Michelle Bachelet è stata eletta Presidente della repubblica cilena, terra così lontana a noi eppure così vicina
Di Mario Toma E' passata un po' sotto silenzio, nei giorni scorsi, la notizia che in Cile, terra a noi apparentemente lontana, la socialista Michelle Bachelet è stata eletta Presidente di quella repubblica. Una notizia che non dovrebbe lasciare indifferenti noi italiani per due motivi: 1) Enrico Berlinguer, riflettendo sulla tragedia di quella nazione, lanciò in Italia, la proposta del compromesso storico necessario, tra le forze fondamentali della politica e della cultura italiana, per vincere le forze della reazione; 2) la tragedia cilena, che portò ad un colpo di stato militare, fu provocata da uno sciopero prolungato dei padroni dei TIR, dei loro fiancheggiatori e dei loro protettori. Lo sciopero dei camionisti portò all'abbattimento del legittimo Governo cileno e portò all'assassinio del suo Presidente, Salvador Allende. Michelle Bachelet è figlia di un generale, Vittorio Bachelet, uno dei pochi militari rimasti fedeli al legittimo presidente e, per questo, fatto torturare e uccidere dagli altri esponenti della giunta militare. Riflettendo su questa tragedia di un popolo che, dagli inizi degli anni '70, ancora lotta per recuperare pienamente la sua libertà e la sua democrazia, fa rabbrividire quella esponente dell'attuale “Movimento dei Forconi” italiani che ha dichiarato: ” … Questo Governo, questo Parlamento, i partiti devono andare via. E i militari devono governare il Paese in attesa di nuove elezioni”. Il fascismo ha tanti volti e, qualche volta si ripete. Abbia questo il volto dei Forconi, di Casa Pound, di Forze Nuove… Oppure dei loro simpatizzanti…palesi o occulti… Grillo e Berlusconi.
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