Lecce. Con le ossa rotte e da una posizione di debolezza, la leader di Io Sud si rimette nelle mani di Fitto
LECCE – Dopo lo sciacquadenti (per dirlo alla salentina maniera) subito da Pagliaro, che nonostante la forza di fuoco delle televisioni e l’appoggio di Io Sud ha racimolato una manciata di voti (ottima l’analisi di Gigi Rizzo: “Tutte quelle liste, con tanti candidati, avrebbero dovuto portare almeno 6000 voti, cioè 20 a candidato”), la senatrice torna all’ovile. Ma torna con le ossa rotte e da una posizione di debolezza. Si rimette nelle mani di Fitto che ha voluto dimostrare a Mantovano chi è il più forte. Bene avrebbe fatto, da ottima politica qual è, ad astenersi dalle primarie, a misurare i rapporti di forza direttamente in campo, candidandosi con il suo movimento. Così, anche da sconfitta, sarebbe rimasta protagonista, e avrebbe battuto le carte al ballottaggio. Ora, alla fine della carriera, perché si ostina a racimolare le briciole?
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