Incentivi alle imprese. La Puglia punta sul turismo

DAL SOLE 24 ORE ECONOMIA E TERRITORI. Bari. La Regione estende al turismo il contratto di programma finora destinato alle aziende manifatturiere

BARI – Turismo tutto l’anno e attrazione degli investimenti da parte di grandi imprese disposte a scommettere su idee ‘sostenibili’. E’ l’idea alla base del riposizionamento del settore turistico che la Regione Puglia intende perseguire attraverso il finanziamento di alcuni bandi in uscita entro marzo. Il primo di questi, il “Contratto di programma”, finora destinato alle aziende manifatturiere, ora viene aperto al mondo del relax, del tempo libero e delle vacanze con la pubblicazione imminente del “Contratto di programma Turismo”. Attraverso questo tipo di finanziamento agevolato l’impresa modula i piani d’investimento disegnandoli sulle proprie esigenze e mantenendosi all’interno di alcuni paletti fissati dall’ente pubblico: è finanziabile l’acquisto di terreni, impianti e macchinari, la realizzazione di immobili, il trasferimento tecnologico attraverso l’acquisto di diritti di brevetto, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate. L’investimento può riguardare sia la realizzazione di nuovi insediamenti turistico-alberghieri sia l’ampliamento e l’ammodernamento di strutture già esistenti, anche attraverso il recupero funzionale di immobili. Uno dei paletti introdotti dalla Regione nel regolamento appena approvato (delibera di Giunta n. 257 del 14.2.2012) riguarda l’obbligo che il 40% dell’investimento riguardi le cosiddette “strutture connesse”, cioè infrastrutture destinate allo sport e alla cultura, inclusi parchi tematici, teatri e immobili di pregio. Possibilità interessante per le grandi strutture recettive, poiché i teatri privati potranno essere costruiti ex novo o migliorati e ampliati, nell’intento di sviluppare servizi avanzati che spingano il settore verso la destagionalizzazione. Gli immobili di interesse artistico e storico, edifici rurali, masserie, trulli, torri, fortificazioni invece potranno essere trasformati in alberghi con una capacità ricettiva di almeno sette stanze. Possono accedere alle agevolazioni le grandi imprese o i consorzi costituiti da pmi aventi come capofila una grande impresa. L’investimento deve essere tra i dieci e i 50 milioni. L’agevolazione pubblica, a fondo perduto, è del 30%. Sono disponibili in tutto 22 milioni. Fino ad oggi lo strumento dei contratti di programma, utilizzato per il manifatturiero, ha prodotto 25 investimenti per 776,6 milioni o di cui 208,6 le agevolazioni e 6.029 i posti di lavoro garantiti a regime, ma lo squilibrio tra l’aumento della domanda e l’insufficiente offerta turistica, soprattutto relativa a posti letto e servizi, ha convinto la Regione a progettare nuovi bandi. Infatti secondo l’Istat per le vacanze di quattro o più notti la Puglia nel 2011 è tra le prime sette regioni italiane scelte come destinazione e nel periodo luglio-settembre è al secondo posto dopo l’Emilia Romagna. Ma slitta alla quindicesima posizione per numero di posti letto. E siccome, secondo le recenti stime dell’Ipres (Istituto pugliese per le ricerche economiche e sociali) entro il 2015 il pil del settore turistico passerà dal’8,1 dello scorso anno al 9,7, la Puglia sta cominciando a spingere sull’acceleratore delle agevolazioni alle imprese.

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