Galatone. La richiesta di tutela della zona costiera La Reggia–Montagna spaccata in 13 punti. I cittadini chiedono di partecipare alla progettazione del territorio
GALATONE – Valorizzare la zona costiera “La Reggia – Montagna spaccata” mettendola al riparo dal rischio di speculazioni. Una proposta in 13 punti arriva dal comitato spontaneo promotore dell’evento “Questa Reggia Non É Un Albergo”, una raccolta di firme da presentare al Comune di Galatone con la richiesta di tenere in considerazione la volontà dei cittadini. Partecipare alla programmazione territoriale: è questa la richiesta dei componenti il comitato. Il riferimento è alla redazione del Pug, il piano urbanistico generale, attualmente in corso ma tenuto “top secret”. 13 punti che parlano di valorizzazione, tutela, messa in sicurezza. Perché il patrimonio ambientale e storico attrae tanti turisti, si legge nella lettera, ma anche tanti interessi speculativi. Ecco la lettera/petizione: Al Presidente della Regione Puglia on. Nichi Vendola All’assessore regionale alla Qualità del territorio – Assetto del Territorio, Beni Culturali, Urbanistica, Politiche abitative prof.ssa Angela Barbanente All’assessore regionale alla Qualità dell'ambiente – Ecologia, Ciclo Rifiuti e Bonifica, Rischio Industriale avv. Lorenzo Nicastro Al Sindaco di Galatone sig. Livio Nisi OSSERVAZIONI E PROPOSTE PER LA TUTELA DELLA ZONA COSTIERA “LA REGGIA-MONTAGNA SPACCATA”, A GALATONE (LE) Il sito “La Reggia – Montagna Spaccata” è uno dei pochi lembi di paesaggio costiero sfuggiti all’edificazione indiscriminata, stretto tra gli agglomerati di Santa Maria al Bagno e Lido Conchiglie. Questo luogo dovrebbe rappresentare per il nostro comune motivo di orgoglio e assunzione di responsabilità. Per la sua integrità attrae la sensibilità dei turisti, ma anche purtroppo gli appetiti degli speculatori. Sappiamo che a deciderne le sorti sarà il nuovo PUG (Piano Urbanistico Generale), il cui sviluppo progettuale è tuttora “top-secret”, malgrado la legge imponga di renderne partecipi i cittadini e trasparente l’intero iter. Pur fiduciosi nella competenza degli addetti ai lavori, non vorremmo ancora una volta ricevere la sorpresa di scelte affatto partecipate che però riguardano il nostro futuro, e per questo abbiamo deciso di approfondire la conoscenza della questione e di rappresentare le nostre aspettative in merito. Abbiamo appreso, consultando il PPTR (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale) che il sito è sottoposto alle seguenti individuazioni di tutela: • sito di interesse comunitario (SIC), • versante naturale, • assetto idrogeologico, • fascia territorio costiero, • patrimonio boschivo con area di rispetto, • area a prato e pascolo naturale, • notevole interesse pubblico dell’area. Abbiamo letto anche l’Atto di indirizzo del Consiglio Comunale riportato nel Documento Preliminare Programmatico del PUG, laddove recita: “speciale attenzione dovrà essere riservata alla direttrice verso il mare e fino alla zona costiera de “La Reggia”, favorendo lo sviluppo di attività produttive/ricettive. Il Piano, quindi, dovrà sancire un forte legame tra la breve zona costiera comunale e le grosse fasce di territorio a destra e a sinistra della strada che conduce al mare, che ben si prestano a costituire il giusto contesto”. Il sindaco ha inoltre preannunciato un collegamento diretto tra Villaggio S. Rita e la costa mediante una cabina a cremagliera, facendo correre la linea ferrata sul tubo di scarico a mare del depuratore del Villaggio. Abbiamo anche appreso di un progetto intercomunale che comprenderebbe anche la nostra fascia costiera, ma non sappiamo altro. A nostro avviso, gli indirizzi comunali appaiono grossolani ed in contrasto con il regime delle tutele regionali e comunitarie che rivestono carattere sovraordinato rispetto alle visioni politico-amministrative locali. Nella nostra veste di cittadini interessati all’integrità del nostro territorio e nel caso specifico della salvaguardia della nostra fascia costiera, riteniamo che il nuovo PUG debba recepire e valorizzare in pieno le vigenti tutele regionali e comunitarie, escludendo qualsiasi trasformazione o opera incompatibile con tale regime. Riteniamo che gli interventi debbano essenzialmente orientarsi a tutelare, conservare e bonificare il sito, limitandosi a rifunzionalizzarlo in modo sostenibile, senza minimamente alterarne gli equilibri e la valenza paesaggistica, garantendo la fruibilità, l’accessibilità e la sicurezza. Questo comitato spontaneo, promotore dell’evento “Questa Reggia Non è Un Albergo” pertanto propone: • Tutela conservativa della scogliera, bonifica del piazzale compreso tra scogliera e strada e relativa interdizione assoluta ai veicoli; • Introduzione di isole ecologiche per la raccolta differenziata dei rifiuti; • Messa in sicurezza della strada con protezioni in muretto a secco, scarpate sistemate a verde con essenze mediterranee, attraversamenti pedonali semaforizzati, dissuasori e accorgimenti per limitare al massimo la velocità dei veicoli; • Aree parcheggio da concordare con i comuni limitrofi, localizzando, ad esempio, posteggi a pettine lungo le strade a confine comunale, a condizione, comunque, che non ci sia ulteriore consumo di suolo; • Incentivazione della mobilità sostenibile a mezzo di navette e biciclette e percorsi pedonali dal Villaggio Santa Rita alla Reggia; • Rimboschimento, manutenzione e tutela del patrimonio vegetazionale come disposto dal vigente regime di tutela, favorendo la fruibilità pedonale e utilizzando esclusivamente pietre a secco per eventuali muriccioli; • Esclusione assoluta di opere murarie, cementizie e metalliche e di ogni tipo di modifica irreversibile dello stato fisico e morfologico dei luoghi; • Individuazione di percorsi pedonali nell’area boschiva per la valorizzazione dei beni naturalistici e archeologici; • Segnaletica turistica e didattica con l'ausilio di materiali ecologici come legno o ecolegno composito. • Esclusione di qualsiasi cabinovia a cremagliera o a fune; • Mimetizzazione con soluzioni a verde del tracciato della tubazione fognante discendente dal depuratore del Villaggio S. Rita; • Monitoraggio sanitario delle acque di depurazione riversate in mare e prolungamento della tubazione fino a debita distanza dalla scogliera; • Verifica di eventuali sversamenti non autorizzati e della tenuta dei pozzi neri presenti nel contesto edilizio. Chiediamo all’Amministrazione di accogliere la nostra proposta e ai concittadini che la condividono di aderirvi con la loro firma. Il comitato spontaneo promotore dell’evento “Questa Reggia Non É Un Albergo”
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