Uil, ‘meno Cig, ma cala la speranza di un lavoro’

Lecce. Nei primi undici mesi dell’anno, sono state autorizzate complessivamente oltre 5 milioni di ore, in calo del 34 per cento rispetto al 2012

Lecce. Luci e ombre sul fronte cassa integrazione in provincia di Lecce. Secondo l’undicesimo rapporto della Uil – Servizio Politiche del Lavoro, nel periodo compreso tra gennaio e novembre di quest’anno, le ore complessivamente autorizzate dall’Inps alle imprese salentine sono 5 milioni 396.219, in calo del 34,4% rispetto allo stesso periodo del 2012 (8 milioni 230.175 ore). Nel dettaglio, crescono tuttavia la cassa ordinaria (+38%, pari a 2milioni 930.672) e quella straordinaria (+3,1%, pari a 1 milione 421.872), a ulteriore conferma che molte crisi hanno ormai assunto il carattere strutturale. In frenata solo la cassa in deroga (-77,9%), per la quale la provincia di Lecce registra il maggior decremento a livello nazionale: da 4 milioni 726.095 ore autorizzate nel periodo gennaio-novembre del 2012, si è passati ad appena 1 milione 043.675 ore. “Purtroppo non è assolutamente un dato positivo – spiega il segretario generale della Uil di Lecce, Salvatore Giannetto –, piuttosto vuol dire che aumenta la mobilità. Se l’azienda non è più in cig, significa che ha riacceso i motori, oppure che è in fase terminale: non vedo aziende in ripresa oggi, e nemmeno in un futuro vicino, la mobilità significa purtroppo perdere ancora posti di lavoro”. Nel solo mese di novembre, sono state autorizzate in totale 359.333 ore, in calo del 24,2% su ottobre (473.852), ma in aumento del 25,8% rispetto a novembre 2012 (258.623). Dato negativo tendenziale per la cigd, che rimane in crescita sia rispetto a ottobre scorso (+8,3%), sia rispetto a novembre dello scorso anno (+2.341%, da 2.664 a 65.037 ore autorizzate). “Un quadro, nel complesso, che dopo cinque anni di decrescita e considerate le tendenze in atto, non promette a di buono», osserva Giannetto. «E’ del tutto evidente – sottolinea – che con questi dati alla mano e con l’arrivo di un 2014 che presumiamo non facile per molte centinaia di migliaia di lavoratori, le risorse per gli ammortizzatori in deroga, previste dalla Legge di Stabilità, non saranno assolutamente sufficienti a garantire una minima copertura per tutti, con il rischio di un ulteriore aumento delle persone senza lavoro e, di conseguenza, di richieste di Aspi che segnalano lo scivolamento verso il dramma della disoccupazione. Per tutti questi motivi – conclude – sorprende che si pensi a ridurre la copertura della cassa in deroga quando siamo ancora nel pieno di una tempesta economica”.

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