Maglie. Ogni giorno raggiungevano da Bari i Comuni salentini per organizzare e mettere a segno i colpi. Almeno otto gli episodi contestati
MAGLIE – Otto furti, tra compiuti e solo tentati, alle spalle. In manette sono finiti in quattro, tutti residenti a Bari. Attorno alle ore 7 di oggi, i carabinieri della Compagnia di Maglie hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse della gip Antonia Martalò su richiesta della pm Paola Guglielmi, nei confronti di altrettante persone, due delle quali già in carcere a Lecce e due in detenzione domiciliare a Bari. Le operazioni hanno avuto inizio alle ore 07.00, con l’ausilio della Compagnia di Bari San Paolo nei confronti di Domenico Angerame, classe 86; Roberto Borgia, classe 82, Ignazio Pontrelli, classe 78, Vito Michele Ventrella, classe 74. I quattro sono ritenuti responsabili di otto colpi messi a segnati o tentati, in Comuni del centro e basso Salento: San Cassiano, Maglie, Muro Leccese, Surano e Gagliano del Capo. L’indagine condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia di Maglie nasce il 18 settembre 2013, quando un brigadiere della Compagnia, a Palmariggi, all’interno del giardino della propria abitazione, ha fermatto uno dei quattro soggetti che erano appostati in attesa di mettere in atto un furto. Il militare è riuscito ad allertare altre pattuglie che rintracciavano e procedevano all’arresto degli altri complici che si erano dati alla fuga. Dalle indagini è emerso che i quattro utilizzavano sempre la stessa modalità d’azione: si avvicinavano all'obiettivo dopo aver fatto un sopralluogo, suonavano al citofono per accertare che non vi fosse nessuno all'interno, e, certi di poter agire indisturbati, mentre il palo sorvegliava l'esterno, gli altri tre entravano nell'abitazione razziando soldi e gioielli. Il “modus operandi” attuato dai quattro giovani baresi è risultato da subito molto simile a quello che ha caratterizzato molti dei furti consumati nel basso Salento nei mesi precedenti e, pertanto, si è deciso di mettere in atto una specifica attività di indagine che chiarisse se vi fossero reali nessi. L’autovettura Hyundai Tucson in uso a Ventrella, aveva in dotazione, funzionante, un apparecchio di navigazione satellitare marca “Tom-Tom” opportunamente sottoposto a sequestro, per il quale è stata richiesta ed autorizzata una specifica consulenza tecnica svolta dall'ingegnere Tania De Benedittis, grazie alla quale è stato possibile accertare come alcuni dei punti GPS memorizzati nella memoria “preferiti” riguardassero località del basso Salento, tra cui molti dei paesi in cui sono stati consumati i furti in appartamento. Inoltre la consulenza ha rivelato la presenza di altri punti GPS ottenuti dai “FIX” (punti automaticamente memorizzati dall’apparato), molti dei quali determinavano i numerosi e quotidiani viaggi compiuti da quell’autovettura per raggiungere da Bari i Comuni salentini. Pontrelli, Borgia e Ventrella, al momento dell’arresto, sono stati trovati in possesso dei propri telefoni cellulari a cui erano associate le sim Card. L’analisi dei tabulati telefonici ha permesso di stabilire la certa presenza degli indagati sui luoghi e nei tempi in cui si sono verificati i fatti delittuosi, così come l’esame tecnico sul navigatore satellitare ha accertato il passaggio o la presenza dell’autovettura in uso agli indagati sugli stessi luoghi. Inoltre alcune delle vittime e testimoni dei furti in appartamento in sede di denuncia o di sommarie informazioni, avendo avuto modo di vedere gli autori, li avevano dettagliatamente descritti e, successivamente, sono stati in grado di riconoscerli nei fascicoli fotografici. Per i quattro baresi era diventato quasi un lavoro. Infatti quasi ogni giorno dal lunedì al venerdì i quattro, dopo essersi sentiti ogni mattina verso le 5, intraprendevano il lungo viaggio verso il Salento. Da metà giugno a metà settembre raggiungevano i vari comuni della provincia di Lecce partendo alle 6 del mattino ed arrivando in zona verso le 8, per poi rientrare tranquillamente all’ora di pranzo. Sono stati contestati i soli fatti di reato per i quali vi è stato almeno un riconoscimento fotografico, anche se, in relazione ai dati emersi dai tabulati e dal navigatore satellitare, i furti o tentati furti verosimilmente attribuibili ai quattro soggetti sono molto più consistenti.
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