Ecomusei. Memorie di Puglia

Stanziati, su proposta dell’Assessore ai Beni Culturali, Angela Barbanente, 85.755 euro per i laboratori

Nuove risorse per la Puglia degli ecomusei. La giunta regionale ha approvato, il 4 dicembre scorso, uno stanziamento di 85.755 euro per finanziare le attività dei luoghi che raccontano la storia di cui siamo figli. Custodi della memoria dei luoghi, gli ecomusei recuperano e valorizzano la nostra cultura materiale e immateriale, orientando le comunità locali “verso pratiche di sviluppo sostenibile, responsabile e partecipato”. Sono le finalità stabilite nella legge n. 15 del 6 luglio 2011 che istituisce gli ecomusei e che gli ultimi finanziamenti concessi, su proposta dell’assessore Angela Barbanente, hanno l’obiettivo di potenziare. Come? Realizzando laboratori didattici, coinvolgendo gli abitanti nell’acquisizione di documenti (cartografici, fotografici e iconografici) sui territori e diffondendo le conoscenze e i saperi attraverso le “mappe di comunità”, un modo per sviluppare e trasmettere quella “coscienza del luogo” in cui affondano le radici e il patrimonio comune. La mappa è, infatti, una sorta di racconto per immagini, una cartolina colorata di percorsi illustrati su cui incamminarsi con curiosità, scegliendo la direzione da prendere, i luoghi da visitare, le persone da incontrare. Chi la redige si riappropria del territorio. Chi la percorre per la prima volta, impara a conoscere. E’ la finalità della legge che riconosce queste “case comuni” della collettività, avendo previsto, da un lato, la costituzione degli ecomusei come sedi attive “di promozione della identità collettiva storica, culturale, ambientale e paesaggistica nella forma del museo permanente”; e dall’altro istituendo un elenco di ecomusei di interesse regionale (aggiornato ogni anno) e promuovendo un marchio per l’immagine complessiva degli ecomusei in Puglia, chiamato “Rete Ecomusei Puglia”. Questi laboratori contribuiscono, quindi, all’affermazione di nuovi significati e valori del paesaggio, al radicamento delle popolazioni nel proprio territorio e alla comunicazione dei valori. Destinatari delle sovvenzioni (con risorse ripartite secondo popolazione residente ed estensione territoriale) sono gli ecomusei riconosciuti nell’ambito del piano paesaggistico regionale, e in particolare, nell’ambito del “Sistema ecomuseale del Salento” (Sesa). Gli ecomusei interessati sono quello del Capo di Leuca di Montesardo del Comune di Alessano; quello urbano del Comune di Botrugno; delle Serre Salentine del Comune di Neviano; dei Paesaggi di pietre del Comune di Acquarica di Lecce; quello diffuso dei Comuni di Cavallino e San Vito dei Nomanni; della Valle del Carapelle (Comuni di Ascoli Satriano; Carapelle; Ordona; OrtaNova; Stornara e Stornarella); della Valle d’Itria (Comuni di Locorotondo; Alberobello; Cisternino; Fasano; Martina Franca; Monopoli); delle Antiche ville (Comune di Mola di Bari). Mappa degli ecomusei salentini nel SalentoBotrugno – Ecomuseo UrbanoNeviano – Ecomuseo delle serre salentineCavallino – Museo Diffuso storico ambientaleAlessano – Centro di educazione ambientale del MassaroneAcquarica (frazione di Vernole) – Ecomuseo dei Paesaggi di Pietra Mappe di comunità Acquarica del Capo Botrugno Cavallino Galatone Montesardo – Alessano Neviano San Vito dei Normanni Tuglie Articoli correlati Cursi e l’Ecomuseo che non c’è Ecomuseo a Vernole. La protesta degli ambientalisti Botrugno. Arriva l’Ecomuseo urbano

Leave a Comment