275. La verità dei volontari

Maglie. Pubblicata l’inchiesta di “SOS Costa Salento”: la storia, i numeri e le ricadute ambientali, economiche e storico/archeologiche del più grande investimento degli ultimi 20 anni nel Salento

MAGLIE – Dopo vent’anni di battaglie e contenziosi, il dibattito sull’opportunità del progetto di ammodernamento della strada statale 275 Maglie-Leuca nei suoi ultimi 18 chilometri è ancora aperto. Per dare voce alle motivazioni di una battaglia a tutela del paesaggio, del territorio e del ruolo della cittadinanza attiva, l’associazione “SOS Costa Salento” ha realizzato “Il caso ‘S.S. 275’. La verità dei volontari”, un’inchiesta che analizza il modello di sviluppo delineato dal progetto di allargamento degli ultimi chilometri della strada statale 275 fino a Santa Maria di Leuca. L’idea della pubblicazione (Quaderno n. 9 del CSV Salento) nasce nell’ambito del progetto dei “Laboratori partecipati” della Consulta Ambiente del Centro Servizio Volontariato Salento, formata da 21 comitati locali e associazioni ambientaliste di volontariato che agiscono in tutta la provincia di Lecce. La pubblicazione di 160 pagine sarà diffusa presso il Largo Fiera di Montesano domani dalle 9 alle 13, in occasione della giornata di mobilitazione “Fermiamo la nuova 275 a Montesano” organizzata dal Comitato SOS 275. “L’obiettivo di questo Quaderno – spiega Luigi Russo, presidente del Csv Salento – è molto semplice: svelare la storia del progetto, le questioni aperte, i costi in termini amministrativi/finanziari, ambientali e storico-archeologici. In una sola parola ‘divulgare’ le informazioni, in modo che un pubblico sempre più ampio conosca i fatti, al di là di ogni mistificazione. Non c’è alcuna volontà polemica, né la volontà di mettere in dubbio il lavoro fatto dalla magistratura penale e amministrativa”. Il Tacco d’Italia è stata la prima testata a denunciare l’iter “opaco” del progetto relativo alla Maglie-Leuca in tempi non sospetti, addirittura nel 2006 (Leggi l’inchiesta).

// La verità delle associazioni L’inchiesta valorizza, documentandolo, il punto di vista delle associazioni ambientaliste contrarie al progetto e che non solo denunciano irregolarità nell’iter burocratico seguito per affidamento del progetto, ma rivendicano un modello economico, turistico e culturale che con la costruzione della cosiddetta autostrada del Basso Salento, andrebbe inesorabilmente distrutto. Un modello che valorizzi il patrimonio archeologico e naturale di una delle zone più delicate del Salento e potenzi il crescente settore turistico e agricolo. Un’apposita sezione raccoglie le numerose e documentate proposte alternative al progetto, smentendo il “luogo comune” che vede i volontari ambientalisti contrari a tutto ciò che si propone. L’inchiesta è corredata da un’appendice di interviste a testimoni privilegiati di questa vicenda, tra cui il regista e presidente della Cineteca di Bologna Giuseppe Bertolucci che da anni passa le sue vacanze a Diso. L’inchiesta condotta dall’associazione “SOS Costa Salento” racconta una vicenda, un territorio e un progetto, da più parti definito sovradimensionato, ponendo l’attenzione soprattutto su due aspetti, quello turistico e quello economico. L’ammodernamento della SS 275 comporta un consumo di territorio di circa 900mila metri quadrati che sarà di quattro corsie fino a San Dana (frazione di Gagliano del Capo) e di due fino a Leuca. L’esecuzione di questo progetto, inoltre, modificherà inevitabilmente il patrimonio rurale del Capo di Leuca, ricco di una importante architettura rupestre, di siti archeologici e della presenza diffusa di beni culturali. Si stimano migliaia di ulivi (tra cui molti secolari) rasi al suolo, cavalcavia, un tunnel che attraverserà una collina, terrapieni, viadotti alti 15metri e una maxi rotatoria del diametro di 450 metri (grande quanto 20 campi di calcio, è tra le rotatorie più grandi d’Europa) oltre a numerosi svincoli. L’opera più imponente degli ultimi 20 anni nel Salento inevitabilmente andrà a modificare anche lo stesso paesaggio di quella zona. Il secondo tratto dell’arteria, inoltre, quello che va da Montesano a Leuca, si legge nell’inchiesta, non è un semplice allargamento del tracciato esistente bensì una nuova arteria. In questo tratto la superstrada avrà quattro corsie ma sarà anche affiancata sui due lati da altre due strade a doppio senso di marcia, per un totale di sei corsie, complanari e più di 19 svincoli su un percorso di circa 30 km. Difficile censire gli effetti complessivi che l’impatto della strada avrà sul territorio ma alcuni attivisti contrari al progetto hanno calcolato che nel solo Comune di Tricase nel cui territorio la superstrada si sviluppa per circa 8 km, la strada comporterà l’asfaltatura di 58 ettari di territorio agricolo (580mila metri quadri), l’abbattimento di 29 edifici agricoli centenari censiti (pajare, lamie, abitazioni rurali) più molte altre strutture storiche quali bocche di pozzo, mangiatoie, cisterne, chilometri di muretti a secco, manufatti antichi di varia natura. A questo si aggiunge la devastazione di tratturi di origine storica, fra cui la medievale via dei Pellegrini, ipotizzata da diversi studiosi, e con essa un antico immobile, una volta ricovero dei pellegrini diretti a Leuca, lo sradicamento di oltre 2mila piante di ulivo, sfiorando l’oasi faunistica Bosco Macchia di Ponente, la distruzione e la dequalificazione di alcune caratteristiche strutture ricettive. Il progetto prevede anche la realizzazione di un tunnel sotterraneo di 70 metri di lunghezza, il primo mai realizzato nel Salento.

// Le presunte irregolarità Quella del progetto di ammodernamento della Maglie-Leuca è una lunga storia costellata da numerose zone d’ombra, presunti illeciti e tanti interessi privati per un investimento di 288milioni di euro con un co-finanziamento del Cipe (Legge Obiettivo per la Puglia del 2001) di circa 152milioni e con 135milioni delle risorse Fas 2000-2006 della Regione. Numerose sono le irregolarità denunciate più volte dalle associazioni ambientaliste contrarie al progetto come l’assegnazione della progettazione preliminare alla società Pro.Sal di Lecce da parte del Sirsi – ente pubblico economico che sarebbe “privo della benché minima attribuzione in materia di opere stradali” – per 5milioni di euro avvenuta senza alcun bando di gara pubblica e senza alcuna forma di pubblicità. La progettazione, inoltre, sarebbe stata redatta senza che la società leccese avesse prima eseguito il prescritto Studio di impatto ambientale. Al Sirsi, inoltre, il progetto è stato affidato a sua volta dall’Anas, creando così una triangolazione contrattuale opaca.

// Le motivazioni Il progetto inizialmente nasceva per dare risposta a due bisogni. Il primo era quello di smaltire un traffico intenso tra le zone industriali di Patù, Gagliano del Capo, Corsano, Alessano, Tricase con Maglie e Lecce e l’Italia, quando da quei paesi del Capo partivano tir pieni di calze e cravatte e scarpe verso l’Europa e verso il mondo, e quando nel Sud Salento si parlava addirittura di sovraoccupazione. Erano i tempi in cui questa zona del Salento rappresentava il vero traino economico dell’intera provincia grazie al comparto del cosiddetto Tac (Tessile, abbigliamento e calzaturiero). Un sistema produttivo ormai fallito. Il secondo bisogno era quello di bypassare i centri storici dei Comuni di Alessano, Lucugnano e Montesano, con l’intento di migliorare la qualità della vita e la sicurezza degli abitanti del posto. Ultima motivazione adottata dai promotori della Maglie-Leuca, è l’eccessivo flusso di traffico in quella zona. Gran parte del flusso, però, dicono le associazioni, si ferma molto prima di arrivare a Leuca, in quanto fino a Tricase si esaurisce circa il 74% del traffico. Messo ai numeri, significa che a sud di Tricase, passerebbero nel giorno medio 991 macchine, ovvero, 1,38 macchine al minuto.

// Gli aspetti turistici Il progetto della Maglie-Leuca nei suoi ultimi 17 chilometri, secondo quanto si legge nell’inchiesta, sembra non aver recepito il cambiamento di questi luoghi, ricalcando un modello turistico che non gli appartiene, quello di un Salento “alla Riviera romagnola” che consuma il suo territorio per fare spazio a sovradimensionati stradoni funzionali a un consumo turistico di massa e mega resort al posto di piccoli e accoglienti b&b.

// Gli aspetti economici L’impatto economico del nuovo progetto sul territorio, viene analizzato da due punti di vista, uno “micro” ed uno “macro”. L’aspetto “micro” economico: gli operatori commerciali intervistati, interessati dal passaggio della 275, esprimono quasi unanimemente una forte preoccupazione per le perdite economiche che subiranno con il nuovo percorso. L’aspetto “macro” economico, parte invece dall’analisi della nati-mortalità delle imprese del basso Salento dell’ultimo decennio 2000-2011. Dallo studio dei dati forniti annualmente dalla Camera di Commercio, si nota un costante ridimensionamento, negli ultimi dieci anni, del settore Tac e del settore dei trasporti, al contrario invece turismo ed agricoltura sembrano essere i capofila della locomotiva economica del basso Salento. Stando a questi dai, perderebbe di valore la motivazione dell’allargamento per facilitare gli spostamenti di merce del Tac.

// Le proposte delle associazioni Le critiche avanzate al progetto non sono fini a se stesse. Le alternative, infatti, non mancano ed i comitati ambientalisti e le istituzioni contrarie alla nuova strada statale se ne fanno portavoce. Il Piano di Coordinamento Territoriale, approvato dall’amministrazione provinciale a guida di Giovanni Pellegrino, contiene in sé un manifesto per una nuova idea di infrastruttura. La cosiddetta “strada parco” di cui si parla nel Ptcp, ad esempio, è una strada dalle dimensioni decisamente ridotte rispetto ai 70 metri di larghezza della nuova 275 ma che, al contempo, garantisce una maggiore fluidità del traffico, evitando l’attraversamento dei paesi oggi invece interessati dal passaggio dell’attuale strada. La “strada parco” rappresenta la principale alternativa proposta dai comitati, consapevoli della necessità di ripensare il percorso che da Montesano porta fino a Leuca attraverso l’attuale 275. Sul territorio, inoltre, sono presenti già diverse strade che giungono a Leuca dal Nord come ad esempio la “Cosimina”, la tangenziale che, partendo da Montesano, serve il comune di Tricase giungendo fino a Corsano e per la quale basterebbe costruire poche centinaia di metri per poterla collegare agli ultimi paesi del Salento come Gagliano e Leuca. Una questione, questa della costruzione della nuova strada statale, che è scivolata sul terreno dello scontro e dell’asprezza sicuramente anche a causa della cattiva gestione dei rapporti con il territorio e con le popolazioni che abitano i paesi interessati.

9 gennaio 2012 275. Incontro in Rettorato in attesa della sentenza del Tar

LECCE – “Una 275 a quattro corsie è una follia”. Lo gridano assieme ai Comitati che si sono creati in opposizione al progetto, anche studenti e docenti. E così in attesa della sentenza di merito del Tar di Lecce, pervista per mercoledì, stasera alle 17 in Rettorato si discuterà del progetto di raddoppio della Maglie-Leuca. L’incontro, dal titolo “”SS 275: la follia storicida di un ecomostro a 4 corsie“, è organizzato dall’Udu (Unione degli universitari) con il Consiglio Studenti, l’associazione Archès, Spigolature Salentine, Gaia, LeMiriadi49, Save Salento, il Formicaio ed il circolo Arci Zei. Gli studenti incontreranno le 18 associazioni che costituiscono il Comitato No 275, la Facoltà di Beni Culturali e tutte le realtà territoriali che sostengono una viabilità propositiva e alternativa al progetto che prevede una statale a quattro corsie che vada oltre l’allargamento della attuale Maglie-Montesano. “Dimostreremo scientificamente le nostre convinzioni e che le colpe dei nostri predecessori incuranti dell’ambiente per coltivare i propri orti politici non possono ricadere sulle spalle delle future generazioni – annuncia l’Unione degli universitari”. Già nel marzo 2010 il Consiglio di facoltà sotto la presidenza Guaitoli, espresse unanime il proprio disappunto nei confronti di un’opera “che non può che arrecare danno nel suo progetto integrale che prevede la costruzioni di una superstrada anche da Montesano a Leuca”.

“Dalla nostra parte sarà sicuramente la verità della scienza e dello spirito – dicono gli studenti – poiché, pronti ad obbedire alla nostra coscienza di studenti e di abitanti del Capo di Leuca, non venderemo mai noi stessi e le nostre radici. Proporremo noi le alternative vere per una viabilità rispettosa sia di quanto sottratto all’ambiente, sia delle necessità infrastrutturali per uno sviluppo del territorio. Saranno presenti in aula autorevoli personalità che hanno proposto ed attuato altri modelli di sviluppo per il Meridione: l’avvocato Luigi Paccione che collaborò per l’abbattimento dell’ecomostro di Punta Perotti e il presidente del Gruppo di Azione Locale, già sindaco di Specchia, Antonio Lia. Non ci avvarremo certo di politici afacenti che hanno come scopo unico della loro vita ’altro che un finanziamento statale che porti solo cemento”.

Ecco il programma del convegno. I saluti saranno a cura di Ilaria Colazzo, presidente del Consiglio degli Studenti, e di Regina Poso, preside della Facoltà di Beni Culturali. Introdurrà i lavori Giacomo Cazzato, dell’Unione degli universitari. Moderatore sarà Andrea Aufieri, direttore di “X-News”. Al dibattito prenderanno parte Vito Lisi, del comitato associazioni No SS 275; Antonio Lia, presidente del Gal Capo di Leuca; Luigi Paccione, avvocato di No 275; Nicola Grasso, docente di Diritto Costituzionale presso l’Università del Salento; don Lucio Pompeo Ciado, parroco della comunità di Sant’Ippazio; Luigi Russo, presidente dell’associazione “Coppula Tisa”. 6 dicembre 2012 275. Davanti al Tar a gennaio di Donato Nuzzaci MAGLIE – Torna in primo piano il contenzioso sul progetto di allargamento della strada 275 Maglie-Leuca. Nei giorni scorsi dopo una richiesta avanzata dalla Provincia di Lecce attraverso il proprio legale l’avvocato Pietro Quinto, i giudici del Tar di Lecce hanno fissato una nuova udienza di merito per il prossimo 11 gennaio. Stavolta, si entrerà nel vivo della discussione e dello scontro giuridico tra le parti sui due ricorsi presentati da 26 cittadini del Sud Salento (il secondo è firmato in solitaria da una signora), proprietari di terreni e immobili in procinto di esproprio dal progetto a quattro corsie stilato da Anas. L’ultima tappa risale al settembre scorso, quando gli stessi giudici amministrativi leccesi stabilirono di rinviare la discussione, anche per via del fatto che i ricorrenti decisero di non invocare più la richiesta di “sospensione” dell’intera opera stradale, in quanto – come spiegarono in quella sede – Anas e gli altri enti fecero intendere che il cantiere non sarebbe stato aperto a breve e che la procedura di gara per l’affidamento dei lavori, bandita il 28 dicembre 2009, era ancora tutta da espletare. Lo scenario dopo qualche mese sembra cambiato. “Le operazioni di appalto dei lavori, per un importo di circa 180 milioni di euro, stanno andando avanti – spiega l’avvocato Quinto – e potrebbero concludersi entro la fine dell’anno.

Sono 12 ad oggi i raggruppamenti di imprese da tutta Italia in gara; ricordo che si tratta di un appalto integrato dove le imprese oltre ai dati economici presentano anche delle varianti migliorative così come previsto. Preso atto di questo, la provincia di Lecce, da me rappresentata in giudizio, ha inteso chiedere ai giudici di calendarizzare l’udienza di merito”. Intanto sul problema riguardante la sicurezza della strada attuale a due corsie interviene l’onorevole Ugo Lisi: “Fortunatamente non ha avuto conseguenze mortali, ma l’ennesimo scontro frontale avvenuto nel pomeriggio di venerdì scorso tra un un’autovettura e un camion sulla 275 nei pressi di Nociglia, poteva avere, come capitato in altre occasioni, conseguenze ben più tragiche. Il grido di allarme lanciato dai sindaci dei Comuni che attraversano la 275 non può rimanere inascoltato; è necessario – dice Lisi – più che mai dare avvio ai lavori di allargamento di questa importante arteria stradale del Salento. I fondi per fare ciò ci sono e anche l’accordo con le varie componenti è stato raggiunto”.

30 settembre 2011 275. Tutto rinviato all’udienza di merito

MAGLIE – Tutto rinviato al Tar di Lecce sui ricorsi presentati da 26 cittadini del sud Salento, minacciati di esproprio delle loro proprietà dal progetto di allargamento della strada 275 Maglie-Leuca. Durante l’udienza di ieri mattina, presso la sezione prima del tribunale amministrativo, i contendenti si sono sfidati presentando le loro memorie difensive ma determinando alla fine un a di fatto che ha indotto i giudici a rinviare la decisione nella prossima udienza in cui saranno vagliati, stavolta nel merito, i ricorsi. Il colpo di scena è arrivato quando i cittadini “espropriandi” difesi dall’avvocato Luigi Paccione hanno deciso di non invocare più la richiesta di “sospensione” dell’intera opera stradale in quanto – ha spiegato l’avvocato – “Anas e gli altri enti ci hanno fatto capire che il cantiere per le quattro corsie non verrà aperto a breve e la procedura di gara per l’affidamento dei lavori, bandita sin dal 28 dicembre 2009, è lontana dalla sua conclusione”. Una mossa che non ha colto più di tanto di sorpresa gli avvocati della Provincia di Lecce, Pietro Quinto, insieme ai legali della Prosal, Ernesto Sticchi Damiani, e del Consorzio Asi, Calabrese, i quali avevano prospettato già la “inammissibilità della richiesta di tutela cautelare dei ricorrenti, in particolare per l’infondatezza dei ricorsi sotto il profilo giuridico, per la mancanza di qualsivoglia lesione attuale della posizione giuridica fatta valere dai ricorrenti. Siamo ben lontani – ha sostenuto l’avvocato Quinto – dall’avvio di un procedimento espropriativo che possa legittimare i proprietari espropriandi a lamentare qualsivoglia situazione dannosa”.

A questo il legale della Provincia ha dichiarato che “gli stessi proprietari non possono impugnare atti e provvedimenti afferenti alla progettazione della strada e gli atti approvativi del progetto, che risalgono ad alcuni anni or sono e rispetto ai quali ogni censura è irricevibile per tardività. E sempre i proprietari non hanno interesse a censurare l’accordo Regione-Provincia-Stato con riferimento alla soluzione progettuale dell’ultimo tratto di strada (S. Dana-Leuca) perché risiedono in territorio di Tricase e Alessano”. Dichiarazioni queste, definite “trionfalistiche” dall’avvocato Paccione il quale dice:”La difesa tecnica della provincia sembra incautamente anticipare l’esito di giudizi di merito non ancora sottoposti all’esame del Tar Lecce, dall’altro denotano un certo nervosismo della Provincia rispetto ad un caso giudiziario che dovrà essere deciso dal giudice terzo”. “Finalmente ora si entrerà nel merito della questione, – commenta Luigi Russo di Sos Costa -; tutti questi rinvii dimostrano che la materia è complessa e intricata, ma la vera domanda è: questi soldi promessi dal Cipe per le 4 corsie esistono o no”?

29 settembre 2011 275. Al Tar è il giorno dei ricorsi dei cittadini

MAGLIE – Sarà un altro rovente round quello previsto stamattina presso il Tar di Lecce, sull’interminabile contesa intorno al progetto di allargamento della strada statale 275 Maglie-Leuca. Stavolta a confrontarsi davanti ai giudici amministrativi, saranno le istanze di 26 cittadini del Basso Salento (soprattutto di Tricase e Alessano) proprietari di fondi o immobili in procinto di esproprio e firmatari di due ricorsi con i quali chiedono l’anamento di una serie di atti prodotti a più livelli dalle pubbliche amministrazioni dal 1994 ad oggi riguardanti il progetto delle 4 corsie del tratto Maglie-Leuca, compreso l’ultimo verbale del marzo scorso, cioè il cosiddetto accordo Fitto-Vendola, dove fu siglata un’intesa per ridurre l’impatto ambientale sui sette chilometri che vanno da San Dana a Leuca.

Dall’altro lato dell’aula della prima sezione del Tar, si ritroveranno i legali di diversi enti pubblici, tra cui Regione Puglia, Provincia di Lecce, Consorzio Asi, Ministero delle Infrastrutture, Anas, e altri, che chiederanno ai giudici di “respingere l’istanza di sospensiva e rigettare i ricorsi perché inammissibili, irricevibili e infondati”. E la novità stavolta sta proprio nella costituzione in giudizio dell’ente guidato da Nichi Vendola, una mossa che non è piaciuta alle associazioni ambientaliste, in particolare al “Comitato Sos275”.

A ribadire la “necessità dell’opera” sarà anche Pietro Quinto difensore nominato dalla Provincia di Lecce, firmatario di due memorie depositate al Tar con le quali articola la posizione dell’ente e ribatte a tutte le eccezioni sollevate dai cittadini ricorrenti. In particolare l’avvocato Quinto spiegherà che le attività poste in essere dal Sirsi (Consorzio per lo Sviluppo Industriale e dei Servizi Reali alle Imprese), ente che il 27 dicembre del 1994 diede un incarico di progettazione di massima ed esecutiva delle opere di ammodernamento della 275 (tratto Maglie-Leuca) alla ditta Pro.Sal. srl, “hanno determinato la redazione di un progetto poi approvato e fatto proprio da Anas e quindi dal Cipe”. “Ammesso che vi possano essere stati vizi nella conclusione di un accordo tra Anas e Sirsi – prosegue Quinto -, anche al punto da contestare in radice che il Sisri potesse occuparsi dell’arteria viaria, ciò non si rifletterebbe sui provvedimenti approvativi del progetto. In ogni caso, i rapporti tra Anas e Sisri sono da inquadrarsi in quelli tra due enti pubblici in quanto tali titolari del potere di concludere accordi per il perseguimento di interessi comuni”. L’avvocato Quinto, tra le altre cose, difenderà l’accordo del marzo scorso quando in un incontro a Roma alla presenza del ministro Fitto e del presidente Vendola “si concordò la riduzione della strada nell’ultimo tratto da quattro a due corsie, la sostituzione del viadotto (sempre definito impattante) e la riduzione dello svincolo finale. E’ quindi evidente – dice l’avvocato della Provincia – che tali modifiche non necessitavano di alcuna approvazione da parte del Cipe (Comitato interministeriale), rientrando nella competenza del soggetto attuatore Anas che ha poi approvato i contenuti di quel verbale”.

26 settembre 2011 La 275 ritorna davanti al Tar

MAGLIE – Nuova sfida giudiziaria sul progetto di allargamento della strada 275 Maglie-Leuca. Terreno di scontro tra favorevoli e contrari sarà di nuovo il Tar di Lecce, quando giovedì prossimo (29 settembre) si discuterà la prima udienza riguardante due ricorsi presentati a giugno, il primo, da 25 cittadini del Capo di Leuca attraverso la formula della “class action”, e l’altro in solitaria, da una signora milanese, tutti residenti nei Comuni solcati dal progetto Anas e allo stesso tempo proprietari di fondi o immobili in procinto di esproprio per lasciare spazio alle quattro corsie. I firmatari del ricorso, rappresentati e difesi dall’avvocato Luigi Paccione (celebre per aver contribuito all’abbattimento di Punta Perotti a Bari) chiedono ai giudici “l’accertamento di inefficacia e ità, oltre alla sospensione in caso di anamento”, di una serie di atti a cominciare dalla deliberazione con cui il Consorzio per lo Sviluppo Industriale e dei Servizi Reali alle Imprese (Sisri) nel lontano 27 dicembre del 1994 diede un incarico di progettazione di massima ed esecutiva delle opere di ammodernamento della strada statale 275 (tratto Maglie- Leuca) alla ditta “Pro.Sal. srl”.

Nel mirino, in pratica, sono tutti gli atti prodotti dagli anni ’90 ad oggi compreso il verbale dell’accordo Fitto-Vendola-Anas-Provincia di Lecce ratificato il 3 marzo scorso, dove è stata apportata una modifica all’ultimo tratto che va da San Dana a Leuca e confermati i 288 milioni di euro per cantierizzare l’opera. A contrastare le richieste dei cittadini presso il Tar di Lecce, saranno una serie di enti tra i quali figurano la Provincia di Lecce, ente guidato da Antonio Gabellone che aveva già espresso la volontà di difendere il raddoppio della strada “in tutte le sedi, perché strategico per lo sviluppo dell’intero Sud Salento” e la Regione Puglia costituitasi negli ultimi giorni.

Una decisione quella dell’ente presieduto da Nichi Vendola che ha spiazzato non poco le associazioni ambientaliste compreso il Comitato Sos 275 coordinato da Vito Lisi, anche perché “Vendola durante la sua ultima campagna elettorale a Tricase, in un comizio – spiega Lisi – espresse vicinanza alla nostra battaglia per la tutela del paesaggio e delle bellezze del Capo di Leuca, ora invece all’improvviso si smentisce. Ci auguriamo ora che al Tar di Lecce, per la prima volta un giudice entri nel merito della questione e faccia luce sui ‘buchi neri’ che l’avvocato Paccione ha evidenziato nelle circa cento pagine dei ricorsi”.

Accanto alla class action, vi è pure un esposto alla Procura della Repubblica presentato nei mesi scorsi con le stesse motivazioni inserite nel nuovo ricorso al Tar. In definitiva, i giudici amministrativi saranno chiamati nuovamente a decidere sulle istanze dei cittadini espropriandi, i quali chiedono una pronuncia in difesa del paesaggio del Capo di Leuca, con cui forse si andrebbe a colmare quel “vuoto di responsabilità” che avrebbe dovuto portare la classe dirigente al disegno di un nuovo percorso della 275, in sostituzione del previsto “tratto della discordia a 4 corsie”, così come viene chiamato, quello compreso tra Montesano a Santa Maria di Leuca.

15 luglio 2011. 275: Dagli ambientalisti un esposto alla Procura

LECCE – Ricorsi ed esposti continuano a tenere caldo lo scontro sul progetto di allargamento della 275 Maglie-Santa Maria di Leuca. Accanto al ricorso al Tar di Lecce presentato nei giorni scorsi da 25 cittadini proprietari di terreni lungo il nuovo tracciato delle previste quattro corsie, stamattina alle ore 11 presso le Officine Cantelmo di Lecce, le associazioni ambientaliste, una fra tutte il Comitato 275 coordinato da Vito Lisi, insieme ad Antonio Lia, presidente Gal Capo di Leuca e agli avvocati Luigi Paccione, e Giuseppe Cotturri, avvocato costituzionalista, presenteranno anche un esposto alla Procura della Repubblica firmato da circa 40 persone, che sarà depositato entro luglio. Dopo questa tappa, sono previsti altri due giorni (sabato e domenica) di informazione e sensibilizzazione che continueranno a Specchia con un banchetto apposito in occasione della presentazione della mostra di Marco Gastini e domenica 17 con un sit-in presso l’incrocio (denominato “Beirut”) dell’attuale 275 tra Lucugnano-Specchia e Tricase dove da mesi semafori e segnaletica risultano semi-distrutti e mal funzionanti. “In questi tre giorni sposteremo la questione dalla criticità sull’impatto ambientale a quella riguardante la legalità dell’intero iter progettuale della nuova 275, per il quale abbiamo rilevato grossi buchi, incongruenze e procedure amministrative poco chiare – spiega Luigi Russo di Sos Costa Salento -. Ma ci saranno tanti altri aspetti che tratteremo, tra cui anche una procedura di esproprio dei terreni che prevede un compenso per i proprietari di circa 700 euro ad ettaro contro i 18mila di valore commerciale. E poi se nemmeno questi nostri rilievi verranno ascoltati dai vari enti, saremo pronti anche a stenderci per terra per bloccare le ruspe che interverranno sul tratto che va da Montesano fino a Leuca”. Allo stesso tempo verrà distribuito anche un dossier curato dal periodico “Volontariato Salento” sullo stesso progetto della 275 in cui si evidenzia quello che il professor Giuseppe Cotturri, padre della riforma del titolo V della Costituzione, giudica un “vulnus” alla stessa Carta costituzionale operato dal Consiglio di stato con la sentenza n. 3662 del 2011, che recepisce la tesi della Provincia di Lecce, nella quale si dice che le associazioni non hanno titolarità a difendere i “beni comuni” come il territorio, il paesaggio, i beni archeologici e storici. “Che le associazioni possano costituirsi parte civile a sostegno di questi interessi diffusi, – spiega Cotturri – è una questione che da decenni è stata risolta in senso favorevole. La Costituzione va oltre, dice che i singoli cittadini possono prendere autonome iniziative, ma dice anche che i poteri istituzionali devono andargli dietro, sostenerli, accoglierli e valorizzarli, anziché attaccarli. Tra questi poteri ci sono anche quelli giurisdizionali. Chiudere le porte ai cittadini che agiscono nell’interesse generale e per i beni comuni è contro l’art. 118 della costituzione». Da qui una bacchettata anche a Palazzo dei Celestini: «alla provincia e agli altri enti locali – dice Cotturri nell’intervista a Volontariato Salento – tocca mettersi accanto ai cittadini e costituirsi essi stessi parte civile per sostenere e favorire le istanze dei cittadini. La mentalità politica che ritiene che la cittadinanza attiva deve stare in secondo piano, e che le decisioni le devono prendere in solitario i politici è più che sorpassata”.

23 giugno 2011 275. Il Consiglio di Stato chiude la bocca alle associazioni

di Laura Leuzzi

LECCE – E’ stato pubblicata la sentenza del Consiglio di Stato (la 3662/2011) che respinge il ricorso dei volontari ambientalisti salentini contro il raddoppio della strada statale 275 Maglie-Leuca. I giudici della Quarta Sezione, non entrando nel merito del ricorso, hanno accolto la tesi della Provincia di Lecce, rappresentata dall’avvocato Pietro Quinto, secondo la quale i volontari non avrebbero titolo ad entrare in contenzioso con le pubbliche amministrazioni, pur se con l’intento di rappresentare gli interessi comuni, ed hanno pertanto rigettato le richieste degli ambientalisti. Emanando tale sentenza, il Consiglio di Stato ha assunto un atteggiamento quanto meno incoerente. La sentenza fa riferimento alla legge nr. 349 dell’8 luglio 1986, che indica quali sono le associazioni autorizzate a ricorrere in giudizio, ovvero quelle indicate nell’articolo 13 (“le associazioni di protezione ambientale a carattere nazionale e quelle presenti in almeno cinque regioni”). Stando all’interpretazione che la sentenza del Consigli di Stato dà dell’articolo di legge citato, le associazioni ed i comitati cittadini nati in opposizione al progetto del raddoppio della 275, non essendo indicati nell’articolo di legge, non avrebbero diritto ad esprimere il proprio punto di vista.

Ma in un’altra sentenza, la 3107/2011 lo stesso Consiglio di Stato aveva sostenuto l’esatto contrario. Nell’ambito di un ricorso presentato da alcune associazioni ambientaliste contro l’ok del Tar alla compatibilità ambientale del progetto di trasformazione a carbone di una centrale termoelettrica in Veneto, aveva giudicato legittimate non solo le associazioni ambientalistiche di dimensione nazionale e ultraregionale ma anche “i meri comitati spontanei che si costituiscono al precipuo scopo di proteggere l’ambiente, la salute e/o la qualità della vita delle popolazioni residenti su tale circoscritto territorio. Altrimenti opinando – aveva aggiunto nella sentenza -, le località e le relative popolazioni, interessate da minacce alla salute pubblica o all’ambiente in un ambito locale circoscritto, non avrebbero autonoma protezione, in caso di inerzia delle associazioni ambientaliste espressamente legittimate per legge”. Ma non è tutto. Perché l’art 118 della Costituzione attribuisce agli Enti locali addirittura il dovere di promuovere le iniziative dei comitati spontanei. E ciò è molto lontano da ciò che sta accadendo nel Salento relativamente al progetto di ampliamento della 275. Le associazioni si battono contro il raddoppio dell’arteria; gli enti locali fanno loro la guerra. Un atteggiamento che dunque sembrerebbe anticostituzionale. Così anticostituzionale sarebbe la sentenza del Consiglio di Stato i questione, secondo il costituzionalista Giuseppe Cotturri. Facile immaginare che le associazioni si rifiutano di accettare una tale decisione. “Ricorreremo in tutte le sedi per farci sentire – ha dichiarato Luigi Russo, presidente del Centro servizi volontariato Salento – in quanto è davvero assurdo che proprio i cittadini non possano esprimere il proprio punto di vista su un bene di interesse pubblico e che dunque appartiene anche a loro”.

11 maggio 2011 La 275 si farà. Il Consiglio di Stato boccia i ricorsi

LECCE – La Quarta Sezione del Consiglio di Stato ha respinto il ricorso di Italia Nostra e di un gruppo di associazioni locali, dando ragione alle tesi sostenute dalla Provincia di Lecce e quindi dando il via effettivo al raddoppio della strada statale 275 Maglie-Leuca. “La decisione del Consiglio di Stato – ha commentato il presidente della Provincia Antonio Gabellone – premia un territorio intero e le sue istituzioni. L’opera pubblica strategica più importante per un Salento che guarda al futuro è salva, nella sua interezza. Così come sono salvi 288 milioni di euro di investimenti, 40 km che tireranno fuori dall’antico isolamento il Capo di Leuca”. Il progetto si realizzerà nel suo complesso da Maglie a Leuca, con il viadotto previsto dal progetto originario che diventerà una galleria “in trincea” che non dunque non dovrebbe intaccare il paesaggio sovrastante. Negli ultimi 7 km, quelli maggiormente al centro del dibattito, la strada proseguirà a due corsie, una per ogni senso di marcia, raggiungendo Santa Maria di Leuca. Spetta ad Anas, a questo punto, chiudere la gara in tempi rapidi per poter dare il via alle procedure d’appalto. Grande soddisfazione per il responso del Consiglo di Stato è stata espressa dal deputato salentino Ugo Lisi (Pdl), chie ha definito “storica” la giornata di oggi per una duplice motivazione: “Innanzitutto – ha detto – si potrà provvedere alla messa in sicurezza di un’arteria che, troppo spesso, è stata teatro di numerose tragedie e, finalmente, il Capo di Leuca avrà uno strumento in più di sviluppo economico, soprattutto, in un comparto fondamentale per il nostro territorio come quello turistico”. Sulla stessa lunghezza d’onda del parlamentare, anche l’assessore provinciale al Patrimonio, Pasquale Gaetani, che ha ricordato come il raddoppio della 275 sia sempre stata per lui una battaglia importante, convinto della sua necessaria messa in sicurezza. “Il mio primo pensiero va – ha dichiarato Gaetani – non solo agli enti istituzionali che quest’opera hanno tanto promossa e finanziata, ma anche alle tante associazioni e i tanti comitati che non hanno mai smesso per un solo istante di raccogliere e far presenti le istanze e le richieste dei cittadini del Capo di Leuca. Finalmente tanti e tanti sforzi sono stati ripagati”.

3 marzo 2011 aggiornamento delle ore 18:30 275. Firmato l’accordo

ROMA – Dopo l’incontro di Bari con il ministro Fitto sulla programmazione della spesa delle risorse europee, il clima di accordo e fiducia per il bene del territorio continua a Roma per la statale 275 Maglie-Leuca. Oggi è stata firmata l’intesa tra Anas, Regione, Provincia di Lecce alla presenza del Ministro Fitto e dei rappresentanti del Ministero dei Trasporti per la realizzazione dell’arteria Maglie-Leuca, per una spesa di circa 280 milioni di euro. E’ stata accolta la richiesta della Regione di rendere meno impattante l’opera, soprattutto nell’ultimo tratto da San Dana a Leuca. Accolte le richieste della Puglia di realizzare l’ultimo tratto a due corsie e di rendere l’opera compatibile con il paesaggio, secondo i criteri della strada-parco. Accolta anche la richiesta avanzata dagli assessori regionali Guglielmo Minervini (Trasporti) e Loredana Capone (vicepresidente e assessore allo Sviluppo Economico) di operare la verifica dell’ottemperanza delle prescrizioni ambientali relativamente agli accordi contenuti nel verbale oggi sottoscritto. Previsto che un funzionario della Regione parteciperà alle riunioni periodiche sui temi ambientali presso la direzione generale dell’Anas. Soddisfatti gli assessori Capone e Minervini. Secondo la Capone “dopo tanti anni finalmente è stata finalmente risolta per il nostro territorio la questione annosa della 275 con un’intesa che mette in equilibrio l’esigenza di fare la strada con quello di rispettare il paesaggio e di realizzare un’opera moderna, in sicurezza, che faccia godere della bellezza dell’ambiente. Sono state accolte le richieste della Puglia: la politica fa un passo in avanti per il bene del territorio”. Secondo Minervini “abbiamo dimostrato che il bisogno di infrastrutture e la tutela dell’ambiente possono essere coniugati insieme. Abbiamo cioè difeso il diritto di riconoscere la domanda di mobilità del territorio, senza compromettere la sua principale risorsa che è la bellezza. Una mobilità lenta nella porzione più suggestiva del sud del Salento è l’unica possibile via allo sviluppo di un turismo intelligente e sostenibile”.

275. Tutti a riunione da Fitto

ROMA – Si riuniranno a mezzogiorno alla presenza del ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ed il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, per discutere dei lavori, mai iniziati, di ampliamento ed ammodernamento della strada statale 275 che da Maglie porta a Leuca. “Ho ritenuto opportuno convocare una riunione per affrontare e mi auguro risolvere il contenzioso relativo alla strada statale 275 Maglie-Leuca – ha spiegato Fitto -. Il ritardo nella realizzazione dei lavori potrebbe provocare la perdita di 152 milioni di euro di finanziamento Fas della precedente programmazione, rinvenienti dall’accordo di Programma quadro del 31 marzo 2003, e lo stop definitivo all’intervento”. La riunione sarà pertanto, ha spiegato Fitto, la sede per esaminare lo stato delle verifiche previste dalla delibera Cipe condotte dal Dipartimento per lo Sviluppo e la coesione economica, al fine di evitare la perdita del finanziamento Fas 2000-2006. “Nel quadro di un generale clima di collaborazione istituzionale – ha aggiunto il ministro – d’accordo con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, e il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, all’incontro convocato presso gli uffici del Ministero prenderanno parte anche il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, ed il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci”.

5 febbraio 2011 Sala conferenze negata? ‘No, solo problemi tecnici’

“Impropriamente, in mattinata, alcuni esponenti del ‘Comitato 275’ hanno strumentalmente utilizzato il diniego puramente tecnico della Provincia di Lecce all’utilizzo della Sala Conferenze Stampa di Palazzo Adorno come un presunto segnale di oscurantismo, una volontà di “tappare la bocca” (come hanno riferito alla stampa) alla circolazione delle idee e delle varie posizioni sulla intricata vicenda del raddoppio della 275″. Lo afferma il consigliere provinciale del Pdl, Francesco Bruni, in merito all’impossibilità di utilizzare la sala e definendo “sbagliato e strumentale” l’atteggiamento del Comitato. Le associazioni ambientaliste commenteranno oggi in conferenza quelle che considerano le irregolarità del progetto di ampliamento della Maglie-Leuca. “La Provincia di Lecce – continua Bruni – solo giovedì ha lanciato il suo sito istituzionale, presentato ai giornalisti e ai cittadini, e oggi, per tutta la mattinata, doveva riunire un gruppo di lavoro che sta monitorando l’affidabilità e la funzionalità del portale. Il tutto anche (lodevolmente!) fuori dagli orari di lavoro e dall’apertura degli uffici dal lunedì al venerdì. Se inizialmente, dunque, era stata concessa per oggi la sala ai conferenzieri, esclusivamente per questa riunione operativa, era stato chiesto agli stessi di occupare un’altra data e di scegliersela a piacimento”. Ma strumentalmente e pretestuosamente gli organizzatori hanno preferito mettere in piedi un caso che è inesistente”.

5 febbraio 2010 – 275. Il Comitato del no: ‘Rispetto per il Salento parco’

Nell’iter progettuale dell’ampliamento della strada provinciale 275 Maglie-Leuca vi sarebbero numerose irregolarità. E’ il parere del Comitato SS 275 che per le ore 11 di oggi ha organizzato una conferenza stampa (che si terrà a Lecce presso Palazzo Adorno) illustrativa delle motivazioni del “no al progetto di quattro corsie”; con l’occasione verranno commentati anche i ricorsi al Consiglio di Stato (avanzati dalla Regione contro la sentenza del Tar che blocca il progetto della strada – parco 275 Maglie – Leuca )e l’esposto alla Commissione Europea. Il Comitato continua a portare avanti la propria battaglia contro il progetto di strada a quattro corsie da Montesano a Leuca, nell’intento di rispettare la vocazione del sistema Salento come parco.

A sostenere questa azione numerose associazioni attive sul territorio sui temi ambientali: Arci, Archeoclub d’Italia Porto Badisco, Legambiente, Coppula Tisa, SOS Costa, associazione Nuova Messapia, associazione Capo di Leuca Rurale, Turismo Verde-Cia, Forum Ambiente Salute, associazione Gaia di Corsano, associazione La Culonna di Tricase, associazione Archès di Lucugnano, associazione “Tuttinarte” Tutino di Tricase, associazione socio-culturale Taranta Social Club, Biblioteca di Sarajevo, associazione Il Tesoretto del Salento, associazione Culturale Diotimart, associazione Gagliano protagonista.

Alla conferenza stampa prenderà parte anche l’avvocato Gino Paccione. 19 novembre 2010 – 275: sindaci, Provincia e Regione a confronto Durante la rubrica di informazione e approfondimento “Fatti e opinioni”, andata in onda sulle frequenze di Mondoradio, condotta da Luigi Russo, si è discusso sulla realizzazione della 275. Ferme restando le riflessioni degli ospiti della trasmissione (sindaci del Basso Salento, Provincia e Regione Puglia) l’obiettivo comune espresso è di far partire la cantierizzazione della più grande infrastruttura del Salento degli ultimi 20 anni. Come si evince dalla cronaca di Mondoradio, il sindaco Antonio Ferraro di Castrignano del Capo si è detto disposto a fare un passo indietro e ad accettare le indicazioni date dal Consiglio di Stato (l’opera si realizzerà, ma solo fino a Gagliano, escludendo gli ultimi 6 chilometri del percorso) per venire meno alle paure sollevate da più parti, di perdere i finanziamenti. il primo cittadino si è dimostrato inamovibile in merito al tema della messa in sicurezza della strada che porta a Santa Maria di Leuca, indipendentemente che sia realizzata a due o quattro corsie. In studio anche il sindaco Gigi Nicolardi di Alessano che si è chiesto perché la Provincia si sia costituita parte in causa e perché abbia voluto curarsi di talune posizioni espresse da alcuni Comuni rigettandone altre.

Di diversa opinione, invece il presidente del Gal, Antonio Lia per il quale la strada, anche fino a San Dana, realizzata a 4 corsie è uno scempio per un territorio che ha realizzato infrastrutture turistiche e valorizzato i piccoli centri. L’ingegnere Fracasso, che cura gli interessi degli oltre 1000 espropriati nel solo Comune di Tricase, parla di un vero e proprio tributo in termini di cementificazione offerto dal Comune, che ha già la sua “Cosimina” ovvero la tangenziale est che cinge la cittadina. 625 sono le particelle interessate al progetto, per i soli 8 km tricasini e 29 le case accatastate che ricadrebbero nella zona della 275. L’assessore regionale ai trasporti Guglielmo Minervini, raggiunto al telefono in diretta, ha ribadito la volontà regionale di raggiungere immediatamente un accordo. L’avvocato Gianluigi Pellegrino (rappresentante legale della Regione) ha dichiarato: “possiamo incontrarci anche domani e far finire questa storia nel migliore dei modi. L’importante è che si rinunci a viadotto e rotatorie, nell’ultimo miglio” (come ha stabilito il Consiglio di Stato). Sul versante della Provincia è intervenuto il capogruppo Pdl, Biagio Ciardo, che ha rilanciato: “Anche in 5 minuti è possibile trovare una soluzione”, ribadendo l’esigenza della politica di riappropriarsi del suo ruolo.

10 novembre 2010 – 275. Sì al raddoppio. Ma solo fino a Gagliano

Il Consiglio di Stato, questa mattina, ha dato il via libera al raddoppio della “275”, la statale che collega Maglie con Santa Maria di Leuca. L’opera si farà, quindi, ma solo fino a Gagliano. Dal progetto finale restano, infatti, esclusi gli ultimi sei chilometri del percorso, per favorire la realizzazione del viadotto e per evitare un danno ambientale in uno dei tratti più belli di tutto il Salento. I giudici hanno accolto il controricorso proposto dall’avvocato Gianluigi Pellegrino in rappresentanza della Regione Puglia.

1 ottobre 2010 – 275: notificato il ricorso contro la decisione del Tar

Oggi è stato notificato il ricorso d’appello proposto dalla Presidenza della Regione Puglia per il tramite dell’avvocato Gianluigi Pellegrino, contro gli effetti della sentenza del Tar Puglia – Sezione di Lecce – che ha rigettato il ricorso proposto dalla stessa Regione e dalle altre parti contrarie al raddoppio della Strada Statale 275. Il ricorso – commenta il presidente Antonio Gabellone – pone degli effetti gravissimi sull’avanzamento delle procedure di appalto e sul successivo e conseguente avvio dei lavori, interrompendo sul nascere tutto questo percorso. È stupefacente la pervicacia con cui il Presidente Vendola continua a ribadire la volontà chiara e unica di opporsi, nei fatti, alla realizzazione di un’infrastruttura così centrale e strategica per lo sviluppo del Sud Salento e più in generale di tutto il territorio. Mai un’apertura istituzionale, mai una risposta a tutti i miei inviti a concertare insieme, con il contributo decisivo dell’Anas di Roma, una soluzione condivisa e praticabile per giungere all’avvio dei cantieri e scongiurare la possibilità – a questo punto sempre più concreta – di arrivare al blocco o peggio alla revoca dei finanziamenti assegnati per ben 280 milioni di euro. A tutti questi inviti alla collaborazione istituzionale è seguito soltanto un ciclico e costante ricorso alla via giudiziaria. Ovviamente la Provincia di Lecce continuerà a sostenere e difendere, le ragioni del sì all’importante opera pubblica, opponendosi alla richiesta di sospensiva avanzata oggi dalla Regione, che vorrebbe – prima ancora di conoscere le motivazioni della sentenza dei giudici amministrativi leccesi che hanno dato il via libera al raddoppio – sospenderne l’efficacia, interrompendone gli effetti ancor prima del ricorso vero e proprio”.

25 luglio 2010 – Sentenza del Tar: esulta il Comitato Pro 275

In un comunicato, il Comitato “Pro 275”, composto da diverse sigle e soggetti, esulta di fronte alla sentenza del Tar sulla 275. “La sentenza di merito del Tar di Lecce restituisce alla popolazione salentina una dignità mortificata per mesi da una campagna di disinformazione quotidiana, concepita ad arte – per creare inutili allarmismi – da politici mediocri e da ambientalisti politicizzati. Il Tribunale Amministrativo, esprimendosi per la prima volta nel merito del procedimento, ha di fatto sancito che un’opera pubblica finanziata con 250mln di euro, di interesse strategico, agognata da 20 anni e concepita nell’osservanza di scrupolosi criteri di sostenibilità ambientale, non può essere sacrificata per le ‘chiacchiere da bar’ di politicanti inconcludenti e falsi paladini dell’ambiente. Come abbiamo sempre sostenuto, dopo una accurata analisi del progetto e dell’iter amministrativo, l’infondatezza dei ricorsi proposti da questi signori, oltre che dalla Regione Puglia e dal Comune di Alessano, era scritta nei fatti. Finalmente le regole democratiche e la volontà popolare espressa da tutti i Consigli Comunali che hanno sostenuto il progetto del raddoppio, hanno prevalso sulle sugli slogan e sulla becera propaganda di una minoranza chiassosa e pasticciona. Resta il rammarico per l’ennesimo ritardo economico ed infrastrutturale accumulato dal Capo di Leuca”.

Comitato “Pro 275”: Associazione “Familiari vittime della strada” Comitato 4 corsie per lo sviluppo e la vita Fidas leccese, Sez. di Corsano Pro Loco Gagliano Del Capo Associazione sportiva Gagliano Calcio Associazione Polisportiva corsanese Sistema locale operatori turistici del Capo di Leuca Il Leuca, periodico di informazione locale – Castrignano del Capo La Voce di Corsano Associazione degli emigranti, Corsano Pro Loco Leuca

23 luglio 2010 – Vendola: “Ricorreremo al Consiglio di Stato

La Regione Puglia ricorrerà al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che blocca il progetto della strada-parco 275 Maglie Leuca. “Ricorreremo – ha spiegato il presidente Vendola – perché quella sentenza non ha accolto i contenuti della nostra battaglia per la messa in sicurezza della statale 275. Contenuti che immaginano quella non come un’opera di devastante impatto ambientale ma come una strada-parco, compatibile con uno dei più preziosi e delicati ecosistemi pugliesi. Per questo ricorreremo alla magistratura amministrativa superiore”.

22 luglio 2010 – Vinti 6 ricorsi. La 275 si farà

“Soddisfazione piena”, è stata espressa dal Presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone, per l’esito dei giudizi innanzi al Tar, che attraverso il dispositivo di rigetto di tutti e 6 i ricorsi ha attestato l’insussistenza delle ragioni giuridiche delle varie parti ricorrenti. “L’unico motivo di rammarico”, commenta a questo punto il Presidente Gabellone, “è constatare il tempo utilizzato per le vicende giudiziarie, che poteva essere più utilmente impiegato per pervenire a soluzioni condivise, così come d’altronde da me affermato più volte con convinzione”. “Così allo stesso modo può restare il legittimo rammarico che della vicenda 275 si sia fatto un motivo di contrapposizione politica, senza considerare che l’obiettivo primario era e resta quello di risolvere un problema annoso delle popolazioni del Capo di Leuca e più in generale venire in contro alle esigenze infrastrutturali dell’intera penisola salentina”. “Non era possibile, a distanza di 5 anni e dopo l’impegno diretto del Governo e del Ministro Fitto nel destinare ingenti finanziamenti”, ripercorre Gabellone, “mettere in discussione la valenza progettuale e le scelte tecniche già approvate e condivise dalla Regione Puglia e dal Comitato Via, espresse soprattutto per gli impatti ambientali e paesaggistici dell’opera”. “Certo”, considera ancora Gabellone, “si può ancora migliorare questa soluzione progettuale, ed in questo senso è rinnovato l’impegno di questa Amministrazione Provinciale, cercando di mitigare ulteriormente le opere di maggiore incidenza sul paesaggio”. “Per questo, riconfermo oggi la piena disponibilità di questa Amministrazione, nella logica di una tempestiva ed efficace esecuzione dell’opera, a ricercare tutte le intese più opportune perché la stessa corrisponda pienamente alle volontà delle popolazioni salentine”.

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