Cronisti uccisi. Una giornata per la memoria

Perugia. La direttora del Tacco alla celebrazione in onore dei giornalisti minacciati ed uccisi da mafie e terrorismo

PERUGIA – Ricordare l'esempio di chi ha pagato con la vita il desiderio di informare, di raccontare anche e soprattutto quello che è scomodo, quello che non si deve dire. Uomini e donne morti “sul campo”, quello dell'informazione. Uccisi perché scomodi, perché hanno saputo raccontare con immagini e parole quello che andava taciuto. E’ l’obiettivo della celebrazione che si è svolta oggi a Perugia, nella sede del Consiglio provinciale. Una manifestazione che ricevuto l’alto patronato del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. E’ la Giornata della memoria dei giornalisti uccisi da mafie e terrorismo, iniziativa dell’Unione nazionale cronisti italiani, realizzata con Associazione stampa umbra, Ordine dei giornalisti dell'Umbria e Libera Umbria. Si è svolta in concomitanza con la Giornata per la libertà dell’informazione decretata dall’ONU. Hanno anche preso parte all'iniziativa Alberto Spampinato, direttore di Ossigeno per l'informazione, giornalista e fratello di Giovanni Spampinato, ucciso nel 1972; il presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, interventi anche di Guido Columba, presidente dell'Unci; Marta Cicci, presidente dell'Associazione stampa umbra; Dante Ciliani, presidente dell'Ordine dei giornalisti dell'Umbria, Giulio Anselmi, presidente della Federazione italiana editori di giornali, Leone Zingales. Ecco l'intervento di Zingales, presidente siciliano dell'Unci-Unione Nazionale Cronisti e fondatore del Giardino della Memoria, il parco dedicato a tutti i caduti nella lotta contro la mafia che sorge all'uscita della città di Palermo. Il Giardino è collocato in un vecchio terreno coltivato a mandarino confiscato nel 1993 ad un boss mafioso, appartenente alla “famiglia” di Ciaculli. Sotto ogni albero vi è una targhetta con il nome della vittima a cui l'arbusto è stato dedicato, ad esempio per Paolo Borsellino vi è un curato albero d'ulivo): La platea, in larga parte composta da studenti di Perugia, hanno molto apprezzato le parole di Francesco Alfano, figlio del giornalista Beppe Alfano, ucciso dalla mafia: Due le testimonianze di giornalisti minacciati. Il primo intervento è stato quello della direttora del Tacco d'Italia Marilù Mastrogiovanni, che ha raccontato la sua esperienza professionale e personale: Le conclusioni della Giornata sono state affidate a Giancarlo Ghirra, segretario nazionale dell'Ordine dei giornalisti, e Giovanni Rossi, presidente della Federazione nazionale stampa italiana. Al termine della Giornata, gli studenti del liceo Galileo Galilei di Perugia che hanno aderito al progetto “Lotta per la legalità. Lotta alla criminalità organizzata”, hanno letto i nomi di tutti i giornalisti italiani uccisi dalla criminalità o dal terrorismo.

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