Casarano. In un’anonima delibera della Commissaria prefettizia Ocello, nero su bianco lo sforamento del patto di stabilità del Comune di Casarano
CASARANO – A volte documenti apparentemente noiosi e giornalisticamente poco attraenti nascondono verità insperate. Accade in una delibera commissariale (n.28 del 29 febbraio 2012), perché per la prima volta in un atto pubblico che a ha a che vedere con il Bilancio comunale, viene messo nero su bianco l’affermazione dello sforamento del patto di stabilità da parte del Comune di Casarano. E’ una delibera con cui si dà il a osta alla mobilità tra enti pubblici, in particolare tra l’Inps e il Comune di Casarano, che si ‘scambiano’ due dipendenti. Per far questo la delibera analizza il bilancio comunale, dando atto, appunto, dello sforamento, quando la Commissaria prefettizia scrive che “questo Ente non risulta aver rispettato il patto di stabilità 2011”. La commissaria passa poi in rassegna la situazione critica della pianta organica del Comune di Casarano, così come modificata dal sindaco Ivan De Masi (uno dei suoi primi atti dopo l’insediamento), che aveva previsto l’introduzione delle figure dirigenziali, per le quali, scrive la Commissaria, solo l’anno scorso si sono spesi 70mila euro in ‘premi’. Secondo la pianta organica introdotta da De Masi dei 148 dipendenti previsti, ne mancano all’appello 52, più sei dirigenti. Ma, il primo Commissario, già nel maggio dell’anno scorso ha provveduto, rispetto alla gestione di De Masi, a tagliare sul personale, per cui non ha più confermato incarichi dirigenziali, risparmiando 133mila euro. Il personale pesa sul bilancio 4 milioni, pari ad un rapporto spesa corrente/abitanti pari al 27,50%. Nella delibera commissariale è poi contenuta un’interessante analisi di bilancio che ha la veste dell’ufficialità, visto che, è evidente, è contenuta in un atto pubblico, perdipiù sottoscritto dalla Commissaria prefettizia. Dall’analisi di bilancio della Commissaria si evince che la spesa corrente in un anno di gestione De Masi è aumentata di 5 milioni (sic!), passando da 13.967.352 a 18.936.201 e tornando, nel bilancio di previsione 2011 a 14.709.070. Non sappiamo da che cosa De Masi abbia fatto scaturire spese correnti per 5 milioni, ma è un esercizio di analisi dei costi su cui invitiamo i partiti ad applicarsi. E che sottoponiamo all’attenzione dell’associazione “politico-culturale Ivan De Masi”, nel caso sia colta da crisi di nostalgia, come ci è sembrato a giudicare dall’ultima lettera giunta in redazione.
Sostieni il Tacco d’Italia!
Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.
Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.
Grazie
Marilù Mastrogiovanni
------
O TRAMITE L'IBAN
IT43I0526204000CC0021181120
------
Oppure aderisci al nostro crowdfunding