Lecce. Il capogruppo del Pd risponde alle dichiarazioni dell’assessore al Bilancio secondo il quale la Provincia non avrebbe, ad oggi, fatture impagate
LECCE – “L’assessore Macculi confonde 20 giorni con 20 mesi quando parla delle fatture pagate dalla Provincia di Lecce. Il tecnico del Bilancio dell’Ente si affanna con troppa fretta a rettificare quelli che definisce dati non veritieri diffusi da Confartigianato”. Cosimo Durante, capogruppo Pd in Provincia, torna sull’argomento dei ritardi nei pagamenti da parte di Palazzo dei Celestini. E, dopo le dichiarazioni di Silvano Macculi, assessore provinciale al Bilancio, che ieri ha fornito i dati che dimostrerebbero la puntualità dell’Ente rispetto ai pagamenti, ha riferito alcuni dettagli che l’assessore avrebbe tralasciato. “Proprio in questi giorni – dice – più di qualcuno ci ha confidato con rammarico e disappunto di attendere ancora il pagamento della fattura. Si tratta di periodi che variano da qualche mese a più di un anno. E siccome ci piace dire le cose con esattezza e non per sentito dire, provvederemo presto a verificare se ciò che ci è stato detto corrisponde a verità”. Durante riconosce le difficoltà che gli Enti incontrano per effetto del Piano di stabilità, tuttavia richiama la Provincia ad una maggiore attenzione verso i propri creditori. “Non possiamo far passare allegramente – dice – le vivaci affermazioni dell’assessore provinciale, il quale, nel suo comunicato da dottore commercialista, rende perentorie affermazioni facilmente contestabili quando dice che ‘alla data di oggi non vi sono fatture impagate non solo per il 2012, ma anche per tutto il 2013’”. “Macculi non faccia finta di vivere fuori dall’Italia – conclude – e si preoccupi invece di accorciare i tempi di pagamento della sua Provincia, poiché egli governa e dopo magari, ma solo dopo, scriva una volta per tutte che alla ‘data di oggi… ecc… ecc…’. Basterebbe una sola fattura non pagata per smentire la sua temeraria affermazione”. Articolo correlato: Provincia cattiva pagatrice? Macculi ribatte
Sostieni il Tacco d’Italia!
Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.
Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.
Grazie
Marilù Mastrogiovanni
------
O TRAMITE L'IBAN
IT43I0526204000CC0021181120
------
Oppure aderisci al nostro crowdfunding