Macculi: ‘Ci siamo liberati delle ditte mafiose’

Cutrofiano. Il presidente dell’Ato Lecce/2 illustra gli effetti delle infiltrazioni mafiose nel servizio rifiuti dell’Ambito

CUTROFIANO – Nel corso dell’incontro che si è svolto ieri a Cutrofiano sul tema della raccolta rifiuti, il commissario dell’Ato Lecce/2 Silvano Macculi ha dato la sua lettura, benché criptica, della infiltrazioni della Sacra Corona Unita nell’appalto per la gestione del servizio rifiuti dell’Ato Lecce2. Ecco che cosa ha detto: “Noi qui siamo stati un po’ sfortunati con la ditta. Abbiamo avuto ditte che hanno avuto addirittura problemi con interdittiva antimafia; abbiamo passato i guai; e siamo arrivati alla proposta di risoluzione del contratto. Ma questo non significa che era sbagliato il progetto. Quando fai la gara, chi ti arriva devi tenerti. Adesso,da un anno, Lombardi ha capito evidentemente che si era avvalso di collaboratori territoriali che stavano producendo guai. E da un anno a questa parte i problemi in termini di servizi sono diminuiti, anche se non del tutto risolti. Solo per detrazioni, disservizi e collegate sanzioni, a questa ditta abbiamo tolto la bellezza di circa 2 milioni. Un altro sarebbe fallito. Però loro hanno deciso di caricarsi di tutti questi oneri. Io ho scritto all’Ufficio unico per fare la risoluzione del contratto. I problemi c’erano e ci sono ancora, ma molti si sono risolti. Resta un problema di ordine finanziario. Però bisogna essere pure onesti fino in fondo per dire che fino a qualche mese fa, la ditta Lombardi aveva crediti per 6 milioni di euro”. Della vicenda abbiamo ampiamente parlato (leggi qui) ricostruendo la storia e la natura dell’appalto sui rifiuti nell’Ato Lecce/2. Un appalto da 60 milioni di euro che la Lombardi ecologia si è aggiudicata in Ati con Cns, il Consorzio nazionale servizi, una cooperativa con sede a Bologna che riunisce più di 230 imprese. L'associazione temporanea d'impresa Cns+Lombardi ecologia ha gestito l'appalto attraverso una società partecipata da entrambi, la “Progetto ambiente Menhir“, delegando parte del lavoro alla cooperativa locale Supernova. Dirigenti di Menhir, assunti poco dopo l’aggiudicazione dell’appalto, erano Gianluigi Rosafio (Geotec) e la moglie Luce Scarlino (figlia del boss Pippi Calamita). Per la sua vicinanza con la famiglia Rosafio-Scarlino la Supernova è stata poi raggiunta dall’interdittiva antimafia della prefettura di Lecce e la Menhir, dopo poco, è stata messa in liquidazione. Così, Lombardi ha affidato l’incarico che era di Supernova all’Anci ambiente. Ma le cose non sono cambiate più di tanto, perché l’Anci ambiente è una partecipata da Demetra ambiente coop, a sua volta partecipata al 100% dalla Geotec di Rosafio.

Sostieni il Tacco d’Italia!

Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.

Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.

Grazie
Marilù Mastrogiovanni

SOSTIENICI ADESSO CON PAYPAL

------

O TRAMITE L'IBAN

IT43I0526204000CC0021181120

------

Oppure aderisci al nostro crowdfunding

Leave a Comment