Lecce.Il ministro l’ha dichiarata una manovra inapplicate perché troppo costosa. La proposta dell’onorevole dell’Udc
LECCE – “L’incontro mondiale della famiglia e la visita a Milano di Papa Benedetto XVI hanno riportato l’attenzione sul cuore pulsante della nostra società: la famiglia. Non una semplice aggregazione sociale, ma l’unico vero ammortizzatore di una crisi che sta erodendo sempre di più le certezze e le speranze nel futuro, soprattutto per i nostri giovani”. Sono parole dell’onorevole dell’Udc Salvatore Ruggeri che ha dichiarato di accogliere con grande favore anche le dichiarazioni rilasciate ieri alla stampa da parte del ministro per la Cooperazione internazionale, Andrea Riccardi e relative ad un rilancio della politica familiare come cultura del legame e della vita. “Sarebbe ottimale, in questo senso – aggiunge Ruggeri -, rilanciare il quoziente familiare, uno strumento che l’Udc ha sempre abbracciato con entusiasmo e che permetterebbe alle famiglie consistenti risparmi. Sappiamo, come spiegato dal ministro Riccardi, che al momento non è possibile metterlo in atto, poiché occorrerebbe una copertura finanziaria di 17-20 miliardi di euro. D’altra parte, l’allarme lanciato proprio oggi dalla Corte dei Conti parla di un rischio recessivo, a causa dell’aumento della pressione fiscale sul Paese. La nostra proposta è di applicare il quoziente familiare solo alle famiglie con figli a carico: sono queste ultime, infatti, quelle che pagano maggiormente lo scotto di questa crisi. Partiamo da loro e, nel tempo, verificheremo se ci saranno le condizioni per estendere il quoziente anche a quelle senza figli”. “Siamo convinti – conclude Ruggeri – che questo potrebbe essere un segnale positivo, una risposta da parte delle istituzioni al disagio crescente dei cittadini: il rischio è che, in caso contrario, gli italiani sentano la politica sempre più lontana. Il ministro Riccardi avrà tutto l’appoggio possibile da parte nostra, affinché si applichi gradualmente un simile strumento. Pensiamoci concretamente”.