Roma. Secondo il senatore dell’Idv l’amministratore di FS avrebbe privilegiato il servizio verso il Nord mortificando ulteriormente il gap fra Nord e Sud
ROMA – “Nel 2013 se non ci saranno soldi a bilancio le regioni italiane rischiano di rimanere senza treni locali”. Ad anticipare questo scenario, più che ipotetico e che riguarda anche la Puglia, è stato l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, durante un convegno organizzato dall’Università Bocconi di Milano per analizzare le funzioni ed i compiti che dovranno essere svolti dall’Authority dei Trasporti. Il servizio regionale rappresenta il 90% del trasporto ferroviario e viene utilizzato dalla stragrande maggioranza dei pendolari italiani, per i quali si prospetta quindi un futuro molto difficile. La notizia ha scatenato la reazione delle più importanti associazioni nazionali dei consumatori che hanno unanimemente richiesto le dimissioni di tutto il gruppo dirigenziale di Ferrovie dello Stato. Abbiamo voluto commentare la notizia con il senatore di Italia dei Valori Giuseppe Caforio che, dopo aver già in passato aspramente criticato la gestione dell’attuale amministratore delegato di FS, conferma: “In questi anni Moretti ha creato, soprattutto per gli utenti, solo condizioni di notevole disagio, cominciando col tagliare i treni notte e creando condizioni di insicurezza su molte tratte. Credo che l’istituzione di una commissione d'inchiesta parlamentare al fine di valutare i termini di gestione delle ferrovie negli ultimi anni, nonché i risultati effettivamente conseguiti, al di là delle apparenze, sia un atto dovuto”. Quali sono, secondo Lei, le maggiori colpe da addebitare a Moretti nella gestione delle Ferrovie dello Stato? “Diciamo che in questi anni Moretti ha creato, soprattutto per gli utenti, solo condizioni di notevole disagio, iniziando col tagliare i treni notte e creando condizioni di insicurezza su molte tratte. Su molte di esse, infatti, i treni sono presenti a periodi alterni. Ha puntato troppo sulla necessità di fare concorrenza ad Alitalia sulla tratta Milano – Roma, trascurando l'essenzialità delle ferrovie e cioè il fatto che siano comunque un servizio di pubblica utilità. Perseguire a tutti i costi il profitto deve andare di pari passo con la garanzia del servizio all'utenza. Inoltre si dovrebbero attentamente analizzare e valutare i risultati economici che spesso e volentieri sono falsati dai contributi dello stato e dalla alienazione di proprietà delle ferrovie, operazioni che di fatto hanno fortemente impoverito l’azienda. Il risultato è sicuramente disastroso anche alla luce delle notevoli sovvenzioni statali ricevute. Possiamo parlare di Trenitalia e società varie ma alla fine siamo di sempre di fronte alle Ferrovie dello Stato e nel momento in cui ci sono delle difficoltà lo Stato provvede a sovvenzionare l'azienda. Per tale motivo il servizio che l'azienda offre deve necessariamente essere considerato pubblico. Moretti ha continuato a privilegiare quello che è il servizio verso il Nord e a mortificare ulteriormente il gap, anche strutturale, delle stesse ferrovie fra Nord e Sud. Io ritengo che questo signore debba assolutamente farsi carico di riportare un equilibrio nell'assicurazione del servizio, che deve essere uguale in tutto il territorio nazionale. Sarebbe opportuno puntare non solo alla Tav che deve collegare Torino a Lione ma iniziare anche a pensare alla Tav verso il Sud, verso il Meridione, che ha bisogno di sviluppo. Le infrastrutture in tal senso sono fondamentali e devono essere ottime e a buon prezzo, economiche. Io ritengo che, non si debbano ripercorrere le esperienze del passato, come quella dell’ex amministratore delegato Cimoli, che oltre ad aver dato il primo colpo di grazia alle ferrovie nazionali ebbe anche il coraggio di assegnarsi un corrispettivo, un assegno di fine mandato notevole ed eclatante per quei tempi, a fronte dei danni irreparabili che aveva compiuto. Sono convinto che oggi, l’istituzione di una commissione d'inchiesta parlamentare al fine di valutare i termini di gestione delle ferrovie negli ultimi anni, nonché i risultati effettivamente conseguiti, al di là delle apparenze, sia un atto dovuto”. Quali sono secondo lei le maggiori criticità attualmente presenti nel trasporto ferroviario pugliese? “Anche qui il discorso è molto complesso. Credo che l'amministratore delegato delle ferrovie possa fare ben poco se non andare a stimolare un discorso di accorpamento di tutti gli attori che oggi sono coinvolti nella realtà ferroviaria pugliese e locale. Ritengo che le quattro società presenti sul territorio pugliese, Ferrovie Apulo Lucane, Ferrovie del Gargano, Ferrovie del Nord–Barese e Ferrovie Sud–Est dovrebbero essere accorpate in un'unica realtà, con un solo consiglio di amministrazione ed un solo amministratore delegato. Inoltre si dovrebbe pensare ad una riconversione di tutta questa struttura che a mio parere è eccezionale, quasi capillare su tutto il territorio pugliese, dal Gargano fino al Basso Salento. Struttura che potrebbe sicuramente diventare il fiore all'occhiello del sistema trasportistico pugliese nel momento in cui si pensasse di farla funzionare nell’esclusivo interesse generale. Oggi è fuori dei tempi continuare ad avere strutture amministrative complesse a fronte di strutture operative non funzionanti o quasi, assolutamente inadeguate a garantire un servizio. Potremmo invece avere un sistema eccezionale, moderno, di metropolitana leggera o di superficie che avrebbe anche degli effetti positivi in termini di rispetto dell'ambiente, con un sensibile abbassamento dei livelli di inquinamento prodotti invece dal trasporto su gomma. Sosteniamo, da un lato, la necessità di utilizzare il trasporto su ferro al fine di diminuire l'inquinamento ma, dall’altro, incentiviamo l'acquisto di pullman. Evidentemente qualcosa non quadra e i motivi non riesco francamente a spiegarmeli”. Come giudica l’opera di intermediazione dell’assessore Regionale ai trasporti Minervini in questa vicenda?“Non voglio essere polemico contro Tizio o Caio ma da molti anni affermo che un assessore competente nel settore trasportistico pugliese non dovrebbe fare altro che portare avanti il progetto cui ho appena fatto riferimento, cioè l'accorpamento di tutte le reti ferroviarie esistenti in Puglia, al fine di garantire un servizio assolutamente all'altezza dei tempi. Oggi non abbiamo un buon servizio, continuiamo ad incentivare il trasporto su gomma e facciamo l'opposto di quello che i tempi ci impongono: rispettare l'ambiente. L'assessore Minervini, persona ottima, sotto questo aspetto fa acqua da tutte le parti. Credo ci sia nei confronti delle Ferrovie dello Stato un comportamento di sudditanza che non giustifico assolutamente, perché anche noi pugliesi contribuiamo in termini economici al sostentamento delle Ferrovie dello Stato. Per questo abbiamo tutto il diritto di avere quello che altre regioni hanno già da tempo”.
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