Bridgestone, tensione con la Regione per i futuri investimenti

Gli esuberi potrebbero essere 377, intanto l’Assessore al Lavoro Caroli annuncia che è impossibile il sostegno pubblico se il privato licenzia

Bari. La Bridgestone non fa annunci sui futuri investimenti e nemmeno sui probabili esuberi. Lo ha chiarito in una nota riguardante il salvataggio del polo industriale nel barese, “per ora, ha detto, non sono previsti esuberi”. Giornate convulse a Bari tra sindacati e Regione per cercare di salvare un polo che da anni sfama centinai di famiglie. Botta e risposta tra l’assessore regionale al lavoro Leo Caroli e la multinazionale, lo stesso assessore ha ribadito il fatto che l’azienda si era impegnata ad investire svariati milioni di euro nella sua distaccata di Bari. Ieri, intanto, i sindacati hanno incontrato i vertici dell’azienda per cercare di scongiurare la chiusura paventata nel marzo scorso e trovare la strada della reindustrializzazione. Una prima bozza d’accordo prevederebbe una riduzione dei volumi di produzione da circa il 4,5 a 2,5 milioni entro il 2014 con un passaggio dall’alta gamma al general use, con una stima di crescita nella produzione poi nel 2016. Ma la riduzione dei volumi di produzione prevederebbe anche l’esubero di 377. “Il sostegno pubblico in Puglia ad investimenti privati – conferma Caroli – è impossibile se il privato prevede licenziamenti”. “O si escogita una nuova misura regionale d'intervento oppure si fa evitare a Bridgestone l'esubero di 377 dipendenti. Che sono tanti”. Altri incontri per cercare di sciogliere questo nodo sono previsti il 26 e il 27 settembre, date necessarie per capire come e se usare degli ammortizzatori sociali. “Abbiamo bisogno di segnali concreti da entrambe le parti – dice Filippo Lupelli segretario della Uiltec Uil Bari – la sensazione è che l'azienda veda i sostegni regionali come ulteriori vincoli da rispettare”.

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