Lecce. Il presidente Sgm contro chi definisce il servizio un flop
LECCE – “Mi spiace constatare per l’ennesima volta il pressapochismo e la superficialità di certi titoli di quotidiani locali che bollano il filobus di Lecce come un flop e mi piacerebbe sapere su quali basi lo affermano, visto che i numeri in crescita dicono altro”. Il presidente di Sgm, Gianni Peyla, prende nuovamente posizione rispetto all’esercizio ordinario della filovia urbana, che, a due mesi dall’avvio, continua ad essere oggetto di critiche. “Prima si polemizzava perché il filobus non partiva – continua Peyla – e, ora che la prima linea è stata attivata, ogni occasione è buona per ironizzare su questo mezzo di trasporto ecocompatibile. Si ritiene forse più degna di considerazione l’opinione del tutto personale di alcuni politici che parlano per sentito dire e, ci giurerei, non sono mai nemmeno saliti sul filobus anziché i numeri che noi, come società di gestione, abbiamo e che segnano un ulteriore incremento di duecento unità rispetto ai dati diffusi a febbraio? Chi millanta che il filobus viaggerebbe vuoto segue ogni giorno, per l’intera durata del servizio, tutti e tre i mezzi in circolazione? Perché se lo facesse davvero, direbbe altro e vedrebbe che la filovia ha un carico di passeggeri che variano a seconda degli orari e che sono di più, ad esempio, fra le 8 e le 9 del mattino, meno a metà mattinata, si incrementano nuovamente all’ora di pranzo e poi nell’orario di chiusura degli uffici. Questi sono fatti documentabili legati al servizio. Se poi il presunto flop è dovuto alle note vicende giudiziarie, mi pare evidente che niente abbiano a che fare con la Sgm e le dinamiche del trasporto urbano”. Il presidente di Sgm chiude con un appello. “Vorrei che la linea 29 venisse considerata alla stregua delle altre e che, quindi, si allentasse questa pressione mediatica inopportuna su questo benedetto mezzo. Sarà il tempo e saranno i cittadini che lo useranno a dirci, al momento opportuno, se sarà stato o meno un flop. Ogni altro giudizio è prematuro e fuori luogo”.
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