Lecce. Oggi la presentazione dei risultati della ricerca realizzata con l’Università del Salento per conto del Coordinamento Donne Spi Cgil
LECCE – Due famiglie, due case, mille impegni, una donna. In un Paese in cui il welfare è sempre più carente, da sempre moltissime donne si caricano sulle spalle l’impegno enorme della cura dei propri cari, in particolare di quelli meno autosufficienti: i nipoti, i genitori anziani, il figlio disabile, il marito ammalato, ma anche gli zii o i fratelli più vecchi e soli, i suoceri. Un mondo di bisogni, un carico di lavoro immenso retto da donne che sacrificano la loro vita in nome dell’amore e del grande senso del dovere e del rispetto per la famiglia. Di questo sacrificio beneficiano tutte le famiglie, affettivamente ed economicamente, ma – economicamente – anche lo Stato italiano e tutte quelle istituzioni che potrebbero alleviare, con una rete di servizi e un welfare più adeguati, il grande impegno che grava sulle spalle delle donne. Che spesso sono pensionate o in età vicina alla pensione. Sul lavoro di cura delle donne ultracinquantenni nella provincia di Lecce il Coordinamento Donne del Sindacato Pensionati della Cgil Lecce ha commissionato una ricerca realizzata da Paola Martino e Serena Quarta in collaborazione con l’Università del Salento – Dipartimento di Scienze della Comunicazione. I risultati dell’indagine saranno presentati oggi, alle ore 17.30, nella sala conferenze della sede della Cassa Edile a Lecce. L’incontro sarà presieduto da Ninì De Prezzo, segretario generale Spi Cgil Lecce. Dopo i saluti di Vitantonio Gioia, direttore del Dipartimento di Scienze Sociali e della Comunicazione dell’Università del Salento, e l’introduzione di Fernanda Cosi, segretaria provinciale Spi Cgil Lecce, ci saranno gli interventi di Maria Mancarella, docente di Sociologia della famiglia all’Università del Salento, Serenella Molendini, consigliera di parità della Regione Puglia, Salvatore Arnesano, segretario generale Cgil Lecce. Le conclusioni sono a cura di Celina Cesari, segreteria nazionale Spi Cgil.