Spaccio di eroina. Domiciliari per due

Galatina. Le manette sono scattate nel pomeriggio di ieri dopo un servizio di controllo ed appostamento

GALATINA – Erano finiti nel mirino dei carabinieri da alcune settimane, dal momento che erano stati più volte sorpresi in compagnia di tossicodipendenti. Ieri pomeriggio sono scattate le manette. A finire in arresto sono stati Carmine Mandorino, 46 anni, e Carmine Antonio Scalese, 47, accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Entrambi sono volti giù noti alle forze dei Polizia. Nel corso degli appostamenti, i carabinieri della stazione di Galatina avevano notato anche un via-vai sospetto da e verso casa di Mandorino.

Carmine Mandorino

Carmine Mandorino

Carmine Antonio Scalese

Carmine Antonio Scalese I militari hanno quindi iniziato a seguirne i movimenti e quando hanno notato che, nella giornata di ieri nessuno dei due era presso la propria abitazione né nei rispettivi luoghi di lavoro (operaio il primo, carrozziere il secondo), hanno supposto che potessero essersi allontanati per fare rifornimento di stupefacente da smerciare a Galatina. È stato quindi messo in atto un servizio al fine di monitorare le due abitazioni e di attendere quindi il rientro dei due per il controllo. Ad un certo punto l’auto del Mandorino è stata vista dalla pattuglia di Galatina fermarsi a 100 metri dall’abitazione, in un vicolo, come a volerne nascondere la presenza. Scesi dall’autovettura, i due soggetti si sono incamminati verso l’abitazione. Quando hanno intravisto la pattuglia di carabinieri hanno preso un pacchetto di sigarette e lo hanno lanciato in un finestrino di un’abitazione. Questo movimento, però, non è sfuggito ai militari che hanno immediatamente bloccato i due e recuperato il pacchetto. All’interno, un involucro contenente 10 grammi di eroina tipo “brown sugar”. Scattate le perquisizioni nelle abitazioni, i militari hanno rinvenuto un coltello intriso di sostanza stupefacente e materiale per il confezionamento. Dichiarati in stato di arresto, i due soggetti, su disposizione del pm di turno, Emilio Arnesano, sono stati condotti nelle rispettive abitazioni, in regime di arresti domiciliari.

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