Movida: i residenti incontrano Perrone

Lecce. Dialogo fra l’amministrazione comunale e Leccentro, comitato dei cittadini residenti nel centro storico nato come portatore di interessi diffusi

A distanza di un mese dalla presentazione dell’istanza per una legittima vivibilità del centro storico di Lecce, il sindaco Paolo Perrone riceve i cittadini. Alla presenza dell’assessore alle Politiche Ambientali Andrea Guido, si è discusso di normative e provvedimenti, per convenire infine che il governo della legalità in tema di movida sia da risolversi caso per caso in riferimento alle situazioni che «deragliano e tracimano». Il sindaco ha affermato di comprendere pienamente la richiesta dei cittadini affinché vengano tutelati i loro diritti alla salute, garantiti sopra ogni norma particolare dall’art. 32 della Costituzione. Ed ha aggiunto che la amministrazione è impegnata al momento «in una seria operazione di controllo e di attività tese a limitare i margini di un problema che, comunque, resta complesso». Il nuovo regolamento per l’occupazione del suolo pubblico ne è un esempio. «L’annosa questione – affermano Sindaco e Assessore -, quella che riguarda la buona convivenza fra le ragioni dei residenti e quelle dei commercianti, pare ben lungi dall’essere risolta non solo a Lecce, ma anche in altre parti del mondo». E citano gli esempi di Perugia, Barcellona e Trastevere. «Con la liberalizzazione – continua Paolo Perrone – le amministrazioni comunali hanno perso molta parte delle loro facoltà di pianificazione», come ad esempio l’erogazione di licenze sulla base della distanza fra un esercizio e l’altro. Resta tuttavia aperto il tema del rumore, per il quale, ci conferma il primo cittadino, la città di Lecce non ha ancora elaborato un Piano. Su questo argomento ci aggiorneremo martedì con l’Assessore alle Politiche Ambientali Andrea Guido. Molta parte della riunione ha avuto ad oggetto il tema del Teatro Romano, un gioiello archeologico del centro abbandonato a se stesso a causa delle incursioni notturne di quel “popolo della notte” sul quale invitiamo a intervenire. La nostra posizione, infatti, non è stop alla movida, ma stop alla malamovida! «Premesso che è comunque una forzatura e un peccato (perché a me piacerebbe vivere in una città aperta), esiste la possibilità di chiudere la zona con un cancello. E’ chiaro che i cittadini devono collaborare affinché ciò avvenga», ha chiarito il sindaco. Una città pubblica e non una città privata ci sembra una argomentazione interessante. E ad essa rispondiamo che, tuttavia, la privatizzazione di spazi pubblici come quello del Teatro Romano, avviene “di fatto” attraverso la sua colonizzazione non certo da parte dei residenti, né tantomeno dei turisti, ma da una banda di teppisti. Gli stessi che usano il nuovo bagno chimico (una eccellente prova del fatto che esso non serve a a), non per orinare, ma per farsi. Sulla questone dell’igiene, è sempre Andrea Guido a rassicurarci sul fatto che il giorno 15 giugno si procederà a disinfettare tutte le zone inquinate dall’urina, ma anche alla attivazione di squadre di controllo da parte della polizia ambientale nelle ore notturne, ed un rilevante aumento delle sanzioni per chi inquina. Le telecamere? Il Ministero degli Interni non ha ancora dato l’autorizzazione al loro impiego effettivo. Ed il problema comunque resta di ordine pratico, poiché i video non si possono mantenere in memoria oltre le 24 ore.

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