Tv locali. Un odg per sostenerle

Bari. La proposta impegna la Regione a destinare alle emittenti il 15% delle somme previste per finanziare iniziative e manifestazioni dedicate al territorio

BARI – Tutelare le emittenti radiotelevisive locali. A questo punta l’ordine del giorno presentato oggi in Consiglio regionale e che ha come primo firmatario Dino Marino (Pd). Sottoscritto da un consistente numero di consiglieri regionali dei diversi schieramenti politici di maggioranza ed opposizione, l’odg impegna la Giunta regionale “a destinare, in ogni determina della Regione Puglia e delle società operative ad essa collegate o controllate, a sostegno di iniziative e manifestazioni dedicate al proprio territorio, proprie o realizzate da soggetti terzi con il sostegno regionale, il 15% delle somme stanziate alla attività di comunicazione e promozione da realizzarsi a cura e con l'attività delle televisioni locali”. Il documento, inoltre, chiede alla Giunta “di sollecitare il Governo nazionale affinché ripristini ed eroghi al più presto i contributi previsti dalla legge 448/98, oltre che rimarcare la necessità di una nuova legge di sistema per il settore delle tv”, ed infine “a riservare all'interno del Piano regionale per lo Sviluppo e la Competitività alcune linee di intervento a favore dell'emittenza locale e dei progetti che incentivino la sperimentazione tecnologica e l'innovatività dei contenuti”. Testo dell’Ordine del Giorno considerato che: l'emittenza radiotelevisiva locale, settore che impiega circa mille persone tra giornalisti, operatori e amministrativi, sta attraversando un momento di forte crisi in Puglia, con diverse aziende che hanno richiesto il ricorso agli ammortizzatori sociali, stipulato contratti di solidarietà, diradato il pagamento degli stipendi; le ragioni di questa situazione sono da identificarsi principalmente nel passaggio al digitale terrestre, nel calo degli investimenti pubblicitari, nelle difficoltà intercorse nella nuova “canalizzazione”, nel rapporto con il sistema bancario e creditizio e nella disapplicazione di alcune legge regionali e nazionali; in particolare: – le proprietà delle emittenti hanno dovuto far fronte ad ingenti investimenti per adeguare le tecnologie e le apparecchiature al passaggio alla tecnologia digitale, in molti casi esponendosi nei confronti del sistema bancario e creditizio. Inoltre la Puglia ha attuato il passaggio al digitale cogliendo impreparati i telespettatori e gli antennisti; – la Regione Puglia è intervenuta in aiuto degli editori con mediante l’attuazione di un bando per le Agevolazioni agli investimenti delle Pmi titolari di emittenti televisive, destinanto l’importo complessivo di euro 10.000.000,00 (diecimilioni di euro) di cui solo 6.000.000,00 di euro sono stati assegnati a progetti di investimento di 22 emittenti televisive ammesse ai finanziamenti del bando regionale destinato alle tivù locali per il passaggio al digitale terrestre. E che la quasi totalità delle aziende proprietarie delle televisioni sebbene siano state già costrette dallo switch-off dello scorso mese di maggio ad effettuare gran parte degli investimenti sono impossibilitate ad attuare le richieste di sovvenzione in quanto non riescono a mantenere il vincolo delle ULA previsto dal bando. il moltiplicarsi dei canali, le difficoltà della nuova “canalizzazione” (numerazione dei canali) con la conseguente perdita di fidelizzazione degli ascolti, la grave crisi economica generale hanno portato ad una drastica riduzione degli investimenti pubblicitari; alcuni gruppi televisivi privati nazionali hanno abbassato notevolmente i propri listini pubblicitari per andare ad intercettare inserzionisti che solitamente si rivolgevano al sistema dell'emittenza locale; le provvidenze all'editoria per le imprese televisive locali, previste dall'art. 23 comma 3 della legge 223/90 e smi., erogate annualmente dal Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a decorrere dall'anno 2009 sono state soppresse, ad eccezione delle riduzioni tariffarie del 50% dei costi delle utenze telefoniche; i contributi a sostegno di Tv locali, previsti dalla legge 448/98, hanno subito una costante contrazione dal 2008 ad oggi e vengono erogati con sistematici ritardi, anche a fronte di investimenti già effettuati; Già la direttiva in materia di comunicazione pubblica del 7 febbraio 2002 prevedeva che le amministrazioni si impegnano a individuare nel proprio bilancio un capitolo dedicato alle spese complessive per la comunicazione e informazione pubblica in una percentuale non inferiore al 2% delle risorse generali; il comma 1 dell'art. 41 del decreto legislativo 177/2005 “Testo Unico della radiotelevisione” che recita: “Le somme che le amministrazioni pubbliche o gli enti pubblici anche economici destinano, per fini di comunicazione istituzionale, all'acquisto di spazi sui mezzi di comunicazione di massa, devono risultare complessivamente impegnate, sulla competenza di ciascun esercizio finanziario, per almeno il 15 per cento a favore dell'emittenza privata televisiva locale e radiofonica locale operante nei territori dei Paesi membri dell'Unione europea” è completamente disatteso e non applicato dalle amministrazioni pubbliche; evidenziato che esiste un grave allarme occupazionale che coinvolge quasi 1.000 lavoratori, la gran parte dei quali non ha possibilità di ammortizzatori sociali ad eccezione della cassa integrazione in deroga; il sistema radiotelevisivo locale rappresenta un presidio importantissimo per la pluralità dell'informazione e per la diffusione delle iniziative e delle politiche attuate a livello regionale impegna la Giunta Regionale a destinare, in ogni determina della Regione Puglia e delle società operative ad essa collegate o da questa controllate, a sostegno di iniziative e manifestazioni dedicate al proprio territorio, proprie o realizzate da soggetti terzi con il sostegno regionale, il 15% delle somme stanziate alla attività di comunicazione e promozione da realizzarsi a cura e con l'attività delle televisioni locali che saranno individuate in base alle graduatorie Corecom, in attuazione del D.lgs 177/2005 e a sensibilizzare le altre amministrazioni locali affinché operino nello stesso modo; ad attivarsi presso il Governo Nazionale affinché si ripristino al più presto i contributi legge 448/98 e siano erogati nei tempi previsti dalla legge e dai regolamenti attuativi, oltre che rimarcare la necessità di una nuova legge di sistema per il settore delle tv; ad attivarsi presso il Governo affinché sia concluso rapidamente l'iter burocratico della effettiva erogazione dei contributi 2011 e delle misure compensative per la dismissione delle frequenze banda 800 ormai firmate dal Ministro e rimesse solo alla formalizzazione erogativa e affinché sia firmato il bando per il 2012 dei contributi 448/1998, che doveva essere emesso entro gennaio 2012; a riservare all'interno del Piano regionale per lo Sviluppo e la Competitività alcune linee di intervento a favore dell'emittenza locale a favore di progetti che incentivino la sperimentazione tecnologica e l'innovatività dei contenuti, in particolare per quelli che favoriscano la continuità occupazionale e il consolidamento di “buona” occupazione, condividendo i principi della “Carta di Firenze” siglata dall’Ordine dei giornalisti nazionale e dalla Federazione nazionale stampa italiana.

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