Lecce Amica, la città è un museo. L’App lo racconta

// LA STORIA DELLA DOMENICA// Lecce. Che cosa vedere, dove mangiare, che cosa fare a Lecce. Tutto in un’app. Tra le migliori della categoria “Viaggi e turismo”. Parola di Smau

LECCE – Che cosa c’è di più suggestivo del passeggiare tra le strade di una città e intanto scoprirne storia e cultura? Vicoli ed edifici si trasformano in musei e si raccontano a chi li voglia ascoltare. Qualcuno potrà obiettare che nell’era dei ritmi da capogiro e delle comunicazioni veloci nessuno ha più tempo per tutto questo. Sbagliato. Perché anche le visite guidate ad una città si adattano ai tempi. Ed alle abitudini dei turisti. L’applicazione “Lecce Amica”, realizzata dall’associazione culturale salentina AMiCA (Audio Musei a Cielo Aperto), è nata con questa convinzione. Ed ha convinto anche gli altri. E’ stata infatti considerata tra le migliori app per consumatori nella categoria “Viaggi e Turismo” agli “Smau Mob App Awards”, il concorso per App promosso dallo Smau di Roma (la fiera dell’informatica e delle nuove tecnologie) assieme agli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, con la media partnership di Wireless4Innovation.

App Smau

Una bella (e inaspettata) soddisfazione per i sette membri dell’associazione, tutti salentini, tutti con età tra i 33 ed i 37 anni, tutti ex studenti dell’Università del Salento. Le passioni e le competenze variegate di Lucrezia Perillo (presidente), Luciano Baglivi, Sara Romano, Nicola Luigi Baglivi, Agnese Cossa, Teresa Zizzi e Paola Testori hanno permesso loro di trovare una sintonia perfetta e di lavorare in team senza badare alla fatica. L’imperativo è: rendere visibili e accessibili le città e i beni culturali e contribuire alla promozione del patrimonio storico-culturale pugliese. Il progetto si è concentrato principalmente sulla città di Lecce, ma non si fermerà ai risultati ottenuti. In cantiere ci sono tante idee e tanti stimoli nuovi da assecondare. E Lecce AMiCA non chiede altro che farlo. La realizzazione dell’App è stata possibile grazie al finanziamento di 25mila euro a fondo perduto ottenuto nel 2010 dall’associazione nell’ambito del bando “Principi attivi” della Regione Puglia. Lavorarci “non è stato facile”, commentano i ragazzi, ma “le previsioni di quelli che potevano essere i risultati hanno fatto in modo che andassimo avanti nel lavoro con grinta e passione, cosa che stiamo facendo ancora oggi”. Perché realizzare una app turistica? “L’idea è parte di un progetto, più complesso, che è stato sviluppato e realizzato grazie al finanziamento del bando della Regione Puglia ‘Principi Attivi 2010’. Il progetto denominato ‘Città: Musei a Cielo Aperto’ (slogan adottato anche da PugliaPromozione per l’attuale campagna di promozione su Lecce) ha l'obiettivo di rendere visibili e accessibili, attraverso gli strumenti realizzati, le città e i beni culturali come se fossero dei musei a cielo aperto e di contribuire alla valorizzazione del patrimonio storico-culturale pugliese. L’idea è nata dalla volontà di partecipare a questa importante iniziativa dell’amministrazione regionale con un progetto che potesse dare un vero contributo al territorio nel quale ognuno di noi potesse mettere a frutto la propria professionalità”. Come l'avete elaborata? “Il progetto si è incentrato sulla stesura di schede analitiche riguardanti la storia di Lecce e i suoi beni culturali. Tale ricerca, effettuata ex novo a partire dallo studio dei più importanti testi in materia, è servita da base per la messa a punto di 40 tracce audio, 34 delle quali contengono la descrizione dettagliata di singoli beni culturali e delle loro relative vicende storiche e sei riguardano la storia di Lecce. Le 34 tracce relative ai monumenti, per una durata complessiva di 220 minuti, sono state raggruppate in cinque percorsi individuati da altrettanti colori: giallo, verde, rosso, celeste e arancione. Il percorso di ricerca è stato lungo e impegnativo ed è durato un anno e mezzo. Ha permesso di creare un database di informazioni e immagini che ci hanno consentito di elaborare strumenti ad hoc per la fruibilità e l’accessibilità delle informazioni. Tra gli strumenti, oltre all’app Lecce Amica (disponibile anche in inglese e denominata ‘Lecce Amica English’, frutto della collaborazione con British School di Lecce) abbiamo realizzato anche un sito web, www.arteamica.com, una mappa in formato cartaceo, scaricabile direttamente dal sito e un vasto database fotografico”. Come funziona? Si scarica l’app e… “E si ha accesso a delle categorie: ‘Audioguide’ (sezione che contiene le schede dei beni esaminati con foto, descrizioni, ubicazione nonché la relativa traccia sonora), ‘Dove dormire e mangiare’ (sezione in cui sono presenti alcuni selezionati consigli per l’utenza), ‘Percorsi’ (sezione in cui sono presenti i percorsi per fruire di tutti i beni analizzati), ‘Mappa’ (contenente i punti di interesse; inoltre, grazie a questa categoria l’utente che non ha intenzione di seguire i percorsi suggeriti potrà addentrarsi nel centro storico senza il bisogno di cartine o mappe cartacee), ‘Storia di Lecce’ (sezione che contiene le 6 tracce audio relative alla storia di Lecce). Non resta che seguire i consigli del cicerone interattivo ed ascoltare le storie che ha da raccontare”. L’app è utilizzabile dallo scorso agosto. Quali riscontri avete avuto da parte degli utilizzatori? “Fino ad oggi i download sono stati circa 1.000 divisi fra IOS e Android. Riteniamo che sia un buon risultato rapportato al raggio di azione di una associazione culturale, ed è solo l’inizio! I feedback che abbiamo ricevuto da chi ha utilizzato la nostra applicazione sono tutti molto positivi e l’app viene considerata una novità sul territorio. L’idea è esportare il format creato anche in altri centri urbani pugliesi, estenderlo alle province e alle zone naturalistiche e paesaggistiche”. Come avete vissuto l'esperienza allo Smau? “Non ci aspettavamo di arrivare in finale dato che Smau è una grossa realtà fieristica alla quale si affacciano colossi come Vodafone, Huawei, Microsoft, Cisco System, ecc. Rivaleggiare con società importanti come Telecom è stata una bella soddisfazione e ne siamo orgogliosi”. Che cosa bolle in pentola per il futuro? Certamente non vi fermerete qui… “Il lavoro di preparazione è stato lungo ed ha bisogno ancora di alcune revisioni per rendere più agevole il servizio, che vogliamo sia sempre più vicino alle esigenze degli utenti. Ad alcune cose eravamo preparati mentre altre le abbiamo imparate sul campo e andare avanti ogni giorno cercando di realizzare pian piano i nostri progetti e le nostre idee (che sono tante e in continua evoluzione) è una sfida impegnativa della quale non possiamo più fare a meno. Crediamo molto in questo territorio, nelle sue potenzialità e in quello che possiamo fare noi. Attualmente stiamo lavorando a diversi progetti, sempre nei settori della cultura e dell’innovazione, che vedranno la luce nei prossimi mesi. Ci auguriamo che molti utenti li trovino utili; saranno comunque sempre gratuiti. Ad esempio stiamo mettendo a punto delle nuove proposte per la fruizione dei beni culturali in realtà aumentata, ci stiamo interessando alla valorizzazione delle aree rupestri, stiamo progettando dei percorsi che valorizzano più centri abitati vicini incentivando l’utilizzo dei mezzi lenti come biciclette e treni. No, non ci fermiamo qui”.

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