Imu. Lecce presenta ricorso al Tar

Lecce. Nella ripartizione dell’Imu, il Governo avrebbe danneggiato il Comune di Lecce. A cui resterebbero, in cassa, solo 3 milioni su 29

LECCE – Il Comune di Lecce porta in tribunale il ministero dell'Interno. La Giunta del capoluogo salentino ha infatti deliberato di ricorrere al Tar per contestare il fondo perequativo per la ripartizione dell'Imu. Secondo l’Amministrazione leccese i criteri di ripartizione agli enti locali di una parte del gettito derivante dall'Imu determinati dal Governo danneggerebbero alcuni Comuni. E tra questi ci sarebbe il Comune di Lecce. In particolare, hanno spiegato il sindaco Paolo Perrone e l’assessore al Bilancio Attilio Monosi, nel calcolo degli importi trasferiti ai comuni dal Fondo perequativo, il Governo centrale avrebbe tenuto conto di parametri meramente oggettivi, e non della capacità fiscale dei singoli territori. Stando ai calcoli effettuati, infatti, a Palazzo Carafa resterebbero solo 3 dei 29 milioni che lo Stato prevede di incassare. “Una beffa – secondo il primo cittadino – soprattutto perché a Lecce l'aliquota Ici è sempre stata tra le più basse d'Italia”. “È paradossale – ha detto Perrone – che Comuni come il nostro, che sono riusciti a mantenere in passato un'Ici bassa rispetto ad altre città invece di essere premiati, si ritrovino oggi a fare i conti con un maggiore taglio di trasferimenti da parte dello Stato. Sarebbe stato più equo, invece, definire tali risorse applicando la media dell'Ici nazionale. Porteremo avanti questa battaglia perché, in un momento critico per l'intero Paese, è giusto che i sacrifici vengano ripartiti in modo equo tra tutti”. Il Comune di Lecce è difeso dall'avvocato Gianluigi Pellegrino.

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