Aggressioni e minacce a un anziano. Quattro arresti

Salve. Un vero e proprio raid punitivo. La colpa della vittima? Avere avuto una relazione tormentata con la parente di uno dei quattro malviventi

SALVE – Tentata rapina aggravata, lesioni aggravate, violenza privata. Di questo rispondono, in concorso, i quattro uomini arrestati la scorsa notte a Salve dai carabinieri della Compagnia di Tricase. In manette sono finiti Antonio Vantaggio, di Salve, classe 1963, disoccupato, già noto alle forze dell’ordine; Denni Alfieri, del 1983, nato a Nardò ma residente a Salve, operaio e volto conosciuto alle forze di polizia; Daniele Vantaggio, figlio di Antonio, del 1993, nato a Gagliano del Capo e residente a Salve, incensurato; Vincenzo Coi, nato a Gagliano del Capo e residente Ugento, disoccupato, già noto ai militari. Le indagini condotte dai militari della Stazione di Salve hanno permesso di ricostruire due episodi di violenza ai danni di un anziano del luogo. Lo scorso 3 dicembre, l’uomo è stato attirato in un luogo appartato con un pretesto da Antonio Vantaggio e poi minacciato con un coltello da sub e malmenato perché consegnasse una borsa contenente poche centinaia di euro ed un telefono cellulare. In quell’occasione è riuscito a salvarsi gridando aiuto attraverso un cancello. Le sue urla hanno messo in fuga i malviventi. Ai carabinieri giunti sul posto non ha raccontato a, ma è poi stato costretto e riferire l’accaduto quando, dopo essersi recato in guardia medica per la ferita riportata, è scattata la segnalazione d’ufficio ai carabinieri. Il giorno dopo la visita, infatti, l’uomo, convocato dai carabinieri in Stazione, ha deciso di denunciare l’aggressione. Ma il 5 dicembre, appena due giorni dopo, Antonio Vantaggio e Denni Alfieri l’hanno costretto a recarsi nuovamente in caserma ed a ritrattare le proprie parole. Anche in quell’occasione, i carabinieri l’hanno poi convinto a parlare. Secondo la ricostruzione dei militari la tentata rapina è stata un vero e proprio “raid punitivo” promosso da Coi contro l’uomo che aveva avuto una relazione sentimentale “burrascosa” con una sua parente. Il pm Licci ha dunque chiesto alla gip Panzera l’emissione di quattro provvedimenti cautelari nei confronti degli indagati. Stamattina, nel corso delle perquisizioni, i militari hanno rinvenuto anche il coltello usato per le minacce. Antonio vantaggio e Alfieri sono stati condotti in carcere; gli altri due, agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni.

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