Giunta senza donne, azzerata

Salice Salentino. Assessori da rifare. Il Tar di Lecce ha accolto il ricorso di alcuni cittadini

SALICE SALENTINO – Nemmeno una donna, Giunta azzerata. E’ l’esito della sentenza emessa lo scorso 7 febbraio dal Tar di Lecce che, accogliendo il ricorso presentato da un gruppo di cittadine e cittadini di Salice Salientino nei confronti dell’Amministrazione, ha sciolto la Giunta comunale guidata da Giuseppe Tondo (“Salice bene Comune”). Durante la campagna elettorale, infatti, l’allora candidato sindaco Tondo aveva promesso che la Giunta avrebbe avuto al suo interno almeno una donna, indipendentemente dalle preferenze ottenute. Così non è stato: l’Amministrazione è stata caratterizzata dall’esclusiva presenza maschile. Ecco allora che alcuni cittadini e cittadine, assistiti dagli avvocati Francesco Fina e Valeria Pellegrino, hanno presentato ricorso, poi accolto dal Tribunale. Tra i firmatari del ricorso vi è Fania Alemanno, candidata nella lista “Salice Bene Comune” a sostegno di Tondo. Alemanno ha accolto con soddisfazione la sentenza del Tar ed anche la decisione degli attuali assessori – che dunque dovranno abbandonare l’incarico – di non appellarsi al Consiglio di Stato. “Quella della ridefinizione di una nuova giunta che comprenda anche la presenza femminile – ha detto Alemanno – è, a mio parere, la scelta più giusta e rispettosa delle esigenze politiche, non solo locali, ma nazionali. È infatti interessante sottolineare come i componenti dell'attuale maggioranza cittadina appartengano a Pd e Sel, proprio i due principali partiti che hanno ritenuto costituzionalmente imprescindibile la presenza del 50% di donne eleggibili sia in Parlamento che alla Camera, alle prossime politiche del 24 e 25 febbraio. Questa politica nazionale, pertanto, presuppone che soprattutto a livello locale i politici s'impegnino a rispettare la reale e necessaria rappresentanza di entrambi i generi. Appellarsi al Consiglio di Stato rappresenterebbe invece, l'ennesima intenzione di non volersi assumere le responsabilità decantate durante la campagna elettorale e vorrebbe dire anche impegnare ulteriori soldi pubblici salicesi in una ‘battaglia’ che, invece, può tranquillamente risolversi con il buon senso”.

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