Melissano. Otto auto incendiate in un mese. Il parlamentare del Pd chiede alla prefetta di valutare insieme possibili soluzioni
MELISSANO – Otto auto date alle fiamme nell’ultimo mese. L’ultima, la scorsa notte. Salvatore Capone, parlamentare Pd del Salento, l’ha descritto come l’“ennesimo tassello di una rete di azioni criminose piccole e grandi che stanno destando notevole apprensione nella comunità di Melissano” in una lettera inviata stamane alla prefetta di Lecce Giuliana Perrotta con la richiesta di incontro per “poter meglio comprendere, con Lei, stato dell’arte e azioni tese a rafforzare la sicurezza dei cittadini e la legalità sul territorio di Melissano”. Nella lettera Salvatore Capone descrive lo stato di disagio nel paese, come è emerso nel corso dell’incontro svoltosi domenica scorsa proprio a Melissano, nel locale Circolo del Pd. Scrive infatti il parlamentare: “Sollecitati dal locale Circolo del Pd domenica scorsa, insieme alla sottosegretaria al Lavoro e Politiche Sociali Teresa Bellanova, abbiamo incontrato cittadini e dirigenti locali del partito per comprendere più approfonditamente lo stato delle cose e la percezione sociale delle stesse, anche in relazione alle notizie che quotidianamente – purtroppo – affollano l’informazione territoriale. E’ emerso un quadro di disagio sociale non irrilevante e francamente preoccupante dovuto a una crescita smisurata, nell’ultimo anno, di attività illecite come furti, incendi d’auto, traffici di droga, coltivazioni illecite di sostanze stupefacenti, ecc. E questo, nonostante il grande lavoro svolto dai carabinieri e dalla polizia municipale. D’altra parte preoccupa l’escalation di comportamenti, generati anche dalla noia, relativi al consumo di alcool in aumento soprattutto tra i giovani, motivo, ad esempio, di recenti ricoveri per coma etilico”. “La situazione – conclude Salvatore Capone – si commenta da sé. La realtà melissanese è piccola, e dunque sarebbero sufficienti pochi mirati interventi per garantire sicurezza e tranquillità ai cittadini. Allo stesso tempo, basta poco anche perché una cultura delinquenziale o di microcriminalità proliferi, o comunque i cittadini avvertano un senso crescente di insicurezza e spoliazione. La lettera alla prefetta ha proprio questo obiettivo: nei limiti del possibile mettere in campo tutte quelle azioni necessarie a impedire che alcune situazioni possano degenerare, e contemporaneamente far comprendere ai cittadini che non sono soli”.
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