Gallipoli. Un cittadino si è accorto del cetaceo ed ha avvisato la Guardia costiera. E’ colpa dell’air gun per la ricerca del petrolio?
GALLIPOLI – E’ il quarto caso in pochi giorni. L’ultimo si è verificato soltanto lo scorso 29 febbraio a Torre Chianca. Un delfino spiaggiato è stato ritrovato, ieri mattina, in località Lido Pizzo a Gallipoli. La segnalazione da parte di un cittadino alla Sala Operativa della Guardia Costiera di Gallipoli ha permesso il ritrovamento. Sul posto è intervenuto il personale del Centro Studi Cetacei di Gallipoli che ha eseguito sopralluogo in zona per compiere i rilievi scientifici. L’esemplare di 2 metri e del peso di circa 170 kg, morto presumibilmente da poche ore al momento dell’avvistamento, non presentava ferite. Dell’accaduto sono stati informati il Comando dei Vigili Urbani ed il servizio veterinario della Asl. La domanda, che a questo punto si pone in maniera ancora più pressante, è se questi episodi siano da ricondursi ai progetti di ricerca di idrocarburi sulle coste pugliesi e salentine e al largo delle coste siciliane. Come il Tacco ha ricordato nell’inchiesta del numero di dicembre-gennaio, già in passato, le esplosioni causate dalla tecnica dell'air gun, utilizzata per la ricerca di petrolio nei fondali, aveva fatto perdere l'orientamento ai cetacei, erano risaliti lungo l'Adriatico, habitat a loro non favorevole, e avevano perso l'orientamento, spiaggiandosi.
Sostieni il Tacco d’Italia!
Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.
Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.
Grazie
Marilù Mastrogiovanni
------
O TRAMITE L'IBAN
IT43I0526204000CC0021181120
------
Oppure aderisci al nostro crowdfunding