Bari. Secondo il consigliere il Piano solleverebbe dubbi sul sistema delle rotazioni delle cariche, invece che dare soluzioni
BARI – “A questo punto toccherà al Consiglio regionale supplire alle mancanze e timidezze della Giunta sul Piano anticorruzione.” Lo dichiara il consigliere regionale Fabiano Amati, che nei giorni scorsi aveva chiesto ed ottenuto un’audizione dinanzi alla II Commissione del responsabile regionale Anticorruzione, in vista dell’approvazione del Piano triennale avvenuta oggi in Giunta regionale. Secondo Amati il lavoro di studio e mappatura realizzato dal Consiglio è “di ottima fattura”. Ciò che manca al Piano sarebbe invece “una rigorosa parte dispositiva sul cuore della disciplina, e cioè sulla rotazione del personale e in particolare dei dirigenti”, ovvero proprio ciò che la legge nazionale richiede. Il Piano elaborato dalla Regione, sostiene Amati, più che trovare soluzioni solleverebbe una serie di dubbi relativi, ad esempio, al sistema delle rotazioni. “Un bel modo di derogare alla legge statale – commenta il consigliere -, peraltro giudicata già di per sé insufficiente, e proprio ieri, dal rapporto del Commissario europeo Malmstrom. Su quest’argomento e sulle decisioni che ci attendevamo dal Piano anticorruzione, in particolare sull’istituto della rotazione immediata almeno dei dirigenti di servizio, la II Commissione consiliare ha avuto modo di esprimersi nei giorni scorsi. Le richieste dei consiglieri regionali, purtroppo, non sono state ascoltate. Per questo chiederò una nuova convocazione della II Commissione, al fine di ascoltare il Governo sull’argomento ed eventualmente depositare una proposta di legge in grado di imporre gli argomenti di innovazione che sino a oggi paiono mancanti”.
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