Bari. Il forum della PA ha delineato un quadro poco confortante sulle città pugliesi, secondo la classifica sono poco ‘intelligenti’
Di Gabriele Caforio Bari. Le città pugliesi sono poco “intelligenti”. È questo il quadro delineato dal nuovo rapporto ICityrate 2013 curato da Forum PA, società specializzata in relazioni pubbliche e comunicazione istituzionale che ha l'obiettivo di promuovere e facilitare la sinergia tra pubbliche amministrazioni, imprese e cittadini sui temi chiave dell'innovazione. Sul Tacco d'Italia, nei mesi passati, avevamo già trattato alcuni degli ambiti che caratterizzano una smart-city cercando di capire sia le virtù che i difetti della nostra regione. Lo abbiamo fatto a proposito della mobilità, dei bilanci partecipativi e di alcuni indicatori di salute pubblica. Parametri chiave nella classificazione dell' “intelligenza” di una città che voglia promuovere e incentivare la creazione di un ambiente urbano in grado di migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini. Il nuovo rapporto ICityrate, purtroppo, ha dato conferma a molte delle carenze che avevamo evidenziato tempo fa. Le città pugliesi, infatti, non occupano le parti alte delle classifiche e alimentano il grosso gap che c'è tra centro-nord e centro-sud della penisola. Nella classifica generale delle smart cities italiane, che confronta tutti i capoluoghi di provincia, il podio è assegnato a Trento poi Bologna e poi Milano. Le pugliesi si incontrano solo da metà classifica in poi. Su 103 città censite la prima è Lecce, al 52° posto, che guadagna due posizioni rispetto allo scorso anno, 59° posto per Bari con 11 posizioni guadagnate, 84° per Taranto che rimane nella stessa posizione del 2012, seguono Foggia all'80° posto che guadagna 5 posizioni e Brindisi al 98° posto che perde una posizione rispetto al 2012. Non sono menzionati, purtroppo, i dati relativi alla BAT. Questa classifica generale è stilata sulla base di circa 100 principali indicatori utili a descrivere i nostri sistemi urbani e che racchiudono 6 grandi aree di classificazione: economia, ambiente, mobilità, governo, qualità della vita e capitale sociale. Una classifica a parte è stata stilata anche per ognuna di queste aree di riferimento. L'”intelligenza” nel settore economico, che premia le imprese innovative, l'imprenditoria, le infrastrutture, l'occupazione,l'innovazione e il turismo, consegna il podio a Milano, Pisa e Firenze. Al 65° posto troviamo Lecce, che migliora di 12 posizioni. Perdono qualcosa rispetto al 2012 tutte le altre pugliesi. Bari è al 71° posto (42° nel 2012), Brindisi perde solo una posizione ed è al 97°, Taranto invece ne perde 6 e passa al 99° posto, chiude Foggia al 101° posto (15 in meno dello scorso anno). Dal punto di vista ambientale, le tre più smart sono Trento, Verbania e Pordenone. In questo ambito si prendono in considerazione la qualità dell'aria, la raccolta differenziata, la depurazione, il riciclo dei rifiuti e gli spazi verdi. Brindisi è al 22° posto, ma ha perso 8 posizioni dal 2012. Migliora Lecce che passa al 50° posto recuperando 10 posizioni in un anno. Guadagnano invece 8 posizioni Taranto, che passa al 57° posto, e Bari al 79°. Resta ferma come lo scorso anno Foggia al 96° posto. La classifica relativa al settore della governance, che valuta il modo di governare delle PA, premia Torino, Genova e Bologna. La migliore delle pugliesi è Lecce al 23° posto (-2 rispetto al 2012). Bari scende al 61° posto (era al 35° nel 2012). Migliora Foggia, 62esima (+3 rispetto al 2012). Chiudono Taranto al 90° posto (+2) e Brindisi al 93 che perde 8 posti. Sul podio per qualità della vita, dove si premiano gli investimenti in cultura e sociale, gli asili nido, le attività culturali e anche il digital divide, ci sono Siena, Trento e Trieste. Migliorano Lecce, 60esima (+14 sul 2012) e Bari 79esima (+10). In perdita invece Taranto, 86esima (-2), Foggia è 91esima con una posizione in meno e Brindisi 99esima (-11). La migliore mobilità invece è a Milano, seguita da Venezia e Bologna. In questo caso si valutano i trasporti locali, il livello di mobilità sostenibile, la ciclabilità, le ZTL e i parcheggi. Buona, in questo settore la performance di Bari che è al 28° posto e guadagna ben 29 posizioni sul 2012. Lecce è 42esima (-4). Va meglio Foggia che guadagna 15 posizioni e passa al 57° posto mentre perde 4 posizioni Taranto, che si classifica 69esima. Resta invariata Brindisi al 98° posto. Dal punto di vista del capitale sociale, che racchiude la partecipazione al lavoro, la partecipazione politica, il livello di istruzione, l'attivismo e la lettura dei giornali, la prima è Ravenna, poi Trento e Bolzano. Per le pugliesi questa è la classifica peggiore. Lecce è 76esima e perde 6 posizioni, segue Bari 77esima che invece ne guadagna 10. Perde 6 posizioni Brindisi che è 86esima e ne perdono 5 anche Taranto e Foggia che sono rispettivamente al 93° e 94° posto. Insomma, a livello italiano le città pugliesi non sono abbastanza intelligenti, nessuna arriva tra le prime 10 in nessun campo d'indagine. Unica nota positiva è costituita dal fatto che nella classifica parziale delle sole 30 città del sud Lecce e Bari occupano rispettivamente il secondo e terzo posto. Foggia è decima, Taranto 12esima e Brindisi 25esima. Mediamente, tra le pugliesi, Lecce è quella con i risultati migliori. Questo lavoro di classificazione, realizzato da Gianni Dominici e Marta Pieroni che hanno coadiuvato un gruppo di lavoro di specialisti nei diversi ambiti sotto la supervisione tecnica di Pierangelo Caboni, è giunto alla seconda edizione. Il gruppo si è confrontato sistematicamente con l'ISTAT, l'UNIONCAMERE, l'ANCI e associazioni di partecipazione e cittadinanza attiva quali Openpolis e ActionAID. Se lo scorso anno si potevano analizzare i risultati come un iniziale blocco di partenza per tutte le città, da quest'anno è stato possibile fare i primi confronti, anche evolutivi, delle prestazioni delle nostre città. “Siamo convinti – scrivono i responsabili del rapporto – che il primo passo indispensabile per la costruzione condivisa di una città intelligente sia la conoscenza del contesto territoriale, delle sue dinamiche economiche, sociali e relazionali. La conoscenza dei fenomeni socio-economici dei territori è un indispensabile strumento per orientare le politiche degli enti locali. Enti che detengono un enorme mole di dati e informazioni che non sono però a disposizione dei territori in forma fruibile e organizzata per diventare leve delle nuove politiche di sviluppo”. A prescindere dal gap centro-nord centro-sud che divide un po' la classifica nazionale, per le pugliesi la strada si dimostra ancora tutta in salita e c'è molto da fare e da migliorare per entrare nell'ottica delle città intelligenti. Smart city capaci di mettere il cittadino al centro della programmazione pubblica e dei servizi urbani che migliorino la qualità della sua vita e la sostenibilità futura della sua stessa esistenza. Ha voluto la bicicletta. Ma la Puglia non pedala Bilancio partecipativo. La politica fatta dal basso