Collepasso. Il grande dolore del primo cittadino Paolo Menozzi che conosceva personalmente Manuele Braj. “A disposizione delle famiglie”
COLLEPASSO – Il dolore per la perdita di Manuele Braj, carabiniere scelto morto sul colpo nell’attentato di stamattina in Afghanistan, per il sindaco di Collepasso Paolo Menozzi è un dolore personale. Così lo definisce lui stesso, avvisato della tragedia stamattina poco dopo l’accaduto, direttamente dal Comando provinciale dei carabinieri. “Abitava a due passi da casa mia – dice Menozzi -; praticamente l’ho cresciuto”. Nelle parole commosse del primo cittadino si cela a fatica la disperazione per una tragedia che è difficile spiegare. “Era un ragazzo in gamba, infatti era alla sua quinta missione di pace. A soli 30 anni ha dato esempio di attaccamento al proprio lavoro e di grande senso del dovere”. La telefonata dei carabinieri di Lecce ha lasciato Menozzi e l’intera comunità senza fiato. “Mi sono subito recato personalmente dalle due famiglie, quella di Manuele e quella della moglie, Federica. Entrambe famiglie molto stimate e molto amate in paese”. Saranno proprio le famiglie a decidere dove allestire la camera ardente dove rivolgere l’ultimo saluto Manuele che dovrebbe arrivare da Roma intorno alle ore 9 di mercoledì. Il Comune, da parte sua, ha dato la disponibilità del Municipio; ma i familiari del giovane potrebbero preferire la chiesa di Cristo Re. Intanto l’Amministrazione comunale ha disposto lutto cittadino da oggi fino alla chiusura dei funerali, che dovrebbero avere luogo giovedì e la sospensione di ogni attività ricreativa o manifestazione pubblica fino a domenica. Anche il Consiglio comunale, previsto per domani, è stato rimandato a data da destinarsi. La vita di un’intera comunità si è dunque fermata in segno di rispetto al giovane Manuele ed ai suoi cari. “E’ il minimo che potessimo fare per un nostro figlio”. Articolo correlato: Attentato in Afghanistan, muore carabiniere salentino
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