Festival del Cinema Europeo, buona la prima

Lecce. Ieri lo start della XV edizione della kermesse. In sala la regista bosniaca Jasmila Žbanić, Orso d'oro alla Berlinale 2006

LECCE – “Il cinema anima gli occhi” è lo slogan di questa edizione del Festival del Cinema Europeo. La quindicesima. Festival creato e diretto sempre con grande amore e professionalità da Cristina Soldano e Alberto La Monica. Mostre, incontri e dibattiti. Il Festival del Cinema Europeo è diventato ormai un ragazzo che cammina con grande orgoglio. Presentato al Must di Lecce, a fare gli onori di casa insieme al direttore artistico Alberto La Monica c’era il sindaco di Lecce Paolo Perrone. Presenti Antonella Gaeta presidente di Apulia Film Commission, l’assessore al Turismo e agli Spettacoli del Comune di Lecce Gigi Coclite. Airan Berg, coordinatore artistico per Lecce Capitale Europea della Cultura e il direttore della casa circondariale di Borgo San Nicola Antonio Fullone. Parte degli appuntamenti, infatti, avranno luogo nella casa circondariale. Un evento di tutto spessore, che ha contribuito a far diventare Lecce l’ambito palcoscenico di importanti registi e produzioni e che si terrà al Multisala Massimo fino a sabato 3 maggio. Mostre all’ex monastero dei Teatini e al Castello Carlo V. Dieci le opere in gara per l’Ulivo d’Oro. Il premio “Mario Verdone”, una targa realizzata dal designer orafo Gianni De Benedittis, giunto alla sua quinta edizione destinato ad un giovane autore che si sia distinto nel panorama cinematografico italiano con un’opera prima o seconda. La seconda edizione del premio “Emidio Greco” a un giovane autore italiano per la realizzazione di un cortometraggio. Uno sguardo sulle cinematografie del Vecchio Continente. Tanti ospiti di prestigio, da Claudia Cardinale (con una mostra a lei dedicata, “Eccellenza italiana al femminile”), per i “Protagonisti del cinema italiano”, a Marco Bellocchio e Danis Tanovic registi per i “Protagonisti del Cinema Europeo”, la retrospettiva di ben 26 film che racconterà l’evoluzione delle tematiche di Bellocchio, e la retrospettiva completa di Danis Tanovic. Un omaggio a Arnoldo Foà, attore scomparso da pochi mesi e richiamato alla memoria grazie a “Io sono il teatro. Arnoldo Foà raccontato da Foà” film del regista pugliese Cosimo Damiano Damato. Altri premi dispensati dalla giuria Fipresci e dalla giuria Cineuropa. Il premio Lux del Parlamento Europeo. L’arrivo di Carlo Verdone per il premio “Mario Verdone” che si rinnoverà sabato 3 maggio. Tra gli eventi di questa XV edizione “Gli stati generali della commedia italiana”, una giornata di incontro-scontro moderato da Marco Giusti. All’evento realizzato in collaborazione con il Centro sperimentale di Cinematografia, intervengono Francesco Bruni, Massimo Gaudioso, Paolo Genovese, Edoardo Leo, Fulvio Lucisano, Gennaro Nunziante, Neri Parenti, Pio e Amedeo, Sydney Sibilla, Enrico Vanzina, Carlo Verdone. Ieri l'anteprima nazionale di “For those who can tell no tales” ha aperto ufficialmente la XV edizione del Festival del Cinema Europeo. Presente in sala la giovane regista di Sarajevo Jasmila Žbanić, vincitrice dell'Orso d'oro alla Berlinale 2006 con il suo primo film, “Grbavica” (Il segreto di Esma). Alle 21, nella sala 1 del Multisala Massimo, la presentazione del film è stata curata da Cristina Battocletti, giornalista de Il Sole 24 ore. Grbavica ha procurato alla Žbanić anche il Gran Premio della giuria all'AFI (American Film Istitute) e il Gran Premio Odissey della Commissione Europea per i Diritti Umani. La commovente storia della ragazza madre Esma, sopravvissuta alla guerra si è fatta strada nei cuori di spettatori di tutto il mondo. “For those who can tell no tales” (Bosnia Erzegovina, 2013), è invece un emozionante viaggio nella memoria storica e nel dolore della Zbanic interpretato da Kym Vercoe, Boris Isakovic, Jasna Djuricic, Leon Lucev, Simon McBurney, Branco Cvejic, Pamela Rabe. E' la storia di Kym, una turista australiana, che decide di andare a visitare la Bosnia e viene condotta a Višegrad, una piccola città immersa nella storia, al confine tra Bosnia e Serbia, famosa per il ponte sulla Drina. Dopo una notte insonne, Kym viene a conoscenza del massacro di moltissime persone perpetrato nella città dalle milizie serbe nei primi mesi della guerra di Bosnia, nel 1992. Non può più essere una comune turista e la sua vita non sarà più la stessa. Jasmila Žbanić è stata premiata per il suo lavoro di regista e di attivista a sostegno dei diritti delle vittime civili di guerra. Con il suo durissimo film “Grbavica” ha riportato al centro del dibattito pubblico dei Balcani la questione degli stupri etnici. La Žbanić, durante le proiezioni del film nelle sale del suo paese, ha sostenuto la campagna di raccolta firme per il riconoscimento legislativo di queste donne come vittime civili di guerra. Il suo obiettivo è stato raggiunto: le autorità della Federazione croato-musulmana, grazie alla pressione dell'opinione pubblica, hanno inserito la “categoria” vittime di stupro nell'elenco delle vittime civili di guerra tutelate dunque per legge dal punto di vista sociale ed economico. Sempre ieri alle 18.30, nella Sala Pignatelli del Castello Carlo V, è stato presentato il libro “Barricate di Carta“, a cura di Goffredo Fofi, Alfredo Rossi e Jacopo Chessa (Mimesis Edizioni). Per il ricordo di Gianni Volpi, sono intervenuti Goffredo Fofi, Jacopo Chessa, Maurizio Ponzi, Emanuela Dorigotti, Bruno Torri. A seguire è stata una delle mostre del Festival, “La maschera e il corpo”, dedicata a Mario Bava. Curata da Massimo Causo e Davide Di Giorgio, l'esposizione nasce in collaborazione con la Mediateca Regionale Pugliese e la Biblioteca Provinciale di Foggia e propone manifesti originali dei film di Bava realizzati da alcuni dei più grandi autori della cartellonistica italiana. Per l'inaugurazione erano presenti i curatori della mostra e Angelo Amoroso d'Aragona (direttore della Mediateca Regionale Pugliese).

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