Le truffe sulla green economy sempre più redditizie

 

Operazione Black Out, finiscono nei guai in 24 tra cui Paride De Masi. 7 milioni di euro sono già nei paradisi fiscali

Brindisi. In tutto sono 24 le persone finite sotto inchiesta nell’operazione “Black Out” a Brindisi. A finire nei Guai anche Paride De Masi, gli illeciti che riguarderebbero “la realizzazione di impianti fotovoltaici e la fruizione indebita di contributi pubblici per svariati milioni di euro“. Un imprenditore al momento è ricercato, si tratta di Javer Ignatio Romero Ledesma, di Malaga. Gli altri per i quali è stata eseguita la misura dell’arresto sono: Gomez Carlos Puyol, madrileno residente a Parma, 52enne; Roberto Saija, 44enne residente a Roma; Domenico Catalfamo, 38enne di Furnari (Messina); Antonio Pugliafico, 40enne di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), Carmine Di Giglio, 46enne residente a Roma; Francesco Coppolino, 31enne di Terme Vigliatore (Messina); Gaetano Buglisi, 65enne, anch’egli di Terme Vigliatore; Ettore Zanazzo, 74enne di Imperia; Monjas Aragones Alberto, spagnolo. Tra gli indagati anche l’imprenditore salentino Paride De Masi. Il vero ideatore di tutto è tutt’ora latitante, Ledesma infatti, aveva organizzato un sistema truffaldino alquanto redditizio, la prima tranche di incentivi incassati, circa 7 milioni di euro, erano già in dirittura d’arrivo in alcuni paradisi fiscali, come Isole Vergini e Capo Verde. Il resto dei soldi sarebbe arrivato poi se la procura di Brindisi non avesse bloccato questo fiume di denaro. L’operazione è stata messa a segno dopo mesi di indagini da un apparato interforce composto da: i finanzieri di Brindisi al comando del maggiore Gabriele Sebaste, i carabinieri del Noe coordinati dal maggiore Nicola Candido, e la Forestale. L’organizzazione aveva realizzato delle centrali enormi ma senza soluzione di continuità, l’obbiettivo era di terminarle entro il 31 dicembre per ottenere poi il resto dei finanziamenti. In sostanza i campi fotovoltaici non erano stati terminati, ma i soggetti indagati avevano dichiarato il contrario a colpi di carte bollate, ovviamente per avere la seconda parte dei finanziamenti e poi scomparire lasciando i campi incompiuti e le campagne devastate.

AGGIORNAMENTO:
Con provvedimento del 12 Novembre 2015 il Gup del Tribunale di Brindisi ha dichiarato la propria incompetenza per territorio, essendo competente il Tribunale di Roma.
Il Gup del Tribunale di Roma con sentenza del 24 Ottobre 2018 ha dichiarato il non luogo a procedere per Gaetano Buglisi, in relazione a tutti i capi di imputazione.
La pronuncia è passata in giudicato.
 
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