Terme di Santa Cesarea. ‘Regione responsabile’

Secondo i consiglieri Congedo e Vadrucci sarebbero almeno due le responsabilità di Via Capruzzi. “Ora urgente un tavolo interistituzionale”

BARI – Sulla crisi delle Terme di Santa Cesarea la Regione Puglia avrebbe almeno due responsabilità. Ne sono convinti il vice presidente vicario del gruppo Pdl/Fi Erio Congedo e il consigliere dello stesso gruppo Mario Vadrucci. La tematica è tornata fortemente d’attualità nelle ultime settimane; ieri, in seguito alla richiesta avanzata dai consiglieri Salvatore Negro (Udc) e Aurelio Gianfreda (Democratici autonomi) si sono svolte le audizioni in IV Commissione. E’ stato così possibile ricapitolare le condizioni di grave crisi in cui versa la società e porre finalmente le basi per tavolo istituzionale più volte auspicato e mai davvero realizzato. Al termine dell’incontro Congedo e Vadrucci hanno espresso forte preoccupazione. “Dal confronto in Commissione con i rappresentanti degli altri soggetti istituzionali e con le parti sociali – hanno riferito – è emerso un quadro molto preoccupante della situazione delle terme e dei profili di gestione negli ultimi anni. Il ventaglio dei punti critici è davvero molto ampio: dal mancato ammodernamento delle strutture all’assenza di un progetto di sviluppo, dalla mancata valorizzazione delle professionalità interne (e locali) alle controversie tra i soci (che, di fatto, ne hanno frenato la crescita) e al fatto di aver dilapidato ingenti risorse destinate alle terme. A quest’ultimo proposito si parla di circa 6 milioni di euro dissipati, tanto da aver portato a una richiesta di azione di responsabilità nei confronti degli amministratori”. E veniamo alla doppia responsabilità della Regione. La prima sarebbe “aver avallato questa situazione, con compiacenze nella gestione e con omissioni nell’attività di controllo”. La seconda, “aver fondamentalmente sottoutilizzato uno strumento di attrattiva straordinario, penalizzando uno dei comparti più importanti per il sistema turistico e quindi l’economia regionale”. “All’orizzonte, peraltro – hanno aggiunto -, ci sono gli obblighi della Legge di Stabilità e quindi la possibile privatizzazione delle società partecipate che, quantomeno, in questo caso ingenera fondati timori di natura occupazionale sul futuro dei dipendenti”. I due consiglieri sono così tornati a chiedere l’istituzione di un tavolo tecnico interistituzionale che programmi i possibili percorsi di sviluppo e gli assetti a livello amministrativo. Articoli correlati: Terme di Santa Cesarea. La Regione: ‘Valorizzare la società' Un tavolo permanente per le Terme di Santa Cesarea Terme di Santa Cesarea, nessuna notizia. Domani il sit in Terme di Santa Cesarea. Concessione revocata

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