Chi si dice fiducioso, chi solidale con l’ex ministro. Ecco i commenti dei politici dopo la richiesta di condanna per l’ex ministro
Non tardano ad arrivare i commenti del mondo politico sulla richiesta di condanna a sei anni e sei mesi nei confronti di Raffaele Fitto da parte del pm Renato Nitti nell'ambito del processo denominato “La Fiorita”. “Vicinanza umana e politica all’on. Raffaele Fitto”, comunicano coordinatore e vice coordinatore provinciali del Pdl Antonio Gabellone e Francesco Bruni. Che, a nome dell’intero coordinamento del partito, si dicono “certi che saprà anche questa volta dimostrare l’assoluta trasparenza del suo operato, in linea con il rispetto delle regole che hanno sempre contraddistinto il fondamento del suo cammino amministrativo; ne sono dimostrazione ulteriore le tante assoluzioni, archiviazioni e pronunciamenti favorevoli che l’on. Fitto ha già messo positivamente alle sue spalle”. “Anche per questo – aggiungono – non vogliamo avanzare facili speculazioni o utilizzare altrettanto opportunistico vittimismo, pure rimarcando la coincidenza del periodo elettorale alla richiesta di condanna del pubblico ministero del processo ‘La Fiorita’. Siamo consapevoli dei tempi della magistratura e rispettosi delle dinamiche processuali, così come siamo fiduciosi dell’operato dei giudici che dovranno esprimersi su questa pesante e a nostro giudizio immotivata richiesta di condanna. Allo stesso modo siamo certi che l’on. Fitto, che ha annunciato prossime dichiarazioni spontanee, saprà smontare pezzo per pezzo il castello accusatorio costruitogli attorno, dando prova di aver operato nel solo interesse dei pugliesi e della Puglia”. Stima e solidarietà personale a Fitto sono ribadite dal sindaco di Lecce Paolo Perrone che sottolinea la “dirittura morale che contraddistingue l’operato dell’on. Raffaele Fitto”. “Per questa ragione – spiega Perrone – sono certo che anche questa volta, così come accaduto nel recente passato con l’assoluzione nel processo Cedis, l’ex Ministro riuscirà ad uscire indenne dalla vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto. Ribadisco la stima che da sempre nutro nei confronti dell'amico Raffaele al quale va tutta la mia solidarietà personale. Confermo, infine, la totale fiducia nella magistratura con l’auspicio che gli inquirenti possano far chiarezza su una vicenda giudiziaria che ha comunque sollevato qualche perplessità riguardo la tempistica con cui si è giunti alla richiesta di rinvio a giudizio”. I “giovani” del Pdl Giorgio Pala, Manuel D’Elia, Riccardo Caricato ed Alessandro Cantelmo trovano “inopportuno e palesemente ambiguo” che “un’accusa di tale entità sia stata mossa proprio nel giorno della presentazione delle liste del Pdl per le prossime elezioni politiche”. “L’onorevole Fitto – dicono -, da sempre vicino a noi ragazzi in quanto fulgido esempio di politico anagraficamente e mentalmente giovane, ha dimostrato la propria onestà ed estraneità in tutti i procedimenti che l’hanno coinvolto: proprio per questo siamo convinti di trovarci di fronte all’ennesimo processo che lo confermerà totalmente innocente”. Pala, D’Elia, Caricato e Cantelmo puntano l’attenzione su quelle che definiscono “le continue ingerenze della magistratura nell’ambito della scena politica italiana”. “Che messaggio viene trasmesso a noi giovani da una condanna a sei anni e sei mesi al capolista del Pdl in Puglia, proprio nel giorno della presentazione della sua lista? Dobbiamo forse continuare a prenderci in giro e negare l’evidenza di un principio di separazione dei poteri mai definitivamente attuato? Apriamo gli occhi: proprio per questo motivo abbiamo bisogno di rappresentanti in Parlamento come l’onorevole Fitto, persone che continuino a lottare per i nostri interessi”. Articolo correlato: Fitto, Angelucci, Pagliaro, la Procura chiede la condanna