Lecce. L’associazione contesta due scelte dall’Amministrazione: il ritorno delle pagodine su viale Marconi e la mancata chiusura del centro al traffico
LECCE – Non è Natale a Lecce senza polemiche sul piano traffico per le feste. E infatti le polemiche sono arrivate. Da parte dell’Adoc, ad esempio, che contesta almeno due iniziative dell’Amministrazione. La prima: il ritorno delle pagodine di Natale su viale Marconi. “Perché l'esperimento dello scorso anno della collocazione in piazza Mazzini non sia piaciuto all'Amministrazione (ed in particolare all'assessorato all'Annona) – dice il segretario Adoc Alessandro Presicce – non è dato sapere”. A parere dei consumatori che Adoc rappresenta, invece, quella in piazza Mazzini era la collocazione ottimale. E ciò non solo perché consentiva ai commercianti di operare di un luogo centrale e dignitoso, ma anche perché evitava alla città la congestione dei viali interni e soprattutto la “pericolosa compresenza di pedoni e auto su viale Marconi” (cosiddetta “sede promiscua”), che invece, si legge nella nota, “l'amministrazione ha deciso di salvaguardare con buona pace dei rischi che corrono i pedoni e soprattutto i bambini in una condizione così pericolosa”. La seconda: la mancata chiusura al traffico del centro nei giorni di maggior traffico. Lo scorso anno furono sei le giornate di chiusura, programmate con anticipo, dall’Amministrazione. Quest'anno niente chiusure programmate, ma solo la delega alla Polizia Municipale di gestire “sul campo”, con iniziative spot, le eventuali “emergenze traffico”. “Non vogliamo nemmeno immaginare – commenta Adoc – quale inferno di traffico strozzerà la città nei giorni clou del Natale leccese. Ma quello che è più grave è che l'assenza di chiusure programmate e quindi annunciate con largo anticipo alla popolazione del circondario porterà i consumatori (soprattutto quelli della provincia) a non sapere se sia il caso o meno, in quel particolare giorno, arrivare a Lecce, rischiando di rimanere imbottigliati. Con la conseguenza che molti sceglieranno di andare a fare altrove i loro acquisti”. Secondo Adoc l’Amministrazione sarebbe dunque responsabile di non aver programmato gli interventi ma di aver lasciato tutto al caso. “In una città in cui ogni anno si riparte sempre da zero – si legge nella nota – , in cui non si fa tesoro di quanto già sperimentato, in cui non si emulano esperienze virtuose di altre città che gestiscono le medesime situazioni, chi perde sempre è il consumatore, il cittadino, la vivibilità. In una città in cui il Natale non è una ‘ricorrenza’, ma un evento sempre nuovo ed imprevisto, ancora una volta si è deciso sull'onda di una presunta emergenza (il traffico, la crisi, ecc. ecc.) che giustifica ogni tipo di approssimazione, lasciando sempre aperta la strada all'interesse dei pochi sugli altri”.
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