Lecce. Il presidente dell’Oga Lecce ricostruisce la storia dell’impianto ed attribuisce le responsabilità. Tutte del centrosinistra
LECCE – La storia della discarica di Corigliano d’Otranto è lunga e grottesca. Molti sono i responsabili, tutti esponenti del centrosinistra. Il presidente dell’Oga (organo di governo dell’Ato) Lecce Paolo Perrone, interviene nel dibattito che si è creato attorno all’attivazione dell’impianto di Corigliano. Ieri la sindaca Ada Fiore ha inviato una diffida a tutti gli organi autorizzativi per chiedere di valutare bene il rischio di una contaminazione della falda acquifera presente. Dai pozzi che si trovano in quella zona, infatti, attinge acqua l’intero Salento. Perrone ritorna sull’argomento, attribuendo le responsabilità. Traccia infatti una cronistoria della discarica, sottolineando superficialità e disinteresse all’interno del centrosinistra: dal presidente della Regione Nichi Vendola, alla stessa sindaca Fiore, all’ex presidente della Provincia Giovanni Pellegrino. “Assisto con estrema preoccupazione – dice Perrone – alle polemiche sorte negli ultimi giorni sulla, ormai, annosa, paradossale e stucchevole vicenda riguardante la discarica di Corigliano d’Otranto che vede coinvolti esponenti politici che si oppongono alla programmazione e alle decisioni assunte da rappresentanti dello stesso schieramento. Una cosa, infatti, deve essere chiara: assistiamo ad una diatriba tutta interna al centrosinistra che si consuma ai danni dei cittadini”. “Una premessa è d’obbligo – aggiunge -: le maggiori responsabilità per questa situazione sono da addebitarsi al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. Fu lui, nella sua veste di Commissario per l’emergenza ambientale, a firmare il contratto per la realizzazione della discarica di Corigliano d’Otranto”. In realtà, per dovere di cronaca, ricordiamo che il sito per la realizzazione della discarica venne individuato nel Piano rifiuti varato dalla Giunta Fitto (leggete qui). “A causa delle lungaggini e dei ritardi accumulati – continua Perrone -, il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha emanato innumerevoli ordinanze tra cui l’ultima di qualche giorno fa, con le quali ha stabilito che in attesa della ultimazione del sito di conferimento dei rifiuti di Corigliano d’Otranto, i 46 comuni dell’ex bacino Le/2 devono utilizzare la discarica di servizio di Ugento, con grande sacrificio da parte delle popolazioni del basso Salento. Ma il presidente Vendola non è l’unico ad avere grosse responsabilità in questa vicenda. La posizione del sindaco di Corigliano d’Otranto, Ada Fiore, appare infatti tardiva, strumentale e per certi versi grottesca. Mi chiedo perché il sindaco Ada Fiore non si è opposto nel 2002 – quando rivestiva i panni di amministratore comunale e, dunque, era ben a conoscenza della vicenda – all’attuale localizzazione della discarica? E perché non lo ha fatto nemmeno nel 2006, anno in cui il commissario Vendola firmò i contratti con i quali veniva individuato il sito in questione”? Altre domande di Perrone: “Perché nel 2008 il commissario per l’emergenza ambientale Vendola, su proposta avanzata dall’allora presidente della Provincia di Lecce Pellegrino e condivisa dal sindaco Fiore, invece di procedere alla cancellazione del sito e all’individuazione di uno nuovo preferì adottare una variante al progetto iniziale che prevedeva la riduzione dell’area interessata, la trasformazione del sito in discarica di servizio (riceve solo la frazione di rifiuti trattata) e non anche di soccorso, come stabilito in precedenza, e il conseguente potenziamento dell’impianto di Poggiardo per la maggiore biostabilizzazione della frazione umida dei rifiuti”? Secondo Perrone Vendola e Fiore avrebbero potuto eliminare quella discarica e non l’avrebbero fatto, salvo poi ricordarsene qualche anno dopo. “Peraltro – continua -, il provvedimento adottato dal commissario Vendola, ha finito per determinare un significativo aumento dei costi di realizzazione dell’impianto Poggiardo e della discarica di Corigliano con conseguente aumento delle relative tariffe di funzionamento che andranno a gravare sulle tasche dei cittadini. Chi pagherà ora i costi sostenuti dalla collettività per la realizzazione di quest’opera”? Così Perrone ha annunciato che chiederà copia di tutta la documentazione relativa alla discarica di Corigliano d’Otranto per fare chiarezza sulla vicenda. Aggiungendo che Vendola dovrà fornire chiarimenti ed eventuali alternative, dal momento che il procedimento amministrativo relativo alla realizzazione di questi impianti è incardinato presso gli uffici del Commissario per l’emergenza ambientale della Regione Puglia. “Occorre procedere con urgenza – conclude il presidente dell’Oga – visto che al momento il sito di Ugento, indicato dal Commissario Vendola ad ospitare temporaneamente anche i rifiuti del bacino di Corigliano, rischia di implodere poiché ha visto assottigliarsi notevolmente i volumi a disposizione”. Articoli correlati: Discarica di Corigliano. Fiore diffida gli organi autorizzativi Piscitelli: ‘Corigliano, una follia a cielo aperto' La discarica sulla fonte Corigliano, la discarica della discordia Discarica di Corigliano, al via entro il 12 ottobre Percolato nel terreno. Stop alla nuova discarica
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