Casarano. La lettera del partito comunista di Casarano-Matino-Parabita, già pronto a scendere in campo con i cittadini per il ripristino del servizio idrico
CASARANO – La Regione Puglia provveda a riattivare la fornitura d’acqua alle palazzine Iacp di via Ungaretti a Casarano. Lo chiede il partito comunista Sezione Lenin di Casarano-Matino-Parabita in una lettera firmata dal coordinatore Vladimiro Guida. Il servizio idrico negli appartamenti popolari è stato interrotto per il mancato pagamento delle bollette da parte degli affittuari. Tuttavia, dice Guida nella lettera che oggi sarò inviata anche alla prefetta di Lecce Giuliana Perrotta, le responsabilità sarebbero da ricercare, a monte, nell’operato di Aqp e Iacp. Questi due enti avrebbero infatti omesso di installare contatori “sottrattivi”, che rendono autonomo ogni appartamento dagli altri, con il risultato che se un inquilino risulta moroso e l’Aqp decide di tagliargli temporaneamente il servizio, anche gli altri inquilini, a lui collegati, perdono il diritto al servizio. Secondo Guida, dunque, tocca alla politica e agli enti preposti “farsi carico di questa situazione intollerabile senza esitare neanche un minuto, l' acqua è un bene pubblico e deve essere gratuito, cosi come la sanità, l'istruzione”. Il partito comunista intanto, si dice pronto a sostenere la battaglia dei cittadini. Ecco la lettera di Guida: Oggetto: RICHIESTA DI IMMEDIATA RIATTIVAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO PRESSO LE PALAZZINE DELLO IACP IN VIA UNGARETTI A CASARANO Con la presente siamo a chiedere a tutte le autorità preposte la riattivazione del servizio idrico nelle palazzine di via Ungaretti a Casarano. Facciamo presente che la mancanza di acqua determinerà gravi carenze igienico-sanitarie-alimentari, nonché sarà volta a far crescere una discriminante sociale intollerabile la quale potrà determinare azioni sociali non indifferenti con una ricaduta per l'intera comunità casaranese. Prendiamo atto della mancanza dei pagamenti da parte dei residenti cosi come prendiamo anche atto però che lo Iacp e/o l'Aqp non hanno mai provveduto ad installare dei contatori sottrattivi cosi da rendere autonoma ogni unità immobiliare e pertanto negli anni si è generata una controversia interna tra i residenti e quindi tra chi pagava regolarmente e chi invece no. Chi pagava regolarmente in un certo momento ha smesso di pagare perché non era giusto accollarsi anche i consumi di chi non pagava. Quindi il problema a monte è stato generato dall'ente preposto il quale non ha creato le condizioni di equità e di valutazione dei consumi. Lo Iacp in provincia è stato sempre carente, e si contano tantissime palazzine in condizioni pietose, con impianti ormai vecchi ed obsoleti, strutture fatiscenti, condizioni di vita al minimo della tollerabilità. Per quanto riguarda l'Aqp di critiche da fare ve ne sarebbero tante, come per esempio l'intera linea colabrodo che continua a disperdere quintali e quintali di acqua ogni giorno ed alla quale non si è mai messo mano, per no parlare della gestione e di altro. Il problema dell'edilizia sociale è stato sempre una piaga, ogni comune pensa a generare concessioni per edificare strutture private, incurante di affrontare, individuare nuove aree per questa causa. Non bisogna, poi, solo realizzare questo tipo di costruzione, ma bisogna manutenerle nel tempo assicurando le condizioni economiche, culturali e sociali. Non è inoltre possibile che questi residenti vengono sempre attenzionati nei periodi elettorali come bacino dei voti e poi lasciati soli nei momenti di difficoltà. Bisogna poi creare quelle condizioni sociali ed economiche per dare a questi cittadini la dignità che gli spetta in termini di lavoro e istruzione e questo deve avvenire prima di pretendere ogni forma di pagamento. Facciamo ancora presente che questi cittadini hanno il diritto dovere di risiedere sotto un tetto stabile ed in condizioni umane, sociali, culturali più che accettabili, pertanto la chiusura dei rubinetti è una cattiveria sociale che neanche le più feroci dittature nel mondo abbiano mai perpetrato, ed è quindi impensabile nella moderna “democrazia” tollerare tutto questo. Chi fa richiesta e ottiene una “casa popolare” o chi anche la occupa lo fa per determinate condizioni economiche, sociali, culturali, non dovute da se stesso, ma generate dalla politica tutta che è troppo impegnata nell'affarismo e nell'arricchimento personale. Pertanto oggi la responsabilità è della politica e degli enti preposti che devono immediatamente farsi carico di questa situazione intollerabile senza esitare neanche un minuto, l' acqua è un bene pubblico e deve essere gratuito, cosi come la sanità, l'istruzione. Il Partito Comunista sezione Lenin di Casarano è pronto a sostenere la battaglia di questi cittadini. Casarano, 18/10/2012 In fede Sezione Lenin di Casarano-Matino-Parabita Vladimiro Guida segretario e coordinatore Partito Comunista
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