Bari. Il vicepresidente del Consiglio regionale torna sulla necessità di mantenere un reparto di Ostetricia a Casarano o Gallipoli
BARI – Dopo la nascita di una bambina, lo scorso sabato, nella stazione di servizio tra Casarano ed Ugento, il tema della distribuzione dei punti nascita sul territorio salentino ritorna ad imporsi all’attenzione della politica. Su questo tema è intervenuto nelle scorse ore il vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Maniglio che è ritornato a proporre il mantenimento di un punto nascita dell’area jonica. “Tutto è andato bene, madre e figlia stanno bene – ha detto Maniglio -. Ma la nascita di Ilaria in una stazione di servizio tra Casarano e Ugento ripropone la necessità di rivedere la mappa dei punti nascita in provincia di Lecce. La fascia jonica, comprendente gli ospedali di Gallipoli e Casarano, rimarrà completamente scoperta se si darà attuazione al riordino dei punti nascita che prevede la chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia in entrambi i nosocomi. E’ un tema sollevato da tempo, ma che fino ad oggi non ha trovato in Regione interlocutori attenti e consapevoli”. “Stiamo parlando – ha aggiunto il consigliere regionale – di un’area che interessa quasi 200mila abitanti. Oltre alle due città principali, Gallipoli e Casarano, che da sole superano i 50mila abitanti, c’è una miriade di comuni che gravitano intorno ai due ospedali e di riferimento e che si troverebbero privati di un punto nascita raggiungibile in 15-20 minuti. Con una semplice ricerca su internet è facile constatare, infatti, che raggiungere l’ospedale più vicino (Tricase) da Racale, Alliste o Taviano si impiegano, in condizioni di traffico normale, non meno 50-60 minuti. E’ evidente che in caso di emergenza non è possibile garantire la sicurezza alle pazienti. E questo è un lusso che non ci si può consentire”. Così, recuperando l’emendamento presentato in passato, e non condiviso da parte del governo regionale, Maniglio è tornato a insistere sulla necessità di mantenere un punto nascita nell’area jonica. “Non entro nel merito della scelta perché non è in gioco un campanile – ha spiegato -. Spetta alle strutture tecniche, in primo luogo alla ASL di Lecce, valutare dal punto di vista strutturale, organizzativo e di dotazione tecnologica, dove mantenere e rafforzare il punto nascita, se a Casarano o a Gallipoli. Ma una gestione attenta e non burocratica delle politiche per la salute impone all’assessorato alla sanità di non tergiversare oltre e di dare mandato alla direzione della ASL di Lecce di individuare la sede per il mantenimento di un punto nascita nell’area jonica”. Articoli correlati: Punti nascita. ‘Ok lo stop alla chiusura' Punti nascita Gallipoli e Casarano. Negro: ‘Approfondimento in Commissione' Piano di rientro. Nessuna nuova nascita a Casarano e Gallipoli Piano di rientro. Chiudono l'ospedale di Nardò e tre punti nascita Taglio di Ostetricia. Stefàno chiede tempo