Dune distrutte e spiagge sporche. Il lato brutto della Puglia estiva

Il Numero verde del Wwf per la segnalazione dei reati ambientali ha squillato 1.500 volte in tre mesi. Segnalati in tutto 420 abusi. Lecce seconda per reati denunciati

Più di 1.500 telefonate in tre mesi. Dal 15 giugno al 15 settembre. 420 segnalazioni di abusi, di cui 13 rilevati fuori dal territorio pugliese e 407 in Puglia. Sono i numeri relativi al servizio “Numero Verde per la segnalazione dei reati ambientali”, offerto per il nono anno consecutivo in sinergia da WWF, settore Demanio Marittimo della Regione Puglia, dirigenti del Demanio Marittimo Regionale e Forze dell’Ordine. Un servizio che negli anni ha permesso di potenziare la mappatura delle emergenze e dei reati ambientali che si consumano sul territorio, facilitando le azioni di intervento degli organi di controllo. Quattro operatori si sono avvicendati al centralino tutti i giorni, dalle 9.30 alle 18.30, per raccogliere le segnalazioni dei turisti e residenti in Puglia. Le segnalazioni pervenute, registrate in un database informatico con indicazione della data e l’ora, i dati del segnalatore, la localizzazione precisa ed i dettagli descrittivi, sono sempre state verificate dai volontari del WWF e trasmesse agli organi competenti (Guardia di Finanza, Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri , Capitaneria di Porto, Corpo Forestale dello Stato, Polizie Locali, Polizie Provinciali, Sindaci del comune di pertinenza, Anas, Soprintendenza per i beni paesaggistici, Enti gestori delle Aree Protette e Asl). Delle segnalazioni pervenute al centalino, ad oggi il 70% ha ricevuto riscontro da parte degli enti interessati, mentre per il rimanente 30 % non si conosce ancora l’esito delle segnalazioni in quanto gli accertamenti sono in corso. // I reati Particolarmente rilevanti sono stati quest’anno i reati relativi alla distruzione del sistema dunale costiero (11%), che spesso è causato dal camping selvaggio (11%) ed è correlato alle costruzioni abusive (13%) e cementificazioni costiere. Numerose le segnalazioni di violazione dell’ordinanza balneare della Regione Puglia (23%, il primo dei reati segnalati) e le lamentele per gli arenili sporchi e abbandonati al degrado (16%). Non sono mancati i natanti che hanno messo a rischio la sicurezza balneare (8%) e le denunce di maltrattamento degli animali (15%). Dai dati è emerso come sulle coste pugliesi sia ancora troppo frequente il mancato rispetto dell’ordinanza balneare della Regione Puglia e delle concessioni dei lidi. In tutte le province pugliesi sono state denunciate spiagge invase dai rifiuti di tipo urbano e di alghe in decomposizione.

Campeggio abusivo a Porto Cesareo

Campeggio abusivo a Porto Cesareo

cementificazione a Polignano

Cementificazione a Polignano

cementificazione costiera in località Cozze

Cementificazione costiera in località Cozze (Mola di Bari)

parcheggi abusivi Torre San Giovann

Parcheggi abusivi a Torre San Giovanni (Ugento)

rifiuti Nord Barletta

Rifiuti sulla costa Nord Barletta Guardando alle segnalazioni per provincia, è nella provincia di Bari che è stato segnalato il maggior numero di abusi: 76, di cui 41 in zona non demaniali e 35 su zone demaniali; segue la provincia di Lecce con 66 reati denunciati al numero verde, 59 compiuti sul demanio e 7 in aree non demaniali; poi la Bat con 42 reati (24 sul demanio e 18 in zone non demaniali); 38 sono gli abusi segnalati nella provincia di Brindisi (29 sul demanio e 9 in zone non demaniali); 25 nella provincia di Foggia (12 sul demanio e 13 in zone non demaniali); 13 a Taranto (7 sul demanio e 6 in aree non demaniali).

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