Apertura a lume di candela del museo De Giorgi

Lecce. Emblematica e suggestiva idea del gruppo di giovani studenti di 'EdiSons' con un’iniziativa per il risparmio energetico, il museo a lume di candela

Lecce. Sono ventidue giovani studenti dell’Istituto “Galilei – Costa” di Lecce e, in via del tutto eccezionale, domani, sabato 25 gennaio, dalle ore 17 alle 21, riapriranno al pubblico il prestigioso e ricco Museo di Scienze Naturali che “abita” nella loro scuola da oltre un secolo e che è rimasto chiuso per più di quaranta anni. Non contenti, hanno pensato di dare all’evento un significato emblematico e di offrire ai visitatori un’emozione molto suggestiva. Essendo fautori del gruppo denominato “EdiSons – figli di una energia migliore”, che ha come mission il risparmio energetico e l’incentivazione dell’uso di fonti alternative, gli studenti hanno pensato bene di aprire il museo a luci spente e di illuminare l’antica sala come 100 anni fa, a lume di candela, e di dotare i visitatori di piccole torce che aiuteranno a focalizzare lo sguardo e la meraviglia sulle migliaia di reperti presenti nelle collezioni. Per chi non lo sapesse, gli stessi studenti l’anno scorso hanno partecipato alla campagna nazionale “M’illumino di meno” con l’iniziativa “M’illumino di cera” e realizzando una gigantesca scritta “Lecce” con migliaia di fiaccole accese nella centralissima piazza Sant’Oronzo. Ricordiamo che l’importante museo leccese è stato concepito e creato dallo scienziato salentino Cosimo De Giorgi (1842-1922), insigne docente della scuola, la cui opera è stata poi ultimata dal suo altrettanto insigne successore, lo scienziato Liborio Salomi (1882-1952). Raccoglie ricchissime collezioni e testimonianze di fauna, flora, minerali, fossili ed ossa provenienti soprattutto dal territorio salentino ma anche con rari esemplari provenienti da ogni continente del pianeta. Per oltre 40 anni è rimasto chiuso fra le spesse mura dell’antico edificio, conservandone l’originale impostazione e arredamento. Varcare oggi la soglia del museo di scienze del Costa offre l’impagabile e affascinante sensazione di andare indietro di 100 anni e mettere piede nel secolo scorso. Questo è certo un buon esempio di cooperazione tra studenti, docenti e dirigenza scolastica, ci auguriamo che possa essere contagioso e ripetersi in altre scuole d’Italia.

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