Regolamento Asi. Confindustria illustra le opportunità

Lecce. Le occasioni di investimento per le imprese al centro dell’incontro convocato per le 11.30 di oggi presso la sede sociale

LECCE – Il nuovo Regolamento Asi è diventato realtà. Ma l’iter fino alla sua approvazione p stato tutt’altro che facile. Al termine di una serie di incontri e confronti tra i vertici di Confindustria Lecce e quelli del Consorzio Asi della Provincia di Lecce, volti ad intervenire sul regolamento in favore delle imprese del territorio, l’Asi nell’ultima assemblea ha varato il regolamento definitivo che è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia. Così, per presentare le modifiche proposte da Confindustria Lecce e recepite dall’Asi, l’associazione degli industriali ha organizzato per oggi alle 11.30, presso la sede sociale, una conferenza stampa, nel corso della quale verranno illustrate le opportunità di investimento offerte alle imprese dal nuovo regolamento. All’incontro prenderanno parte Piernicola Leone de Castris, presidente di Confindustria Lecce, Antonio Corvino, direttore di Confindustria Lecce e Vito Margiotta, vice presidente Confindustria Lecce con delega alla Logistica e Trasporti. 6 ottobre 2012 Asi. Varato il nuovo Regolamento LECCE – La trattativa si è protratta per diversi mesi ed il percorso non è stato facile. Consorzio Asi, Confindustria Lecce e le altre associazioni imprenditoriali di categoria (Confartigianato, CNA, API, Assoimprese), alla fine, sono riusciti nell’impresa di varare il nuovo Regolamento per la gestione dei suoli all’interno dell’agglomerato del Consorzio. Le nuove regole sono state pubblicate sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 111 del 26 luglio 2012. Ecco i punti salienti: – Il contributo di infrastrutturazione viene determinato, annualmente, entro il 31 dicembre, d’intesa con le organizzazioni imprenditoriali di categoria (Art. 5 comma 1); – Il contributo di infrastrutturazione verrà determinato commisurandolo ai volumi degli opifici da realizzare (Art. 5 comma 2); – Per le aziende che svolgono attività produttive all’esterno, occupando oltre 1/3 della superficie produttiva complessiva, si computa anche il 50% della superficie fondiaria esterna utilizzata per scopi produttivi, come da lay-out aziendale (es. depositi all’aperto, impianti fotovoltaici a terra, impianti tecnologici, ciminiere, forni, ect.) escluse aree di coltivazione di cava, la viabilità, le aree di manovra, i parcheggi scoperti (Art. 8 comma 4 lett. b)); – In caso di cessione di azienda nessun contributo aggiuntivo sarà dovuto al Consorzio; – Per le aziende che si insediano nei successivi tre anni dall’entrata in vigore del presente Regolamento il contributo per la gestione e per la manutenzione delle infrastrutture, delle opere e degli impianti e servizi di interesse comune dell’agglomerato in cui è ubicata l’area viene corrisposto con un abbattimento ad 1/3 (un terzo) (Art. 8 comma 6); – I proprietari di opifici regolarmente autorizzati e realizzati nel periodo antecedente alla data di entrata in vigore del presente Regolamento (01.08.2008) e su suoli utilizzati in proprio, per i quali non è stato corrisposto alcun contributo per la gestione e per la manutenzione delle infrastrutture, delle opere e degli impianti e servizi di interesse comune dell’agglomerato in cui è ubicata l’area, possono, con istanza da presentarsi entro il 31.12.2012, regolarizzare la propria posizione versando 1/3 del contributo di infrastrutturazione agglomerato. (Art. 8 comma 12) “Si tratta – ha commentato i direttore generale di Confindustria Lecce Antonio Corvino – di punti qualificanti e che rappresentano un sicuro incentivo a nuovi investimenti oltre che uno strumento di regolamentazione assai efficace e fondamentalmente migliorativo rispetto a quello precedente”. 21 marzo 2012 Tributo di infrastrutturazione Asi. Buccoliero: ‘E’ legittimo’? LECCE – Verificare la legittimità dell’imposta tributaria, il cosiddetto “contributo di infrastrutturazione” o “contributo per l’uso in proprio dei suoli”, che l’Asi (Area per lo Sviluppo Industriale) di Lecce avrebbe istituito a carico delle imprese, così come denunciato, in pubblica lettera, dall’Atis, l’Associazione territoriale imprenditori salentini. È l’oggetto dell’interrogazione urgente a risposta scritta che il consigliere della Regione Puglia e presidente di “Moderati e Popolari”, Antonio Buccoliero, ha rivolto all’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia Loredana Capone. “In un momento estremamente delicato per la nostra economia – ha dichiarato Buccoliero – è importante che la Regione Puglia rimuova tutte quelle difficoltà che impediscono all’Asi di Lecce di essere realmente capace di soddisfare le esigenze insediative delle imprese, abbattendo i costi di acquisto e dotazione delle infrastrutture produttive e offrendo alle imprese interessate terreni a prezzi contenuti”. Ecco il testo completo dell’interrogazione: Premesso che: – L’Area per lo Sviluppo Industriale di Lecce (ASI) concorre a realizzare gli interventi regionali per il riequilibrio territoriale del sistema produttivo secondo gli indirizzi del Piano Regionale di Sviluppo, utilizzando le sue potenzialità e varie forme di collaborazione con le associazioni imprenditoriali, la Camera di Commercio, la Provincia e i Comuni.; – Il Consorzio ASI di Lecce, nell’offerta di opere e servizi alle imprese, opera come “ente pubblico economico”, “in forma imprenditoriale, mediante atti di diritto privato”, così come prescritto dalla legge regionale n. 2/07; – L’Associazione Territoriale Imprenditori Salentini (ATIS), nelle scorse settimane, ha lamentato, in una pubblica lettera, la pretesa, da parte di ASI Lecce, di istituire a carico delle imprese, senza avere alcun potere impositivo, una vera e propria gravosissima “imposta tributaria”: il c.d. “contributo di infrastrutturazione” o, anche detto, “contributo per l’uso in proprio dei suoli” Visto che: – Detto Ente, così come denunciato da ATIS, pretende il pagamento del contributo di infrastrutturazione in assenza di contratti o convenzioni sottoscritte tra le parti, senza preventivamente pattuire prestazioni e controprestazioni, a prescindere dalle opere e dai servizi e, soprattutto, dai costi sostenuti e dai finanziamenti pubblici fruiti; – Il Consorzio ASI, così come denunciato da ATIS, arriverebbe a chiedere ad alcune imprese anche il pagamento di oltre € 160.000,00 a testa, a titolo di “contributo di infrastrutturazione”, calcolando l’illegittima imposta sulla base di una tariffa arbitrariamente stabilita (senza il rispetto della legge regionale n. 2/7), moltiplicata per i metri quadrati dei lotti di proprietà delle imprese; – Il Consorzio cercherebbe di “imporre” tale imposte alle imprese anche con costose azioni giudiziarie, vessatorie transazioni o con la strumentale attuazione di un meccanismo (la sospensione del procedimento di rilascio del parere obbligatorio sulla conformità urbanistica delle costruzioni da insediare nel territorio consortile e sulle loro destinazioni d'uso) che, di fatto, impedirebbe il rilascio di licenze, concessioni e autorizzazioni da parte delle competenti autorità locali; l’interrogante si rivolge all’assessore allo Sviluppo Economico per sapere: – Se trovi piena conferma questa grave denuncia da parte dell’ATIS; – Se non sia il caso, in base ai rispettivi poteri e alle rispettive competenze, attuare una fase di controllo, che possa mettere in luce eventuali omissioni o azioni illegittime da parte dell’ASI di Lecce; – Quali iniziative la Regione Puglia intenda adottare per rimuovere quelle difficoltà che impediscono all’ASI di Lecce di essere realmente capace di soddisfare le esigenze insediative delle imprese, abbattendo i costi di acquisto e dotazione delle infrastrutture produttive e offrendo alle imprese interessate terreni a prezzi contenuti. 3 marzo 2012 Consorzio Asi. Nuovo regolamento, l’Atis non ci sta di ATIS* LECCE – L’A.T.I.S. Associazione Territoriale Imprenditori Salentini era presente quando il Consorzio ASI di Lecce, convocate le associazioni per presentare il “nuovo” regolamento di gestione dei suoli, ha dimostrato la inequivocabile volontà di “imporre” detto regolamento alle aziende stanziate negli agglomerati industriali. E’ vero che, come riportato sulla stampa, vi è stato un confronto in occasione del tavolo tecnico organizzato dal Consorzio, ma il serrato dibattito ha visto protagonisti l’A.T.I.S. da una parte e il Consorzio ASI e Confindustria Lecce e le altra associazioni dall’altra. La difficoltà di far comprendere al Consorzio l’illegittimità del contributo di infrastrutturazione, la necessità della sua abolizione, la “follia” delle regole con il quale lo stesso dovrebbe continuare ad essere applicato e quantificato, le altre subdole “vessazioni” a cui il Consorzio vorrebbe sottoporre le imprese, è stata tanto maggiore quanto più i rappresentanti di Confindustria si sono schierati dalla parte del Consorzio ASI, limitandosi ad apportare, al testo redatto dal Consorzio, mere correzioni di stile e soprattutto correzioni grammaticali (le uniche permesse dal Presidente Tondo, che ha difeso con veemenza e autoritarismo il testo redatto dal Consorzio) che ne impedivano la lettura e non ne facevano comprendere il senso. Ma il senso l’A.T.I.S., a differenza di altri, lo ha compreso molto bene: il Consorzio vuole continuare a soggiogare, con il consenso delle associazioni, le imprese salentine. Per tale motivo, l’A.T.I.S. si è attivata con i propri tecnici per proporre al Consorzio una proposta di modifica del regolamento di gestione dei suoli in grado di riportare nei giusti termini, stabiliti dalla legge, quel potere che, in assenza di controllo, il Consorzio si è, per anni, illegittimamente attribuito. Nessuna delle suddette associazioni (Confindustria Lecce, Confartigianato, Cna, Api, Assoimprese) ha ritenuto di condividere la proposta dell’A.T.I.S., preferendo condividere quella del Consorzio ASI di Lecce; mentre oggi, inspiegabilmente, dichiarano di essere state loro ad imporre “nuove regole” al Consorzio o, meglio, dichiarano che sono state le imprese ad imporre nuove regole al Consorzio. Ma quali imprese, quali regole? Gli imprenditori, tutti, hanno compreso perfettamente da che parte stare! Molti degli associati di Confindustria e delle altre Associazioni – che pure hanno ricevuto, per conoscenza, la proposta di regolamento presentata dall’A.T.I.S. al Consorzio, come anche le Istituzioni tutte (Prefetto di Lecce, Presidente e Vice Presidente della Regione, Presidente della Provincia, Camera di Commercio, Sindaci dei Comuni consorziati) – continuano a contattare l’ATIS per esprimere tutta la loro solidarietà nei confronti di detta Associazione e la loro “rabbia” nei confronti del nuovo regolamento redatto dal Consorzio e condiviso da Confindustria e dalle altre associazioni. Particolarmente vessatori sono gli articoli 5 e 7 bis di detto regolamento stilato dal Consorzio ASI, il cui fine genera un danno incalcolabile alle imprese, spingendone diverse alla rinuncia degli investimenti finanziari e portandone altre verso la definitiva chiusura. Non venga, il Consorzio, ad “indorare la pillola”, vantandosi, sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” e sul “Nuovo Quotidiano di Puglia” di venerdì 24 febbraio 2012, di aver abbattuto del 20% il contributo di infrastrutturazione agglomerato, “per far diventare le aree industriali e l’intero territorio provinciale più attrattivo di investimenti”. Gli imprenditori non sono degli “sciocchi”, non provano alcun sollievo a sapere di essere “spremuti” leggermente di meno, se poi la richiesta di pagamento è illegittima nella sua totalità. E’ naturale che il prezzo dei terreni, ubicati in zone industriali in totale stato di abbandono, circondati da immondizie, rovi, sterpaglia, strade rotte, prive di ogni necessario servizio, debba essere abbattuto. Vero è che, per come sono gestite le nostre zone industriali, l’abbattimento del 20% è davvero poca cosa. Ma quali sforzi, quali sacrifici, ha davvero compiuto il Consorzio per agevolare le imprese e, quindi, per adempiere ad uno dei propri principali fini istituzionali! “Considerata la precaria situazione finanziaria del Consorzio”, che il Presidente Tondo, “sbandiera” su tutti i giornali, per giustificare l’inadempimento ai propri doveri da parte del Consorzio stesso, forse sarebbe meglio limitare le uscite economiche dell’Ente e rinunciare a conferire costosissimi incarichi a soggetti che, poi, non possono essere impiegati per la direzione di attività che il Consorzio non è in grado di porre in essere, forse sarebbe meglio impiegare le risorse del Consorzio a vantaggio delle imprese e non a vantaggio del solo Consorzio. Confidiamo che nel prossimo e definitivo appuntamento, le parti si sforzino affinché le modifiche al “Regolamento di gestione dei suoli” apportate da ATIS con equità e giustizia per tutti, siano accolte al fine di ottenere un immediato rilancio dell’economia nel Salento, con l’obiettivo ultimo di accrescere sia gli investimenti che l’occupazione, in particolar modo quella giovanile. E Dio solo sa quanto ne abbiamo bisogno! * Associazione Territoriale Imprenditori Salentini 1 marzo 2012 Consorzio Asi. Nuove regole per la gestione dei suoli LECCE – Nuove regole per la gestione dei suoli all’interno dell’agglomerato del Consorzio Asi. La proposta è stata elaborata da Confindustria Lecce e da Confartigianato, Cna, Api, Assoimprese e condivisa dal Consorzio ed è stata presentata stamattina presso la sede dell’associazione degli industriali leccesi. Cinque i punti del nuovo Regolamento: – il contributo di infrastrutturazione viene determinato, annualmente, entro il 31 dicembre, d’intesa con le organizzazioni imprenditoriali di categoria (Art. 5 comma 1); – il contributo di infrastrutturazione viene determinato commisurandolo ai volumi degli opifici da realizzare (Art. 5 comma 2); – per le aziende che svolgono attività produttive all’esterno, occupando oltre 1/3 della superficie produttiva complessiva, si computa anche il 50% della superficie fondiaria esterna utilizzata per scopi produttivi, come da lay-out aziendale (es. aree di coltivazione di cava, depositi all’aperto, impianti fotovoltaici a terra, impianti tecnologici, ciminiere, forni, ect.) esclusa la viabilità, le aree di manovra, i parcheggi scoperti (Art. 7 bis comma 4); – in caso di cessione di azienda nessun contributo aggiuntivo sarà dovuto al Consorzio; – è prevista la facoltà per i proprietari di opifici regolarmente autorizzati e realizzati nel periodo antecedente alla data di entrata in vigore dell’attuale Regolamento (01.08.2008) e su suoli utilizzati in proprio, per i quali non è stato corrisposto alcun onere di infrastrutturazione, di presentare istanza per regolarizzare la propria posizione, versando 1/3 del contributo di infrastrutturazione agglomerato (Art. 7 bis comma 11). Inoltre le associazioni imprenditoriali di categoria hanno proposto di non assoggettare le trasformazioni e/o modifiche di destinazione d’uso al contributo di infrastrutturazione. “Confindustria Lecce – si legge in una nota inviata dall’associazione – sta operando con le altre associazioni imprenditoriali di categoria per ottenere con un nuovo regolamento condizioni più favorevoli per le aziende; fermo restando che all’atto della determinazione del costo dell’onere di infrastrutturazione si aprirà un’ulteriore fase in cui l’azione nei confronti del Consorzio Asi si farà ancora più forte ed incisiva”. // La questione giudiziaria Con delibera 41/2001 del Consorzio Sisri, oggi Asi, le imprese, ubicate nelle zone industriali, hanno ricevuto richiesta di pagamento di “nuovo prezzo di vendita dei suoli ricadenti negli agglomerati industriali e Pip gestiti dal Consorzio medesimo”. Il “prezzo” veniva ricalcolato in base agli oneri di urbanizzazione vari compiuti nelle zone industriali. A seguito di un’azione legale promossa in primis dal Comune di Galatina con la quale si richiedeva la dichiarazione di illegittimità della delibera 41/2001, il Consorzio Sisri, ha deciso di sospendere la delibera 41 (la delibera di sospensione è la 114 del 16/04/2002). Successivamente, con delibera il Sisri ha deciso di revocare la delibera di sospensione, stabilendo di procedere nei confronti delle imprese che, precedentemente, avevano ricevuto richiesta di pagamento prezzi in base alla delibera 41/2001, giustificando tale procedimento con “l’urgente necessità di introitare le somme dovute”. A seguito di quest’ultima decisione del Consorzio, Confindustria Lecce si è costituita nel 2007, ad adiuvandum, nel procedimento promosso dal Comune di Galatina, contro il Sisri. Ad oggi il giudice amministrativo non si è ancora pronunciato sulla richiesta di illegittimità della delibera 41/2001, ma Confindustria riferisce di aver saputo, tramite l'avv. Girolamo Vergine, che assiste le aziende, che è stata fissata per il 19 aprile prossimo un’udienza per le precisazioni delle conclusioni. Successivamente il giudice si pronuncerà, in maniera definitiva, nel merito. Nel frattempo il Consorzio Asi si è comunque mosso promuovendo azioni legali per recuperare le somme dovute dalle imprese, come da delibera 41/2001. Il giudice ordinario, ad oggi, si è sempre pronunciato a favore del Consorzio, condannando le imprese al pagamento degli oneri di urbanizzazione. A seguito delle decisioni del giudice ordinario, quindi in presenza di sentenze esecutive, Confindustria Lecce ha avviato un serrato confronto con il Asi ottenendo che le imprese restituissero le somme dovute con una riduzione al 50% e con la possibilità di dilazionare il pagamento.

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