LBC: ‘Cittadinanza onoraria agli stranieri residenti a Lecce’

Lecce. La proposta inviata da Lecce Bene Comune al sindaco Perrone

LECCE – Offrire la cittadinanza onoraria ai bambini nati e residenti a Lecce, figli di genitori immigrati e compiere così un gesto di alto valore simbolico pur se privo di valore legale. E' questo il senso della proposta che Lecce Bene Comune, d'intesa con diverse associazioni del territorio, lancia all'Amministrazione comunale di Lecce sulla scorta di analoghe iniziative intraprese in tante città. Da tempo, infatti, è in atto in Italia una vasta e ampia campagna nazionale per ottenere una legge di riforma del diritto di cittadinanza che preveda che anche i bambini nati in Italia da genitori stranieri regolari possano diventare cittadini italiani. La proposta sarà presentata domani alle 18 presso le Officine Cantelmo a Lecce. Ecco, intanto, la lettera che Carlo Salvemini, di Lecce Bene Comune ha inviato al sindaco Paolo Perrone. Gentile Sindaco, Lecce Bene Comune, in collaborazione con un gruppo di associazioni impegnate sul territorio a vario titolo nell'accoglienza ed integrazioni dei migranti, ha predisposto un documento per proporre la concessione della cittadinanza onoraria ai bambini nati a Lecce da genitori stranieri che verrà presentato ufficialmente giovedì 13 alle ore 18 presso le Officine Cantelmo. E' un'iniziativa simbolica già assunta da diversi Comuni ed avente lo scopo di sollecitare l'approvazione di un legge sul riconoscimento della cittadinanza fondata sul principio dello jus soli. Alla data odierna sono oltre 160 i Comuni che hanno voluto conferire la cittadinanza onoraria, in varie forme, ai bambini nati in Italia, stabilendo che tutti i bambini sono cittadini, a prescindere dalla provenienza. Tra questi citiamo importanti città come Milano, Torino, Bologna, Napoli, Pordenone, Crotone, Catanzaro, Perugia, Savona, Arezzo, Cremona, Ferrara, Salerno, La Spezia. Ma l'elenco si allunga di settimana in settimana e includendo intere province come Pesaro-Urbino, Grosseto, Ravenna, Piacenza, Livorno e centri più piccoli come Sesto San Giovanni, Aversa, Cantù, Scandicci, Nichelino, Sant'Arcangelo di Romagna. Quasi tutti gli amministratori hanno scelto una cerimonia pubblica per consegnare l'attestato simbolico di cittadinanza: a Campi Bisenzio (Fi), dichiarata la migliore cittadina interculturale d'Italia e la settima in Europa, ad aprile è stata organizzata una festa per i 1.766 bambini ancora stranieri; a Milano, dove lo “ius soli” è stato introdotto nominalmente soltanto a fine gennaio, i minori migranti sono 29mila, e la giunta di Giuliano Pisapia ha pensato ad una giornata dedicata a loro; a Roma la consegna di un attestato avviene soltanto nel municipio di Cinecittà; a Torino il via libera della Giunta è arrivato lo scorso Natale, dopo che era stata concessa la cittadinanza onoraria al primo bambino straniero nato in città nel 2012. Senza dimenticare il forte e significativo messaggio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a favore dell'estensione della cittadinanza ai bambini figli dell'immigrazione. La questione dell'accoglienza e dell'integrazione dei minori stranieri, è dunque centrale per una città come Lecce che sempre più tende a proporsi come interculturale; una comunità capace di favorire relazioni e interconnessioni con individui e gruppi di immigrati. L'auspicio di tutti i firmatari del documento è quello di aggiungere anche la nostra città a quelle impegnate in questa nobile iniziativa. Cordialmente. Carlo Salvemini

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