Casarano. La parabola discendente dell'esperienza amministrativa del sindaco Gianni Stefàno secondo l'ex sindaco Remigio Venuti
Riceviamo e pubblichiamo di Remigio Venuti Avverto il bisogno di esternare qualche considerazione, dopo aver letto l'ultimo comunicato del Sindaco di Casarano. Non intervengo sulle risposte, risibili, che egli ha dato al coordinamento del circolo P.D. di Casarano in merito alla vergognosa vicenda dei ruoli TARES sbagliati inviati ai Cittadini di Casarano. Ricordo però che quando la macchina amministrativa commette degli errori, e che errori! il responsabile politico è sempre il Sindaco, cosi come i meriti sono suoi quando le cose funzionano. C'e' da chiedersi: ad oggi, l'Amministrazione si è fatto un'idea di come e perchè sia potuta avvenire una vicenda cosi abnorme? Se, come sembra dalle dichiarazioni del Sindaco, la colpa è della società che supporta il Comune negli adempimenti tributari, allora una amministrazione seria trarrebbe le ovvie conseguenze: revocherebbe l'incarico alla stessa. Nel tentativo, poi, di sottrarsi alle proprie responsabilità lo stesso continua nella sua ormai stanca abitudine di chiamare in causa le Amministrazioni che lo hanno preceduto, irridendo la progettualità che in quegli anni si è elaborata. Peccato! Non capire, per poter fare ancora meglio. In quegli anni si è profuso uno sforzo serio per progettare la Casarano del futuro ( il Piano Regolatore Generale era atteso da decenni) e per delineare un nuovo modello di sviluppo, dopo che il vecchio era entrato in crisi non per colpa dell'Amministrazione Comunale, solo uno sciocco può pensare questo, ma per le trasformazioni epocali che hanno interessato e continuano ad interessare l'intero pianeta. I risultati di quel lavoro, non lo dimentichi il sindaco Stefano, sono quelli che egli sta utilizzando, talvolta dopo ritardi indegni di una amministrazione efficiente. La tangenziale di Casarano, il PIRP riguardante il recupero e la riqualificazione della periferia di contrada Botte è stato privato di alcuni aspetti qualificanti come la nuova area mercatale e lo stesso parco lungo la ferrovia è stato fortemente ridimensionato, il Piano di rigenerazione urbana che ha utilizzato la progettualità dei Contratti di Quartiere, il Piano di efficientamento energetico del Palazzo Comunale, le misure di innovazione tecnologica per innalzare l'efficienza amministrativa. E ancora, come non rilevare che i circa trenta milioni di euro, intercettati dal Comune di Casarano come capofila di Area Vasta nel 2009 non sono stati ancora tutti spesi? Come non rilevare che, dopo di allora, non si è stati in grado di presentare in Regione nessuno straccio di progetti credibili per continuare a far vivere una esperienza prestigiosa come quella di Area Vasta? Il Piano Strategico se l'è mai letto il nostro sindaco? E ancora: sa il sindaco Stefano che il primo Aprile 2008 fu siglato a Roma un accordo di programma per lo sviluppo mirante a finanziare quelle iniziative imprenditoriali che avessero assorbito gli esuberi delle aziende Filanto? e che quell'accordo nacque da una iniziativa del Comune di Casarano che convocò attorno ad un tavolo tutti i portatori di interesse legati al gruppo Filanto e porta la firma del ministero per lo Sviluppo economico, Regione Puglia, Provincia di Lecce e Comune di Casarano? E ancora: è utile ricordare come per tentare di sostenere le iniziative imprenditoriali che, nel sistema moda, puntavano a riposizionarsi su segmenti di mercato più alti fu pensato il Politecnico della moda che avrebbe trovato collocazione nel CISI? Come fa Stefano a irridere su questa che è sola una minima parte della corposa progettualità di quegli anni? Non sarebbe il caso di tentare di rilanciarla? Casarano e la sua area vasta non ne ricaverebbero indubbi vantaggi? Fuori da spirito polemico voglio rivolgere al Sindaco un invito: la smetta di scaricare le proprie responsabilità sulle Amministrazioni che lo hanno preceduto e si adoperi, se ne è capace, per far recuperare alla nostra Città la credibilità perduta in questi anni, dopo che ben 68 comuni del basso Salento avevano delegato a Casarano le funzioni amministrative per costruire nel nostro territorio un modello di sviluppo in grado di superare le difficoltà che oggi viviamo. Purtroppo oggi dobbiamo riscontrare: 1) il crollo di iniziativa legata al Piano Strategico, 2) la decisione scellerata di portare al fallimento Areasistema, 3) l'abbandono di qualsiasi progetto di sviluppo territoriale, 4) la totale mancanza di peso politico in ambito sovracomunale ha fatto si che la città perdesse la presidenza dell'ARO, anche se la legge prevedeva dovesse andare al Comune più popoloso che è Casarano, la perdita del Tribunale a vantaggio di Maglie, il crollo della rilevanza strategica dell'Ospedale di Casarano rispetto a tutto il basso Salento. E si continua a dire che è colpa delle vecchia Amministrazioni? Sarebbe il caso che qualcuno, anche nella maggioranza che lo sostiene, lo facesse ravvedere, finchè si è in tempo!
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