillo Falcone, provocando la morte della studentessa di 16 anni Melissa Bassi ed il ferimento di altre nove persone. L’avrebbe fatto capendo perfettamente la portata del suo gesto. Non solo. Dopo l’attentato, avrebbe anche studiato una strategia difensiva per apparire disturbato nella personalità e sperare di poter usufruire dell’infermità mentale. Nessuna perizia psichiatrica, dunque, per lo stragista di Copertino, reo confesso dell’attentato esplosivo ai danni dell’istituto superiore brindisino nel maggio del 2012. La perizia era invece ciò che Franco Orlando, il legale difensore di Vantaggiato, aveva chiesto alla Corte nella speranza di attenuare la posizione del killer. Una lieve soddisfazione per i genitori della giovane Melissa, presenti anche oggi, come sempre, all’udienza. Hanno affermato che prenderanno parte a tutti gli appuntamenti in aula, sottolineando la difficoltà nell’accettare la perdita della figlia. “Vantaggiato per noi non esiste – hanno dichiarato – è un criminale assassino; vogliamo giustizia ma nessuno ci restituirà nostra figlia”. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 23 giugno, quando si terrà la discussione delle parti. E non si esclude che si possa arrivare già a sentenza. 17 marzo 2014 Strage di Brindisi, appello rinviato LECCE – Appello rinviato. Al prossimo 5 maggio. Si sarebbe dovuto celebrare oggi nell’aula bunker di Lecce il processo d’appello nei confronti di Giovanni Vantaggiato, imprenditore copertinese reo confesso ella strage ai danni della scuola “Morvillo-Falcone” di Brindisi del 19 maggio 2012, quando perse la vita la 16enne Melissa Bassi e vennero ferite gravemente delle altre ragazze. L’uomo è stato condannato in primo grado all'ergastolo con isolamento diurno per 18 mesi. Ma Franco Orlando, legale di Vantaggiato, ha fatto sapere di volersi attenere all’astensione fino al 21 marzo decisa dal suo Ordine relativamente ai temi della riforma della giustizia. Il presidente della Corte d'assise d'appello di Lecce, Rodolfo Boselli (a latere Antonio Del Coco), ha così accolto l’istanza dell’avvocato Orlando e aggiornare l’udienza, dopo la costituzione delle parti civili. La speranza di Vantaggiato è che i giudici accolgano la richiesta di sottoporlo ad una perizia psichiatrica che possa determinarne l’incapacità di intendere e di volere; i giudici del primo grado avevano negato tale possibilità. 18 giugno 2013 Strage di Brindisi. Oggi la sentenza BRINDISI – Si torna in aula, a Brindisi. E le aule sono quelle della Corte d’Assise dove si svolgerà probabilmente l’ultima delle udienze del processo a carico di Giovanni Vantaggiato, il killer, reo confesso dell’attentato alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi, dove, il 19 maggio dell’anno scorso, perse le vita la studentessa Melissa Bassi, appena 16 anni; nove i feriti. La sentenza del processo potrebbe arrivare oggi. E rispetto a questo verdetto perde di importanza perfino l’appuntamento con gli esami di maturità, che si apriranno domani, nelle altre aule, quelle di scuola. Per oggi è infatti prevista l’arringa dell’avvocato di Vantaggiato, Franco Orlando. Dopodiché, se non ci saranno repliche, la Corte si riunirà in camera di consiglio e ne uscirà con il verdetto finale. 17 maggio 2013 Strage di Brindisi. ‘Ergastolo per Vantaggiato’ BRINDISI – Ergastolo, con isolamento diurno di tre anni. Il procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta ha chiesto il massimo della pena per Giovanni Vantaggiato, sotto processo davanti alla Corte d’assise di Brindisi, perché autore e reo confesso dell’attentato, messo a segno lo scorso 19 maggio, davanti alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi. Nell’esplosione perse la vita la 16enne Melissa Bassi e vennero ferite gravemente altri nove studenti. Durante la requisitoria il pm Guglielmo Cataldi ha spiegato che Vantaggiato posizionò, da solo, la bomba nel luogo prescelto e poi la azionò, con l’intento di uccidere e ferire. Non gli importava chi ne avrebbe fatto le spese; l’importante per lui era fare del male. E’ stato lo stesso imputato a riferirlo, rispondendo alle domande del gip su quale effetto volesse ottenere dal suo gesto: “Quello che è successo – ha detto Vantaggiato -, uccidere e ferire”. Inoltre, è stato dimostrato che avesse predisposto un altro attentato. Questi due elementi assieme all’orario prescelto per l’esplosione (quando lo spiazzo antistante la scuola sarebbe stato certamente affollato) ed al fatto che abbia aspettato la presenza delle ragazze davanti al bidone per far esplodere l’ordigno, confermerebbero, secondo Motta, la precisa volontà di uccidere dell’uomo. All’interno dell’aula Metrangolo, dove si celebra il processo a Vantaggiato, oggi c’erano anche cinque compagne di Melissa, rimaste ferite nell’attentato: Selena, Azzurra, Sabrina, Vanessa e Veronica. Indossavano una maglietta con la foto dell’amica scomparsa e la scritta “Lo sapeva il destino che noi siamo più forti di lui, noi non dimentichiamo, giustizia”. In aula anche i genitori di Melissa e lo stesso Vantaggiato. 13 febbraio 2013 Strage di Brindisi. La moglie di Vantaggiato non parla BRINDISI – Si è presentata davanti alla corte d'Assise di Brindisi con il volto coperto da una sciarpa e da un cappello. E, come si prevedeva, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Giuseppina Marcello, moglie di Giovanni Vantaggiato, l’autore della strage al Morvillo Falcone di Brindisi, oggi era in aula, a Brindisi, per la quinta udienza del processo a carico del marito. Ha atteso il suo turno fuori dall’aula bunker del tribunale brindisino. Poi è entrata. In aula, il presidente Domenico Cucchiara le ha chiesto di scoprirsi il volto. Lei ha chiesto il permesso di andar via, che le è stato concesso. Il legale di Vantaggiato, Franco Orlando, oggi assente all’udienza come il suo assistito, aveva già preannunciato la possibilità che la donna di avvalesse della facoltà di non rispondere e così è stato. In aula oggi anche Francesca Pietrafitta, la giovane donna residente del quartiere Sant’Angelo, dove sorge la scuola, che ha raccontato agli inquirenti di aver visto Vantaggiato trasportare un bidone. La donna aveva raccontato l’accaduto alla sorella, subito dopo aver visto attraverso i media la foto del killer. Fu la sorella, poi, ad avvisare la polizia. Pietrafitta ha riferito alla Corte ciò che vide quella notte, attorno all’una e mezza: un uomo, apparentemente sulla cinquantina, che trasportava un bidone. Quell’uomo era Vantaggiato; la donna lo riconobbe quando giornali e tv cominciarono a pubblicare la sua foto. Con lei in auto, quella notte, c’era Antonio Lioci. Anche lui ha riferito di aver visto l’attentatore che trasportava un bidone. In aula, oggi, anche una delle ragazze ferite nell’esplosione, Aurora Radeglia. Si trovava dietro al gruppo di studentesse che ha subìto i danni più gravi. Ha ricostruito gli attimi dell’esplosione, i fogli volati in aria, la paura ad uscire da sola. “Dal giorno dell’attentato non dormo più, ho gli attacchi di panico, non esco più da sola”, ha detto. 31 gennaio 2013 Processo Brindisi. Vantaggiato assente BRINDISI – Il grande assente in aula, oggi, era lui. Giovanni Vantaggiato, l’imprenditore di Copertino reo confesso dell’attentato alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi stamattina non era presente all’udienza del processo a suo carico in corso in Corte d'assise a Brindisi. Il suo legale Franco Orlando ha riferito che le sue cattive condizioni di salute gli hanno impedito di prendervi parte. Oggi, nel tribunale brindisino, era il giorno dei testimoni. E infatti davanti al procuratore Cataldo Motta e al sostituto della Dda di Lecce Guglielmo Cataldi c’erano alcune delle studentesse rimaste ferite, anche in maniera grave, nell’esplosione del 19 maggio scorso. La prima teste chiamata a parlare in aula è stata Azzurra Camarda, amica di Melissa Bassi che, nell’attentato, ha perso la vita. Azzurra ha ripercorso gli istanti terribili di quel giorno. “Melissa era accanto a me – ha detto alla Corte presieduta dal giudice Domenico Cucchiara -, e all'improvviso mi sono ritrovata piena di sangue. Pensavo di avere avuto un incidente, o che fosse stato un sogno, ero piena di sangue. Ho visto le ambulanze, e non ho capito più niente. Poi non ho proprio capito più a. Ho bisogno ancora di cure – ha aggiunto -, devo fare ancora delle operazioni”. Selena Greco invece ha ricostruito gli ultimi momenti di vita di Melissa. “Ci siamo seduti in ambulanza, stavo con Melissa – ha detto -. Io riuscivo ancora a reggermi in piedi. Melissa mi ha guardato, le ho poggiato la mano sulla spalla, e le ho detto di stare tranquilla che ci avrebbero aiutate. Lei si è girata, e non mi ha parlato più”. Poi, sull'assenza di Vantaggiato: “Sappiamo che la sua è tutta una finzione”. “Noi ci saremo sempre – ha aggiunto – anche se lui non ci sarà”. 24 gennaio 2013 'Vantaggiato in grado di sostenere il processo' BRINDISI – Giovanni Vantaggiato non deve essere sottoposto a perizia psichiatrica. Lo ha stabilito la Corte d’assise di Brindisi dopo un’ora di camera di consiglio. Secondo il collegio giudicante presieduto da Domenico Cucchiara, Vantaggiato sarebbe perfettamente capace di stare in giudizio e di intendere e di volere. Lo dichiarano le continue perizie del medico legale Alberto Tortorella che lo tiene costantemente sotto controllo, in carcere. “Attento e vigile”, dice Tortorella. E la Corte sottoscrive. Nonostante l’aspetto volutamente trascurato. E’ stata anzi proprio l’intercettazione di una conversazione nella quale il killer parla della “strategia del lager”, ossia della sua intenzione di dimagrire per risultare debilitato ed evitare il carcere, a dare conferma della sua lucidità mentale. Il legale di Vantaggiato, Franco Orlando, ha comunque fatto sapere che continuerà a sostenere l’infermità mentale del suo assistito quando sarà il momento di discutere i contenuti della perizia criminologica e psichiatrica a firma di Francesco Bruno e Maria Pia De Giovanni. L’udienza di oggi, la seconda del processo a Vantaggiato, si è aperta alle 9.30. In aula le compagne di Melissa Bassi, la studentessa rimasta uccisa nell’attentato, gravemente ferite a loro volta nell’esplosione. 17 gennaio 2013 Attentato di Brindisi. Via al processo a Vantaggiato BRINDISI – “Vogliamo giustizia”. Lo hanno gridato stamattina dalle finestre della scuola Morvillo Falcone di Brindisi, decine di studenti, all'arrivo, in Tribunale, del furgone blindato che trasportava Giovanni Vantaggiato, imputato dell'attentato compiuto il 19 maggio 2012 dinanzi all'istituto scolastico e costato la vita alla 16enne Melissa Bassi. Le finestre della scuola si affacciano proprio sul Tribunale di Brindisi dove oggi, nell’aula bunker, si terrà la prima udienza del processo in Corte d'Assise. Una coincidenza che rende ancora più partecipata questa giornata. La Corte d'assise, presieduta dal giudice Domenico Cucchiara ha fatto il suo ingresso alle 9.30. Vantaggiato ha fatto sapere per bocca del suo avvocato Franco Orlando, di non acconsentire alle riprese del suo volto. In aula ci sono anche i genitori di Melissa, Rita Muri e Massimo Bassi; la loro presenza, hanno fatto sapere nei giorni scorsi, è un atto dovuto nei confronti della figlia scomparsa. E ci sono le altre studentesse rimaste ferite nell’esplosione: Azzurra Camarda, che ha riferito di voler guardare in faccia l’attentatore, Selena Greco e Sabrina Ribezzi. Preente anche Cosimo Parato, vittima a sua volta di un altro attentato messo a segno da Vantaggiato. Il Comune di Brindisi si costituirà parte civile, difeso dall'avvocato Massimo Manfreda, che devolverà il suo onorario per l'acquisto di sistemi di videosorveglianza per la scuola Morvillo Falcone. Secondo il procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta, che rappresenta l’accusa assieme al sostituto Guglielmo Cataldi, non sarebbe credibile la “sceneggiata” che Vantaggiato sta portando avanti per sostenere la tesi del vizio di mente. Attendibile, invece, secondo Motta, il movente addotto da Vantaggiato per spiegare il suo gesto: una vendetta contro le istituzioni; la scelta della scuola, data anche la sua vicinanza al tribunale, si potrebbe spiegare così. Quando all’ipotesi della presenza di un complice, il procuratore ha dichiarato che “restano dubbi”, perché è sostenuta da un testimone ma non confermata dalla Procura. 28 novembre 2012 Giovanni Vantaggiato, sequestro di beni per più di 2 milioni COPERTINO – Sequestro di beni per 2.100.000 euro. E’ ciò che ha disposto il gip di Lecce su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di Giovanni Vantaggiato, l’imprenditore reo confesso dell’attentato all’Istituto “Morvillo Falcone” di Brindisi, del 19 maggio scorso, in cui perse la vita la giovane Melissa Bassi e rimasero ferite altre nove studentesse. Il sequestro è in corso in queste ore da parte della Polizia di Stato (S.C.O., Squadre Mobili di Lecce e Brindisi) e dei carabinieri del Ros e dei Comandi provinciali di Brindisi e Lecce. Il gip ha disposto il sequestro preventivo e conservativo dei beni, in considerazione del fatto che proprio Vantaggiato potrebbe essere chiamato a risarcire i gravi danni prodotti alle numerose parti lese. Ecco i beni sottoposti a sequestro: 1) Villetta destinata a residenza familiare: complesso immobiliare di ampia metratura sito in Copertino (Le), in via Vespucci n. 5; opera mai censita in catasto ed in parte realizzata abusivamente; 2) locale commerciale sito in Copertino in via Garibaldi n. 14; 3) locale sito in Copertino in piazza Umberto I n. 11; 4) locale sito in Copertino in piazza Umberto I n. 26; 5) locale commerciale sito in Copertino in piazza Umberto I; 6) imbarcazione da diporto cabinata a motore, modello M/Y C50 FB da mt. 15,60, con bimotore diesel da 500 Kw cadauno, al momento ormeggiata nella darsena “Puerto del Sol” in territorio di porto Cesareo; 7) conto corrente ordinario; 8) deposito bancario amministrato; 9) ceposito carburanti sito in Contrada Ballarini Strada Provinciale Copertino Leverano. 12 settembre 2012 Brindisi, indagini chiuse: 'Vantaggiato agì da solo' LECCE – Giovanni Vantaggiato, l'imprenditore 68enne di Copertino reo confesso dell'attentato alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi, costato la vita a una studentessa 16enne di Mesagne, Melissa Bassi, e causa del ferimento di altre cinque ragazze, avrebbe agito da solo. Lo ipotizza la Direzione distrettuale antimafia di Lecce, che si appresta a chiudere le indagini condotte dai pm Guglielmo Cataldi, della Dda di Lecce, e Milto De Nozza, della Procura di Brindisi. L’attentato sarebbe stato organizzato e portato a compimento come atto dimostrativo nei confronti dei giudici che, secondo Vantaggiato, avrebbero emesso una sentenza troppo leggera nei confronti del responsabile di una truffa perpetrata ai suoi danni. L’accusa nei confronti dell’attentatore è “strage aggravata dalle finalità terroristiche”, ipotesi sottoscritta dalla gip Ines Casciaro e confermata dai giudici del Riesame che, i primi di luglio, hanno rigettato il ricorso del legale di Vantaggiato Franco Orlando che aveva contestato l’aggravante della finalità terroristica. Nei prossimi giorni l’avviso di conclusione indagini dovrebbe essere notificato all’avvocato Orlando. 3 luglio 2012 Vantaggiato, ricorso respinto LECCE – Giovanni Vantaggiato posizionò la bomba e la fece esplodere davanti alla scuola con l’intento di creare paura. I giudici del Riesame hanno rigettato il ricorso presentato da Franco Orlando, il legale dell’imprenditore reo confesso dell’attentato di Brindisi, confermando l’aggravante della finalità terroristica e negando, di conseguenza, l’attenuazione della misura cautelare nei confronti del suo assistito. L'accusa nei confronti del 68enne di Copertino resta dunque pesante: strage aggravata dalla finalità terroristica. A a è servito la presentazione, da parte dell'avvocato Orlando, delle perizie effettuate dai criminologi su Vantaggiato in cui sono stati evidenziati dei disturbi della personalità ed in particolare un distrubo dissociativo dell'identità. 29 giugno 2012 Vantaggiato, il Riesame deciderà la settimana prossima LECCE – Si discuterà la settimana prossima, davanti al Tribunale del Riesame di Lecce, il ricorso presentato da Franco Orlando, il legale di Giovanni Vantaggiato, reo confesso dell’attentato alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi. Orlando contesta l’aggravante della finalità terroristica rilevata dall’accusa. Per chiedere ai giudici di derubricare l'accusa da strage aggravata dalla finalità terroristica in strage semplice, Orlando farà leva anche sulla perizia psichiatrica realizzata su Vantaggiato dal criminologo Francesco Bruno che ha rilevato nell’attentatore disturbi della personalità ed in particolare disturbo dissociativo dell'identità. 26 giugno 2012 ‘Vantaggiato vuole uccidersi’. Ma dal carcere smentiscono LECCE – L’elastico di uno slip è stato trovato nella cella di Giovanni Vantaggiato, l’imprenditore di Copertino reo confesso dell’attentato alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi. Potrebbe essere un dettaglio trascurabile. Oppure no. Perché dopo il ritrovamento, avvenuto lo scorso 18 giugno, ovvero dopo l’interrogatorio in carcere davanti ai pm della Dda, è scoppiato l’allarme suicidio. La domanda infatti è: come voleva usarlo? Per farsi del male? Da Borgo San Nicola smentiscono categoricamente l’eventualità, precisando che il detenuto, che si trova in isolamento in una cella del reparto femminile dall’8 giugno, è sorvegliato 24 ore al giorno. Ad ogni modo, quell’elastico gli è stato sequestrato in quanto potenzialmente pericoloso, esattamente come è stato fatto con lacci di scarpe, catenine, cinture, orologi e tutto ciò che possa in qualche modo costituire un pericolo. Intanto le perizie dei consulenti psichiatrici hanno evidenziato in Vantaggiato disturbi della personalità ed i particolare disturbo dissociativo dell’identità. Su questa perizia, firmata dal criminologo Francesco Bruno, farà leva il legale dell’imprenditore Franco Orlando per chiedere ai giudici del Riesame di derubricare l’accusa da strage aggravata dalla finalità terroristica in strage semplice. 21 giugno 2012 Vantaggiato test psichiatrico per valutare la 'finalità terroristica' LECCE – Giovanni Vantaggiato, l'imprenditore 68enne di Copertino reo confesso dell'attentato del 19 maggio alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi, ha nuovamente incontrato stamattina nel carcere di Lecce il suo avvocato, Franco Orlando. A lui ha consegnato, completo di tutte le risposte, un test per la valutazione del profilo psichiatrico preparato dai due criminologi, Francesco Bruno e Maria Pia De Giovanni, nominati come consulenti della difesa. Orlando ha ricevuto dai consulenti una relazione da utilizzare per il ricorso al Tribunale del riesame. L'intenzione del legale dell'imprenditorem, in isolamento dal 6 giugno, è di smontare l'aggravante della finalitrà terroristica. Vantaggiato, nell'interrogatorio del 18 giugno davanti ai pm della Dda, ha descritto i dettagli ddell'esplosione all'istituto professionale brindisino, confermando anche di essere stato l'autore dell'attentato a Cosimo Parato, colpevole, a suo dire, di averlo truffato di oltre 300mila euro. 19 giugno 2012 Vantaggiato, un nuovo ‘episodio’ da analizzare LECCE – C’è un altro episodio da chiarire alla luce delle dichiarazioni di Giovanni Vantaggiato, imprenditore 68enne di Copertino reo confesso dell’attentato del 19 maggio alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi. Si tratta dell’allarme bomba, poi rivelatosi falso, scattato il 5 gennaio 2010 nella filiale del Banco di Napoli di piazza Mazzini a Lecce. Qualcuno – una voce maschile che volle mantenere l’anonimato – telefonò al centralino della banca mettendo in allerta e comunicando che alle 12 sarebbero esplosi tre ordigni. Polizia e carabinieri fecero evacuare i locali ed un artificiere controllò i tre piani ma della bomba nemmeno l’ombra. E infatti non ci fu alcuna esplosione. L’episodio viene collegato alla figura di Vantaggiato in quanto poco giorni prima dell’allarme bomba, l’imprenditore di Copertino, che in quella filiale aveva un deposito di circa 2 milioni di euro, era stato lì e, non contento del risultato dei suoi investimenti, era andato su tutte le furie ed era uscito dall’istituto urlando che avrebbe fatto saltare tutti in aria. Naturalmente non è detto che questo dettaglio sia collegabile con la telefonata di alcuni giorni dopo, ma non è detto nemmeno che non lo sia. Intanto ieri nel carcere di Lecce si è tenuto il secondo interrogatorio dell’uomo dopo quello di conferma del fermo; Vantaggiato ha parlato ai pm della Dda Milto De Nozza e Guglielmo Cataldi raccontando i dettagli del folle gesto ed attribuendosi anche la responsabilità dell’attentato a Cosimo Parato, un suo cliente che l’avrebbe truffato di oltre 300mila euro e al quale avrebbe voluto dare una lezione ben più grave di quanto non abbia fatto. Le intenzioni del 68enne, come lui stesso ha dichiarato ieri ai sostituti procuratori, erano infatti di ucciderlo. Vantaggiato si è invece detto estraneo all'attentato compiuto nel 1997 a Copertino ai danni del dirigente Asl Cosimo Serratì (leggi qui) Dopo l'audizione, Vantaggiato ha incontrato in carcere il criminologo Francesco Bruno e la psicoterapeuta Maria Pia De Giovanni, entrambi consulenti nominati dalla difesa. 18 giugno 2012 Vantaggiato: ‘L’attentato a Parato è opera mia’ LECCE – Sarebbe stato Giovanni Vantaggiato, il 68enne reo confesso dell'attentato di Brindisi, l'autore di un altro attentato, quello compiuto nel febbraio del 2008 a Torre Santa Susanna ai danni di Cosimo Parato. E' stato lui a riferirlo oggi ai pm che l'hanno sentito per tre ore nel carcere di Lecce dove si trova dal 7 giugno. Lo ha rivelato il legale dell’imprenditore, Franco Orlando, al termine dell’interrogatorio del suo assistito. Vantaggiato avrebbe inoltre fornito altri dettagli sulle modalità di esecuzione della strage di Brindisi, ribadendo di aver agito da solo per mettere in atto una azione “dimostrativa”. Articolo correlato: Strage a Brindisi: altri tre attentati attribuibili al mostro 18 giugno 2012 ore 15:00 Vantaggiato, interrogatorio concluso LECCE – Si è appena concluso l'interrogatorio nel carcere di Lecce di Giovanni Vantaggiato, l'imprenditore di Copertino reo confesso della strage del 19 maggio scorso a Brindisi. I magistrati inquirenti, i pm della Dda Milto De Nozza e Guglielmo Cataldi, hanno da poco lasciato il carcere. E' ancora dentro l'istituto, invece, il difensore di Vantaggiato, Franco Orlando. In carcere sarebbe arrivato anche il criminologo Francesco Bruno, che sarebbe stato nominato consulente della difesa. Sembra inoltre che Vantaggiato stia preparando un memoriale nel quale dovrebbe indicare il movente dell’attentato, riferire di eventuali complici nel suo progetto omicida, e illustrare la sua responsabilità negli attentati riaperti nei giorni scorsi alla luce dell’esplosione di Brindisi. 18 giugno 2012 ore 13:00 Vantaggiato, interrogatorio in corso. Il suo legale: 'Racconterà tutto' LECCE – E’ in corso in queste ore l’interrogatorio in carcere di Giovani Vantaggiato, il 68enne reo confesso dell’attentato ala scuola Morvillo Falcone di Brindisi. Il suo legale, l’avvocato Franco Orlando, prima di entrare nell’aula dell’interrogatorio ha anticipato che il suo assistito avrebbe risposto a tutte le domande dei magistrati ed avrebbe raccontato tutta la verità. Vantaggiato, in carcere dal 7 giugno scorso con l'accusa di strage in concorso aggravata dalla finalità terroristica, risponderà alle domande dei magistrati della Dda Milto De Nozza e Guglielmo Cataldi titolari del fascicolo con il procuratore Cataldo Motta. Intanto il ministero dell'Istruzione ha convalidato la sospensione del preside dell'istituto Morvillo Falcone di Brindisi, Angelo Rampino. Il capo dipartimento del dicastero ha quindi confermato il provvedimento dell'ufficio scolastico regionale che ha avviato un procedimento amministrativo a carico del dirigente scolastico. Il preside, al centro di polemiche per i contenuti di interviste rilasciate nei giorni successivi all'attentato, resta quindi a casa in attesa che si concludano gli accertamenti. 18 giugno 2012 Brindisi. Vantaggiato davanti ai pm LECCE – Nuovo interrogatorio per Giovanni Vantaggiato, l’imprenditore 68enne di Copertino reo confesso dell'attentato dinanzi alla scuola Morvillo-Falcone di Brindisi del 19 maggio scorso. Vantaggiato sarà interrogato stamattina nel carcere di Lecce dai pm della Dda Milto De Nozza e Guglielmo Cataldi titolari del fascicolo con il procuratore Cataldo Motta. L'uomo è accusato di strage aggravata dalla finalità terroristica. E' la prima volta che viene sentito dopo l'interrogatorio di convalida del fermo. 14 giugno 2012 Brindisi. Vantaggiato aveva preparato sei bombole LEVERANO – Le tre bombole trovate nella campagna lungo la stradina indicata da Giovani Vantaggiato, imprenditore 68enne reo confesso dell’attentato di Brindisi, servivano per il colpo. L’uomo avrebbe infatti preparato sei bombole in tutto per l’esplosione ma poi ne avrebbe utilizzate la metà perché nel bidone per rifiuti ne entravano solo tre. E' quanto ha riferito lo stesso Vantaggiato al suo difensore, l'avv. Franco Orlando, durante un colloquio di due ore che il legale ha avuto ieri in carcere con il suo assistito. Orlando, intanto ha riferito che entro la fine della settimana dovrebbe depositare ricorso al Tribunale del Riesame di Lecce contro l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Ines Casciaro dopo la convalida del fermo di Vantaggiato si sabato scorso. Il ricorso verterà sull'aggravante della “finalità di terrorismo” contestata all’imprenditore in relazione al reato di strage in concorso con altre persone. Sulla base di quell'aggravante, l'inchiesta sull'attentato è affidata alla Procura distrettuale antimafia di Lecce. 12 giugno 2012 Tre bombole di gas e bambole di pezza nel luogo indicato da Vantaggiato LEVERANO – Tre bombole con innesco in una stradina di campagna, sulla strada tra Copertino e Leverano. E’ la scoperta che gli investigatori che indagano sull'attentato di Brindisi hanno effettuato nella stradina indicata dal presunto autore e reo confesso dell'attentato di Brindisi, Giovanni Vantaggiato. La stradina, cioè, nella quale avrebbe fatto le prove dell'esplosione. Sul posto, dove stanno confluendo investigatori, magistrati e artificieri, sarebbero visibili i segni di scoppi. Nello stesso uliveto c'erano anche tre bambole di pezza, che forse Vantaggiato ha utilizzato come manichini per verificare le conseguenze dello scoppio. Pare inoltre che nei giorni precedenti all'attentato del 19 maggio il proprietario di una masseria vicina all'uliveto abbia udito il fragore di scoppi in più occasioni. Nell’interrogatorio davanti al gip Ines Casciaro, Vantaggiato aveva riferito di stare preparando l'attentato sin da Natale 2011. 11 giugno 2012 ore 14:00 Brindisi. Il gip nell’ordinanza: ‘Ha dei complici. Voleva uccidere’ BRINDISI – Sul luogo del delitto non ci sarebbe stato solo Giovanni Vantaggiato. Almeno nelle fasi preparatorie dell’attentato dello scorso 19 maggio, altre persone sarebbero state avvistate nei pressi della scuola oltre all’imprenditore 68enne, reo confesso di essere il responsabile dell’esplosione. E’ quanto si legge nell’ordinanza del gip del Tribunale di Lecce Ines Casciaro che riferisce della “presenza di altre persone sul luogo del delitto almeno nelle fasi preparatorie”: una presenza, che dunque avrebbe aiutato Vantaggiato a portare a segno il suo insano progetto. Nell'ordinanza si cita la testimonianza di una persona che ha dichiarato di aver notato verso l'1 e 30 del 19 maggio nei pressi del chiosco vicino all'istituto “un uomo che spingeva un bidone della spazzatura munito di ruote tenendolo dalla parte delle maniglie, inclinato verso il suo corpo, e che andava in direzione della scuola”. La descrizione di quest’uomo tuttavia non corrisponderebbe a quella di Vantaggiato. Questo dettaglio ed il fatto che l’imprenditore di Copertino spesso abbia parlato al plurale nel riferire la dinamica dei fatti (“ha implicitamente ammesso la presenza di almeno un altro complice”, si legge nell'ordinanza), farebbe pensare che il 68enne non abbia agito da solo. Quanto all'aggravante della finalità terroristica, il gip scrive che “non vi è chi non veda che un grave danno al Paese è stato provocato poiché si è diffuso il terrore nelle scuole”. Secondo il gip, infatti, dopo l’attentato si sono svolte “numerose manifestazioni, anche di domenica” e “sono state incentivate le misure a salvaguardia dei magistrati, sono stati incrementati i servizi di vigilanza presso gli obiettivi sensibili. A questo si aggiunga che nella fase attuale delle indagini non si può escludere la partecipazione di terze persone come si è già fatto rilevare esaminando l’interrogatorio dell’imputato”. Vantaggiato, secondo il gip, non ha “esitato nel decidere ed elaborare un progetto per stroncare giovani vite umane”. Inoltre, esisterebbe il pericolo di fuga e di reiterazione del reato in quanto le modalità con cui è stata realizzata la strage e la sua gravità “sono esemplari della spiccata propensione del fermato a violare la legge”. Ecco perché vengono considerate “quanto mai intense le esigenze di cautela sociale a tutela della collettività”. Un elemento molto inquietante che viene rilevato nell'ordinanza del gip è che Vantaggiato avrebbe pianificato l'attentato fin da prima di Natale comprando quattro telecomandi di cui tre “si erano inceppati durante le numerose prove”. Nel corso dell'interrogatorio davanti al gip, Vantaggiato si è riconosciuto nel video. Relativamente ai filmati delle telecamere, nel provvedimento restrittivo il gip annota che il 68enne “ha riconosciuto se stesso nei fotogrammi estrapolati dalle telecamere del chiosco posto nelle vicinanze della scuola” e che “due testimoni hanno visto un uomo corrispondente a quello ritratto nelle immagini delle telecamere di sicurezza mentre si allontanava, prima lentamente e poi accelerando il passo, dal luogo dell’attentato”. Quanto alle motivazioni che avrebbero spinto Vantaggiato al folle gesto, nell'ordinanza si legge che il reo confesso le ha spiegate così: “Le istituzioni dovrebbero tutelare le vittime di truffa”. L'arrestato, dunque, scrive il gip, “voleva effettuare un gesto dimostrativo nei confronti del mondo intero perché vittima di truffe che lo hanno messo in ginocchio economicamente. L’attentato era rivolto proprio ad attirare l’attenzione delle istituzioni e del legislatore sul punto ed era finalizzato ad esprimere la sua rabbia, affinché si trovi un sistema idoneo per tutelare chi, a causa di inadempimenti artatamente predisposti, subisce ingenti danni”. Il gip scrive anche: “Ha ripetuto più volte di non avere avuto intenzione di azionare il telecomando in ore notturne perché voleva ottenere esattamente l'effetto ottenuto: di notte era un tempo ideale soltanto per fare i preparativi senza essere notati. Questo dimostra che la volontà era esattamente e direttamente quella di provocare un gesto dimostrativo eclatante finalizzato ad uccidere“. LEGGI QUI L'ORDINANZA DEL GIP: Giovanni Vantaggiato ordinanza del gip 11 giugno 2012 Blitz nel deposito di Vantaggiato, sequestrati documenti BRINDISI – Al centro dell’attività degli inquirenti che indagano sull’attentato dello scorso 19 maggio al Morvillo Falcone c’è, in queste ore, l’attività imprenditoriale di Giovanni Vantaggiato, il 68enne copertinese reo confesso dell’accaduto, arrestato il 6 giugno scorso. Vantaggiato ha infatti più volte dichiarato di aver commesso il gesto per questioni economiche, facendo riferimento ad una presunta truffa di cui era stato vittima e alle difficoltà incontrate per via della crisi. Ieri polizia e carabinieri sono stati al deposito di carburanti di proprietà dell’uomo ed hanno sequestrato dei documenti in bianco relativi ad operazioni doganali nel settore del commercio di carburanti. Ciò anche in seguito all’intercettazione, in carcere, di un “pizzino” nelle mani di Vantaggiato, probabilmente destinato alla moglie, nel quale c’era scritto “Nascondi quelle carte”. // Il gip : ‘Strage in concorso con finalità terroristica' Intanto Vantaggiato resta in carcere. Il gip del tribunale di Lecce, Ines Casciaro, ha infatti convalidato il fermo ed ha emesso una ordinanza di custodia in carcere per l'accusa di strage in concorso con finalità di terrorismo. Il provvedimento è stato depositato nella tarda serata di sabato. All'interrogatorio di garanzia di Vantaggiato davanti al gip erano presenti i pm inquirenti, Guglielmo Cataldi e Milto De Nozza, oltre all'avvocato Franco Orlando che assiste il 68enne. L'interrogatorio di garanzia è durato più tre ore e mezza, dalle 9 alle 12.45. Rispetto all'interrogatorio e alla confessione del 6 giugno, giorno in cui è stato fermato, Vantaggiato ha aggiunto solo qualche dettaglio, insistendo sul fatto che era “esasperato” e preoccupato economicamente per il fatto di aver subito una flessione nel fatturato, di vantare crediti e di aver subito truffe per un totale di 400mila euro. Al gip Casciaro, Vantaggiato ha ribadito più volte di non appartenere ad organizzazioni criminali e di aver agito da solo, tuttavia, nel ricostruire come si svolsero i fatti quel 19 maggio, in più occasioni ha parlato al plurale; ecco perché nell’ordinanza del gip resta il riferimento al concorso. Il 68enne ha inoltre detto che non avrebbe voluto colpite delle ragazze ma che il suo intento sarebbe stato solo di mettere a segno un’azione dimostrativa e che la scuola sarebbe stata scelta perché non troppo controllata. Vantaggiato ha poi dichiarato di essere pentito e di voler scrivere una lettera ai genitori di Melissa Bassi. “L'interrogatorio e stato un po' meno insoddisfacente nel suo complesso, anche sul movente quindi”, ha commentato il procuratore della Dda di Lecce Cataldo Motta. Il difensore di Vantaggiato, l'avvocato Franco Orlando, sta valutando l'ipotesi di presentare ricorso al tribunale del Riesame contro l'ordinanza di custodia cautelare, dichiarando di non essere convinto dalla conferma dell’aggravante della finalità di terrorismo. // Sospeso il preside del Morvillo E' stato sospeso per ragioni di opportunità dall'ufficio scolastico regionale della Puglia Angelo Rampino, preside della scuola Morvillo Falcone. Il preside sarebbe dovuto rientrare oggi dalle ferie, che aveva preso subito dopo l'attentato, per presiedere alle attività di scrutinio. Si tratta di un provvedimento cautelativo (e non disciplinare) in attesa che si concludano accertamenti su interviste che ha rilasciato dopo l'attentato. 8 giugno 2012 In quattro pagine la colpa del killer di Melissa Sono undici punti espressi sinteticamente in quattro pagine, quelli in cui si inchioda Giovanni Vantaggiato, il benzinaio 68enne di Copertino reo confesso della strage al Morvillo Falcone di Brindisi che è costata la vita a Melissa Bassi. In questo momento l’uomo è sotto il torchio dell’interrogatorio alla presenza del suo avvocato Franco Orlando. L’obiettivo degli investigatori è capire il movente e il concorso con altri. Molti infatti i punti oscuri nella sua confessione, registrata per intero ma resa nota, perché alcuni passaggi sono stati inseriti nel decreto di fermo, in parte. La motivazione della crisi economica non regge: numerose le proprietà di Vantaggiato e della sua famiglia, casa in città e in campagna, terreni, automobili, uno yacht da 50 piedi ormeggiato a Porto Cesareo. Certo è che è stato vittima di una truffa da 343mila euro, e che l’uomo di Torre Santa Susanna che l’avrebbe truffato, Cosimo Parato, è stato condannato in primo grado. LEGGI QUI E’ anche vero che il commerciante di Torre Susanna è stato vittima, direttamente, di due attentati nel passato. E un episodio incendiario ha distrutto il garage condominiale dove risiede. Se ci sia un collegamento tra questi tre episodi e la strade del Morvillo-Falcone lo scopriranno gli inquirenti, dal momento che è stato aperto un nuovo fascicolo d’indagine dal sostituto procuratore di Brindisi Di Nozza, con l’obiettivo di vagliare gli invisibili (finora) fili che legano in passato al presente. Se così fosse si dovrebbe trovare anche un collegamento tra quegli episodi e l’attentato al Morvillo-Falcone e per gli inquirenti la motivazione di una giustizia non giusta (perché Vantaggiato non sarebbe rimasto soddisfatto dalla pena attribuita a Cosimo Parato). Si legge nel decreto di fermo: “Vantaggiato ha ammesso la sua diretta partecipazione all'azione criminale, ma non ha voluto indicarne il movente assumendo un atteggiamento ai limiti dell'offesa all'intelligenza di chi l'interrogava, tendente evidentemente a occultare il concorso di altri, nonostante si sia lasciato sfuggire nel corso dell'interrogatorio l'uso del plurale con riferimento al trasporto e alla collocazione del bidone con l'ordigno esplosivo, dovendosi quindi ritenere il coinvolgimento di altri e potendosi altresì ipotizzare l'esistenza di un committente”. Continua a spiegare Motta che ci sono alcuni elementi che inchiodano Vantaggiato: “La presenza sul luogo dell'accaduto di due autovetture delle quali egli aveva la disponibilità sia la notte tra il 18 e il 19 maggio – in coincidenza temporale con la collocazione del bidone della spazzatura contenente l'ordigno esplosivo, come rilevato dal teste Giovanni Altavilla – sia la mattina successivo in orario precedente e successivo all'esplosione”. Inoltre, continua Motta, “Le autovetture sono una Hyundai Sonica il cui numero di targa è stato rilevato dal sistema delle telecamere di sicurezza e un'autovettura Fiat Punto a tre porte che, dalle riprese delle telecamere, risulta avere il faro anabbagliante anteriore sinistro non funzionante, il fanalino destro di illuminazione della targa posteriore non funzionante, il contrassegno di assicurazione collocato in posizione anomala, un tappo di chiusura del foro di un'antenna non più esistente sulla cappotta in posizione anteriore e centrale: elementi tutti riscontrati sull'autovettura di Vantaggiato in occasione dell'intervento della Polizia stradale”. Che fossero proprio le autovetture di Vantaggiato per gli inquirenti ne è la riprova “la circostanza che le autovetture al momento della loro registrazione dalle telecamere provenissero dalla direzione di Lecce e procedessero nella stessa direzione al momento dell'allontanamento dei luoghi dell'evento”. Inoltre, scrive Motta, altre prove sono “la presenza della stessa Hyundai Sonica all'ingresso di Brindisi sulla strada di provenienza da Lecce alle ore 7,22 del mattino di una sabato precedente a quello della strage, vale a dire il 5 maggio 2012 e la circostanza che il telefono di Vantaggiato avesse agganciato la cella della scuola”. Non è casuale, scrive Motta, “la presenza in orario coincidente con quello dell'esplosione di una persona ripresa dalle telecamere nell'atto in cui estraeva dalla tasca sinistra e compiva l'atto di premere verosimilmente un telecomando”. L’uomo ripreso dalle telecamere corrisponde per “corporatura, altezza, postura, andatura e altre caratteristiche fisiognomiche a Giovanni Vantaggiato”. Infine “l'individuo ripreso dalle telecamere indossava un paio di occhiali simili a quelli indossati all'atto dell'intervento della Polizia giudiziaria”. A questo si aggiunge la testimonianza di due persone, che il procuratore cita nel decreto e i cui nomi noi omettiamo. Dice Motta: “La sostanziale corrispondenza delle caratteristiche fisiognomiche di Giovanni Vantaggiato anche a quelle descritte dalle testimoni (…): entrambe, abitanti in un edificio vicino alla scuola, avevano avuto la possibilità di osservare immediatamente dopo l'esplosione, quando si erano affacciate alla finestra per verificare l'accaduto, una persona che si allontanava di buon passo”. L’atteggiamento agitato di Vantaggiato e la telefonata alla moglie quando la Polizia stradale ha fatto un controllo sull’assicurazione della macchina, poi, sarebbe un ulteriore elemento della sua colpevolezza. Scrive Motta: “La circostanza davvero significativa che, all'atto del controllo della Polizia stradale, apparentemente mirato alla verifica della regolarità assicurativa delle autovetture nella disponibilità del Vantaggiato, quest'ultimo abbia tentato di occultare il possesso della Fiat Punto a tre porte (l'autovettura era parcheggiata sotto casa) e lo stesso Vantaggiato – ignaro della presenza della Polizia presso la sua abitazione – abbia telefonato in forma concitata e allarmata alla moglie imponendole di fare sparire immediatamente la macchina. La Punto, all'atto dell'intervento della polizia giudiziaria, aveva il sedile posteriore ribaltato in modo da ampliare la capacità di carico del vano bagagliaio”. Come a far spazio per il trasporto delle bombole. “Inoltre Vantaggiato poteva reperire facilmente il bidone utilizzato per collocarci l'ordigno esplosivo in zona vicina a quella in cui sono situati il suo deposito carburanti e la sua abitazione essendo stato accertato che quel modello di bidone, ricostruito attraverso i residui recuperati dopo l'esplosione, è utilizzato per la raccolta dei rifiuti delle amministrazioni di Nardò, Porto Cesareo e di altre salentine”. Per queste motivazioni è stato disposto il fermo, perché: “Può fuggire per sottrarsi alle possibili reazioni violente nei suoi confronti da parte dei familiari delle vittime”. 7 giugno 2012 Motta: ‘La svolta per due auto, ma il movente non convince’ “Sarebbe un’indagine zoppa se ci fermassimo qui”. Il procuratore di Lecce Cataldo Motta nel corso della conferenza stampa appena conclusasi fornisce ulteriori dettagli dell’indagine durata 18 giorni e che ha portato al fermo di Giovanni Vantaggiato, benzinaio 68enne di Copertino, sposato con due figlie. L’ipotesi di reato è di strage con l’aggravante del terrorismo, perché nel corso del lungo interrogatorio durato fino a notte inoltrata Vantaggiato ha ammesso che, nonostante l’obiettivo fosse la Procura di Brindisi, che si trova sulla strada parallela rispetto a quella della scuola Morvillo Falcone, abbia poi deciso di posizionare l’ordigno sul marciapiede dell’istituto scolastico perché lì passavano più persone, mentre quello della Procura era deserto. Da qui l’ipotersi del reato di terrorismo, perché l’azione sarebbe stata finalizzata proprio a creare terrore nella città. Il decreto di fermo è firmato da Motta, dal sostituto procuratore di Lecce Guglielmo Cataldi e dal sostituto procuratore di Brindisi. Sul movente, ha riferito Motta, l’uomo non ha voluto dire a. In questo momento sono ancora in corso le perquisizioni nelle proprietà dell’uomo ma, hanno riferito gli inquirenti, le immagini delle telecamere sono state la conferma di indagini partite da lontano. Ad un pool di inquirenti infatti è stato affidato il compito di ricostruire al computer, utilizzando tutte le registrazioni delle telecamere sparse in tutta la città, tutti i movimenti delle macchine nella zona della scuola, nei giorni precedenti e il giorno stesso della strage. Ed è così, pezzo dopo pezzo, video dopo video, che è stato ricostruito l’occhio di un ‘grande Fratello’ dove erano rimaste impresse le due macchine di Vantaggiato, guidate presumibilmente, in giorni diversi, dall’uomo: una Fiat punto e una Hyundai, l’una bianca l’altra blu. Le dichiarazioni di Vantaggiato sono state parzialmente ammissive: ha riferito di problemi economici ma non si capisce come queste siano collegabili al movente della strage. Un dettaglio di non poco conto, per il pool di inquirenti, che continuano ad indagare perché, appunto, la versione dell’uomo non appare coerente. “La pressione mediatica, ha dichiarato Motta, è stata a volte eccessiva e mi avete costretto a mentire frequentemente, nonostante io non sia abituato a farlo”. 7 giugno 2012 ore 7:45 Brindisi, finito l'interrogatorio. Vantaggiato arrestato per strage Lecce Appena finito l'interrogatorio di Giovanni Vantaggiato, reo confesso dell'attentato di Brinsidi dove ha perso la vita Melissa Bassi. E' stato arrestato Concluso poco fa l’interrogatorio di Giovanni Vantaggiato, benzinaio 68enne di Copertino, reo confesso dopo ore di domande serrate del procuratore Motta. A Vantaggiato è stato fatto visionare anche il materiale probatorio, le registrazioni delle telecamere, dove è visibile Vantaggiato, dei minuti prima dell’attentato e dei giorni precedenti, quando le telecamere hanno catturato l’immagine della macchina dell’uomo che ha causato la strage, una Hyunday Sonica e non una Fiat punto, come avevamo scritto ieri. Le telecamere nei pressi della scuola quindi hanno registrato la macchina e dalla targa si è risaliti all’uomo. Al termine dell’interrogatorio è stato dichiarato in arresto. Motta ha riferito ai giornalismi alcuni dettagli, rimandando alla conferenza stampa delle 11 presso la procura di Brindisi: Vantaggiato ha detto di non avere complici e di aver agito da solo ma ha anche affermato di non saper spiegare il movente. Dettaglio alquanto strano su cui faranno chiarezza gli inquirenti. Dal pomeriggio di ieri, quando è stato fermato l’uomo, si è parlato del movente della vendetta personale contro la ‘giustizia’, perché Vantaggiato avrebbe subito una truffa da 300mila euro per la fornitura di gasolio, ma nonostante si sia celebrato il processo civile, pare non abbia poi avuto alcun risarcimento. Quindi la scuola Morvillo Falcone sarebbe stata scelta solo perché si trova in prossimità del Tribunale. Ma tutto questo è uno scenario poco chiaro. Detta così, la storia non quadra. C’è anche l’ipotesi di vecchi rancori personali, sempre per forniture di gasolio, con l’attuale preside Rampino, quando questi era dirigente in un altro istituto. Ma anche su questo movente ci sono molti punti oscuri, perché il preside quel giorno non era su quel pullman e perché si reca a scuola con la macchina e non con i mezzi pubblici. Come tutto questo abbia indotto l’uomo a provocare una strage, è inspiegabile. 7 giugno 2012 ore 00:05 Brindisi, colpo di scena. 68enne di Copertino confessa Lecce. Fermato verso le 23 di ieri Giovanni Vantaggiato, dopo un interrogatorio durato l’intero pomeriggio. Avrebbe agito per vendetta contro la ‘giustizia’ Colpo di scena nelle indagini sull’attentato alla scuola Morvillo-Falcone di Brindisi. Un uomo, Giovanni Vantaggiato benzinaio di Copertino, 68 anni, padre di due figlie, dopo un lungo interrogatorio durato l’intero pomeriggio, è stato fermato dopo la confessione. Avrebbe innescato lui l’ordigno che è costato la vita a Melissa Bassi e l’avrebbe fatto per vendetta personale. Un gesto folle contro la ‘giustizia’, perché negli anni passati avrebbe subito una truffa da 300mila euro senza ricevere alcun rimborso. Nel mirino dunque la sede della Procura brindisina, sulla strada parallela rispetto a quella del Morvillo-Falcone. Non è ben chiaro però ancora perché abbia deciso di posizionare l’ordigno di fronte alla scuola. Un’altra ipotesi è che volesse colpire il preside Angelo Rampino, ma non è ben chiaro il perché. Cataldo Motta ha interrogato in prima persona l’uomo, che gestisce un distributore di benziana a Copertino. Senza ombra di dubbio è lui l’uomo comparso nel video dove si vede che si affaccia dal chiosco per azionare il telecomando. L’avrebbero incastrato le immagini della sua macchina, una Fiat punto, che nei giorni precedenti era nei pressi della scuola. La pista della vendetta privata dunque, quella seguita fin dai primi momenti dagli investigatori, ha avuto validi riscontri. Determinante sarebbe stata una contraddizione durante l’interrogatorio e un’intercettazione tra Vantaggiato e la moglie. Inoltre importanti riscontri sarebbero stati trovati nella casa dell'uomo. Non si capisce però perché abbia colpito le ragazze del MOrvillo-Falcone. E su questo ancora dovranno fare chiarezza gli inquirenti. A lungo si è parlato dei collegamenti con Mesagne, ma anche su questo molti nodi sono da sciogliere. Maggiori dettagli nelle prossime ore. 6 giugno 2012 Chock Brindisi, fermato un uomo di Copertino Svolta nelle indagini sull'attentato alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi. Sarebbe stato condotto in Questura a Lecce un 68enne di Copertino per essere interrogato. Presenti nella centrale il procuratore capo dell'antimafia di Lecce Cataldo Motta, che lo starebbe interrogando di persona. Pare che ad incastrare l'uomo sia stata la sua macchina, vista nei giorni precedenti l'attentato nei pressi della scuola. Non si sa ancora a sul movente ma quello della vendetta privata è il più plausibile. Maggiori dettagli nelle prossime ore Articoli correlati: Pista mafiosa: troppe coincidenze (19 maggio 2012) I video della tragedia (19 maggio 2012) Bomba a Brindisi: bollettino medico (19 maggio 2012) Brindisi: 5000 no (20 maggio2012) Selena e le altre: 'ci raseremo i capelli' (20 maggio 2012) Attentato a Brindisi. Vertice in Prefettura (21 maggio 2012) Bomba a scuola. L'ex militare non è indagato (21 maggio 2012) Attentato di Brindisi. La polizia preleva un uomo, forse il fratello del killer (21 maggio 2012) Bomba a Brindisi. Le foto della tragedia (21 maggio 2012) Melissa, oggi l'addio nella chiesa Madre (21 maggio 2012) Attentato a Brindisi. Vendola: 200mila euro alle famiglie (21 maggio 2012) Attentato di Brindisi. ‘Nessuna prova e nessun colpevole' (22 maggio 2012) Attentato di Brindisi. Il giorno dell'addio a Melissa (22 maggio 2012) Tragedia di Brindisi. I numeri dei soccorsi (24 maggio 2012) Attentato di Brindisi. 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